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Danni del maltempo, Zaia nominato commissario straordinario

Il governatore: «La grande sfida è recuperare i danni subiti dalle strutture pubbliche e private, ma il ritorno alla normalità non può prescindere dalla necessità di rispondere all’immane catastrofe che abbiamo subito nei boschi, con centomila ettari rasi al suolo»

«Mai come in questo caso vale il vecchio motto: pancia a terra e lavorare. I Veneti, e io con loro, ci sono abituati da sempre. Comincio un lavoro che in questi giorni drammatici è stato di fatto già improntato, e che costituisce una grandissima sfida il cui obbiettivo è tornare come prima e più di prima». Lo dice il Presidente della Regione, Luca Zaia, nominato Commissario Delegato per gli interventi a seguito del maltempo che ha colpito il territorio del Veneto tra fine ottobre e inizio novembre, con un’ordinanza firmata dal Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli.

«La grande sfida – aggiunge Zaia – è recuperare i danni subiti dalle strutture pubbliche e private, ma il ritorno alla normalità non può prescindere dalla necessità di rispondere all’immane catastrofe che abbiamo subito nei boschi, con centomila ettari rasi al suolo. Questa è una sfida unica e nuova, per il Veneto e per l’Italia, dove un danno del genere non si era mai verificato prima. In passato sono stato Commissario per l’alluvione del 2010 e per il terremoto del 2012. Questa di oggi è però la situazione più complicata che mi sia mai capitato di affrontare. Nel cammino che ci attende abbiamo una squadra bella, motivata ed efficiente, ed è un ottimo punto di partenza».

Zaia annuncia infine che a breve procederà alla nomina dei Vicecommissari e dei Soggetti Attuatori della cui collaborazione si avvarrà. Ai Commissari delegati (come Zaia per il Veneto sono stati nominati altri Presidenti di Regione per i territori di loro competenza) spetta, tra l’altro, la predisposizione di un piano di interventi urgenti che includa le attività di soccorso e assistenza alla popolazione, rimozione delle situazioni di pericolo, ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e infrastrutture di reti strategiche, gestione di rifiuti e macerie, misure volte a garantire la continuità amministrativa nei territori interessati. Per gli interventi sulla viabilità, anche in gestione a Enti territoriali e locali, i Commissari delegati possono avvalersi di Anas Spa come soggetto attuatore.

«Da un disastro ambientale la politica deve far scaturire delle opportunità vere, ma serve cambiare passo e occorre farlo in fretta. Finora la Regione sulle politiche per la montagna è stata assente». È quanto ha dichiarato Graziano Azzalin, consigliere del PD e vicepresidente della commissione Agricoltura e Foreste a Palazzo Ferro Fini, intervenendo al convegno ‘Teleriscaldamento a biomassa: uno strumento per la gestione attiva delle foreste venete’ organizzato in Cansiglio dalla Fiper (Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili). «Dobbiamo metterci al lavoro per ricostruire le foreste e tenere la gente in montagna, attraverso un modello di sviluppo che passa per la sostenibilità e l’autosufficienza, come emerso da tutti gli autorevoli interventi in cui però è stato evidenziato come finora ci sia stata una carenza di investimenti per la gestione dei boschi. Eppure - sottolinea Azzalin - nell’attuale Psr il 40% delle risorse è destinato alla montagna. È dunque evidente che nella prossima programmazione ci debba essere un capitolo ad hoc per l’economia montana. Siamo la regione dell’arco alpino messa peggio per quanto riguarda il teleriscaldamento e abbiamo imprese boschive scarsamente strutturate e tecnologicamente non all’avanguardia: ci vuole una programmazione che affronti tutta la filiera del legno». Per far questo, oltre alle idee, però servono finanziamenti adeguati: «Finora la Regione ha stanziato un milione per la somma urgenza e stop, non pensino di cavarsela così. Le politiche vanno stimolate con le risorse necessarie, a partire da un bilancio regionale che era stato pensato e strutturato prima di questi disastri. Ora a fronte di eventi così devastanti, non può che esserci un radicale cambiamento. Non si racconti ancora la balla dell’autonomia per giustificare l’assenza di risorse. Saper intervenire prontamente sull’emergenza merita un plauso, tuttavia è ora di svoltare, pensando e attuando politiche attese da decenni. Peccato - conclude Azzalin - che al dibattito finale non abbia partecipato l’assessore Bottacin e non ci fosse nessun altro esponente della Giunta. Un’assenza speriamo casuale, ma che fotografa perfettamente quanto fatto in concreto per la montagna».

ANCORA CACCIA SOSPESA Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha prorogato sino a giovedì 29 novembre la sospensione della caccia nei comuni bellunesi di Canale d’Agordo, Colle di Santa Lucia, Gosaldo, Livinallongo del Col di Lana, Rivamonte Agordino, Rocca Pietore, Taibon Agordino e Voltago Agordino, Auronzo di Cadore, Perarolo di Cadore, Lorenzago di Cadore, San Pietro di Cadore, Vigo di Cadore e Pieve di Cadore. La decisione è motivata dalla prosecuzione degli interventi di messa in sicurezza e ripristino di infrastrutture, viabilità e insediamenti e dalle movimentazione di uomini e di mezzi per le operazioni di ripulitura di boschi, a seguito del grave maltempo che ha interessato l’intera provincia dolomitica nelle scorse settimane. Lo stop temporaneo alla pratica venatoria è prolungato sino a giovedì 29 novembre anche nelle aree boschive interessate da schianti totali o parziali e nelle aree interessate da frane, ove siano presenti cantieri e macchine operatrici, e nelle aree operative di ripristino, con una fascia di rispetto e sicurezza di 500 metri da tali aree. Alla Provincia di Belluno è riconosciuta la facoltà di proporre eventuali ulteriori restrizioni alla pratica venatoria, da recepire con un successivo decreto del presidente della Giunta regionale. Il presidente della Regione dà, inoltre, facoltà ai Sindaci di disporre, con propria ordinanza, ulteriori divieti temporanei all’esercizio della caccia - anche in ampliamento alle aree individuate con il decreto odierno - dove sia necessario garantire adeguata sicurezza agli operatori impegnati nelle operazioni di abbattimento tronchi, rimozione, ripristino della viabilità e dei collegamenti comunali.

