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Veneto in zona bianca, cosa cambia con l'ordinanza di Zaia

Via al coprifuoco, nuove regole per i ristoranti e aperture anticipate disposte dalla Regione per piscine e centri termali, matrimoni (anche al chiuso). Via libera a fiere e sagre

Da lunedì 7 giugno il Veneto entra in zona bianca. Via al coprifuoco, riaperture e regole nuove nei ristoranti, con 6 persone al tavolo al chiuso e nessun limite all'aperto. Si torna ad una vita pressoché normale, dopo molti mesi di sofferenza.

Zona bianca

Una liberazione per molti: non è più necessario rientrare a casa entro una certa ora. Orari liberi anche per i locali pubblici. Le nuove regole prevedono che in zona bianca all’aperto non ci siano limiti di persone ai tavoli (tra i quali deve esserci comunque il distanziamento di un metro), mentre nei bar e nei ristoranti al chiuso possono sedere allo stesso tavolo massimo sei persone salvo che siano tutti conviventi, mentre in area gialla resta ancora in vigore la regola delle 4 persone (sebbene sia in corso un'interlocuzione tra regioni e governo). Insomma, nelle zone bianche le uniche regole da rispettare sono quelle della mascherina e del distanziamento (oltre a quella, sempre valida, del buon senso).

L'ordinanza di Zaia

Sabato il presidente del Veneto ha firmato l'ordinanza-regionale per anticipare la riapertura di una serie di attività in tutto il Veneto, senza seguire la calendarizzazione del Governo: parchi tematici e di divertimento (compresi spettacoli viaggianti), piscine e centri termali, matrimoni e cerimonie varie (anche al chiuso), attività dei ristoranti anche al chiuso, fiere, sagre e congressi, eventi sportivi aperti al pubblico (all'aperto), sale giochi, scommesse e casinò, centri culturali, sociali e ricreativi, corsi di formazione.

Le parole del sindaco di Treviso

«Ci siamo: da oggi entriamo finalmente in zona bianca. Con il nuovo allentamento delle restrizioni uscirà di scena il coprifuoco e potranno riaprire parchi tematici, piscine, centri natatori, centri benessere e termali così come centri ricreativi e corsi di formazione. Via libera, inoltre, a fiere e sagre. Questa non è soltanto la luce in fondo al tunnel, ma un sole che torna a splendere sulle nostre città». Sono queste le parole con cui il primo cittadino di Treviso, Mario Conte, ha commentato l'inizio della zona bianca. «Ci riprendiamo la quotidianità dopo mesi in cui abbiamo dovuto soffrire, aspettare e difenderci dal virus. Covid che, badate bene, non è completamente scomparso dalle nostre vite. Lo stiamo arginando insieme, con la responsabilità e i vaccini, dopo aver perso persone care, vissuto in apprensione per amici e conoscenti e limitato fortemente le nostre attività, con scenari all’orizzonte spesso drammatici. Voglio ringraziare tutti coloro che in questi mesi si sono dimostrati pazienti, rispettosi e attenti al prossimo. Nelle interviste degli ultimi giorni ho sottolineato come i trevigiani si siano comportati in maniera esemplare. Non si sono verificate situazioni di rischio legate ad assembramenti e c’è stata grande correttezza da parte di tutti. Ripartiamo più consapevoli, più maturi, volonterosi e carichi. Ora ci aspettano mesi di grande lavoro, tutti insieme».

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