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Covid, Veneto zona rossa da lunedì 15 marzo

Da lunedì 15 marzo Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento. Indice Rt a 1,28

Da lunedì 15 marzo l'Italia sarà per metà in zona rossa e per l'altra metà arancione. Sulla base delle indicazioni contenute nel Report #43 dell'Istituto Superiore di Sanità, il ministro della Salute, Roberto Speranza firmerà in serata le nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 15 marzo: passano in area rossa: Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento. Campania e Molise che restano in zona rossa.

Tutte le altre Regioni saranno in area arancione per gli effetti del decreto legge approvato stamane. È in corso una verifica sui dati della Basilicata". È quanto si apprende da fonti del ministero della Salute sulle nuove ordinanze che il ministro Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà e che andranno in vigore a partire da lunedì 15 marzo. Il provvedimento rischia di restare in vigore fino al 6 aprile a meno che i dati dell'emergenza sanitaria non inizino a migliorare già dalle prossime settimane.

Zona rossa: cosa cambia

Nelle zone rosse sarà di fatto lockdown con la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, comprese quindi le scuole dell'infanzia ed elementari. Con la didattica a distanza per il 100% degli studenti resterà garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Didattica a distanza che, invece, non verrà garantita i piccoli bambini dell'asilo con i genitori costretti a barcamenarsi tra smart working e "sorvegliare" il proprio figlio. Da lunedì si torna a vivere come un anno fa chiusi in casa:

  • Spostamenti vietati già all'interno del proprio Comune, salvo motivi di lavoro, necessità o salute. Si esce di casa dunque sempre con autocertificazione e con un motivo valido tra quelli previsti dalle norme.
  • Divieto di spostamento verso le abitazioni private abitate, quindi niente più "visita a casa" nemmeno dentro il proprio Comune.
  • I negozi risultano essere chiusi, salvo quelli indicati come essenziali nella lista contenuta all'allegato 23 del Dpcm.
  • I servizi alla persona che non vengono sospesi sono solo quelli indicati nell'allegato 24 del Dpcm, dove sono assenti i parrucchieri e centri estetici che, dunque, in zona rossa devono chiudere.
  • Per bar e ristoranti è previsto come in zona arancione il solo servizio d'asporto e a domicilio.

Il bollettino di Azienda Zero

Venerdì 12 marzo sono 353 i nuovi positivi trovati nelle ultime 24 ore in provincia di Treviso. 253 nel report di stamattina, 79 in quello di oggi pomeriggio. Un solo decesso in più rispetto a ieri per un totale di 1603 morti nella Marca dall'inizio della pandemia.

I casi attualmente positivi in isolamento a Treviso e provincia sono 3.507, anche oggi in aumento rispetto ai 3.407 di ieri. I ricoveri nelle terapie intensive vedono: 9 pazienti al Ca' Foncello di Treviso, 7 a Vittorio Veneto, 3 a Montebelluna e 1 a Conegliano. In area non critica: 81 ricoverati a Vittorio Veneto, 47 al Ca' Foncello di Treviso, 23 a Montebelluna e 2 a Motta di Livenza. Numeri a cui vanno sommati i ricoverati negli ospedali di comunità a Treviso (15) e Vittorio Veneto (13).

Incidenza nei distretti della Marca

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La nuova tabella sul tasso di incidenza nei quattro distretti della provincia di Treviso indica oggi: 191,98 casi su 100mila abitanti per il distretto di Treviso Sud, 190,66 casi su 100mila abitanti per il distretto di Treviso Nord, 214,10 casi su 100mila abitanti nel distretto di Pieve di Soligo e 292,81 casi su 100mila abitanti nel distretto di Asolo, l'unico in tutta la provincia a rimanere sopra la media limite dei 250 casi ogni 100mila abitanti.

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