VITTORIO VENETO E LA CONTA DEI DANNI Gli eventi atmosferici di carattere eccezionale che si sono prodotti nei mesi di ottobre e novembre hanno causato notevoli danni alle infrastrutture viarie e ai servizi essenziali, minando la sicurezza del territorio e colpendo in modo grave il patrimonio privato e le attività economiche. La Regione del Veneto, considerata l’eccezionalità della situazione emergenziale e tenuto conto della necessità di porre in essere con immediatezza interventi urgenti di primo soccorso ed assistenza alla popolazione, ha ottenuto la dichiarazione dello stato di emergenza. La normativa europea ha istituito il Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea il cui obiettivo è permettere alla Comunità di affrontare situazioni d’emergenza in maniera rapida, efficace e flessibile. L’intervento del Fondo è concesso sotto forma di sovvenzione (contributo finanziario) e per ogni catastrofe naturale riconosciuta è concessa un’unica sovvenzione. Al fine di inoltrare la richiesta di cui sopra all’Unione Europea, il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale ha chiesto alle Regioni di procedere ad una rapida ricognizione della stima delle spese di prima emergenza e degli eventuali danni al patrimonio pubblico di competenza delle Amministrazioni, al patrimonio privato, alle attività economiche e produttive, alle infrastrutture a rete di servizi essenziali, nonché alla quantificazione dei danni al patrimonio di competenza di altri Enti. I privati che abbiano subito dati a seguito dell’eccezionale ondata di maltempo verificatasi a partire dal 27 ottobre scorso devono collegarsi alla pagina web:

https://www.regione.veneto.it/web/protezione-civile/superamento-dell-emergenza.

La pagina in questione contiene, evidenziato in blu, il seguente link:

“Modello Censimento Speditivo per il patrimonio Privato e Produttivo”

Da detto link è possibile scaricare il modulo per la raccolta che andrà consegnato, debitamente compilato, presso il Comune dove è situato il bene danneggiato. Per poter quantificare l’entità totale dei danni provocati dalle eccezionali avversità atmosferiche di cui sopra, si chiede di segnalare i dati disponibili entro e non oltre giovedì 22 novembre. Copia del modulo è comunque scaricabile anche dal sito del Comune di Vittorio Veneto. L’invio della modulistica in questione non rappresenta ancora una formale richiesta di risarcimento ma si tratta in ogni caso di un passaggio necessario al fine di quantificare correttamente l’entità dei danni subiti così da poter stanziare risorse adeguate. La collaborazione di tutti i cittadini è dunque fondamentale.

LE ULTIME DA BELLUNO Sono disponibili sul sito del Comune di Belluno i moduli per la ricognizione dei danni subiti da privati cittadini e attività produttive in occasione dei fenomeni meteo che tra fine ottobre e i primi giorni di novembre hanno sconvolto il Bellunese. «Chiediamo a tutti i cittadini di presentare in fretta le proprie segnalazioni. - l'appello del Sindaco, Jacopo Massaro – La Regione ha messo a disposizione ieri i moduli e i comuni devono inviare tutto il materiale raccolto entro giovedì 22; sarebbe opportuno che le persone interessate facessero pervenire la documentazione appena possibile». Il modulo è scaricabile dal sito del Comune di Belluno e può anche essere ritirato in formato cartaceo presso lo Sportello dei Cittadini, in Piazza Duomo, 2; andrà riconsegnato entro le ore 17.00 di martedì 20 novembre con le seguenti modalità: a mano, all'Ufficio Protocollo del Comune, in Piazza Duomo, 1 (lunedì e martedì: 09.00 – 12.00; apertura straordinaria dalle 15.00 alle 17.00) via mail a protezionecivile@comune.belluno.it, via PEC a belluno.bl@cert.ip-veneto.net. Al modulo va allegato anche un documento di identità in corso di validità. Per qualsiasi necessità si potrà chiamare il numero 0437/913618 o inviare una mail a protezionecivile@comune.belluno.it. «Questa operazione – commenta Massaro – fa seguito alla richiesta, lanciata già nelle prime ore post-disastro, di raccolta di dati e materiale fotografico relativi ai danni subiti. Per il momento, chiediamo ai cittadini di consegnare solamente il modulo compilato; tutto il resto del materiale, come foto, preventivi per gli interventi, fatture di lavori ed altro, potrà essere richiesto dal Comune in un secondo tempo». «Sappiamo che i tempi sono stretti, - conclude il Sindaco – ma sono necessari per garantire in breve periodo un primo ristoro. Inoltre, gli uffici devono calcolare i danni subiti dai privati cittadini, dalle attività produttive ed anche quelli verificatisi sulle proprietà comunali: come abbiamo visto tutti, si tratta di una mole veramente importante di lavoro, che richiede tempo e precisione per essere presentata con correttezza».

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