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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Villa Pullin, chiesti 1.5 milioni di euro per completare la riqualificazione

Il Comune di Montebelluna vuole trasformare l'edificio seicentesco in un volano per lo sviluppo e la crescita della zona in cui è collocato, limitando il consumo di territorio a tutela della sostenibilità ambientale

Quasi 1.5 milioni di euro: è la cifra che il Comune di Montebelluna, ha chiesto per l’assegnazione di un contributo per opere pubbliche di rigenerazione urbana come previsto sia dagli artt. 42 e 43 della legge 169/2019 che dal più recente Dpcm del 21 gennaio 2021. Una scelta condivisa, e ribadita anche nella giunta di mercoledì 11 agosto, motivata sia dalle caratteristiche storiche, dalle potenzialità di utilizzo dell’edificio a fini sociali e culturali e dalla forte vocazione della villa a diventare volano per lo sviluppo e la crescita della zona in cui è collocato, limitando il consumo di territorio a tutela della sostenibilità ambientale.

Villa Pullin è un edificio seicentesco tutelato di proprietà del Comune di Montebelluna, vincolato fin dal 1961, vincolo confermato da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tramite la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto nel 2005. Il complesso è situato in zona ben servita dal punto di vista viabilistico (anche con pista ciclopedonale protetta e adiacente all’accesso che collega la zona nord del Comune, dalle frazioni di Contea e Posmon, con il territorio a sud fino alla frazione di Busta), ed è dotato anche di un ampio parcheggio. A margine del compendio della Villa è presente anche un polo sportivo, costituito da campi da rugby, un anello ciclistico per amatori e un’area attrezzata per il tiro con l’arco. Appena a nord si trovano diverse attività commerciali mentre a poca distanza si trovano anche le piscine comunali di Montebelluna e la scuola elementare di Contea. Nella zona non sono però presenti centri civici né altri spazi pubblici, oltre alla scuola, che possano essere utilizzati per attività sociali, culturali o per servizi a favore della collettività.

Commenta il vicensindaco reggente, Elzo Severin: «Abbiamo avviato ancora ad inizio anno questo percorso progettuale finalizzato alla completa ristrutturazione della Villa Pullin per ottenere sia una rivalutazione dell’immobile comunale, ma anche una riqualificazione migliorativa del quartiere a vantaggio anche del valore dei limitrofi fabbricati e delle attività presenti nel territorio. Non solo. La riqualificazione del patrimonio della Villa rappresenta una priorità per garantire ai cittadini la qualità e la sicurezza dell’abitare, migliorare la qualità sociale e ambientale di zone marginali del tessuto urbano e contribuire a promuovere anche una maggiore coesione sociale. L’intervento ha infatti anche lo scopo di risolvere la mancanza cronica di spazi pubblici dove potere svolgere attività aggregative, sempre più necessarie per la comunità, sia per quanto riguarda l’offerta di sale per le riunioni, o per eventi culturali, o per la concessione di spazi ad associazioni del territorio per la promozione delle proprie attività. Ovviamente il progetto prevede anche di intervenire sulle adiacenze, con una riqualificazione completa anche dei parcheggi esterni che, però essendo anch’essi vincolati, non possono essere asfaltati di volta in volta per superare le criticità che, purtroppo, si vengono a creare quando piove intensamente».

L’intervento proposto per l’assegnazione di contributo, quindi, consentirà di completare la sistemazione della villa, ridando l’agibilità agli edifici che fanno parte del patrimonio storico e tutelato della città, ripristinando di fatto il decoro di un complesso di valore storico-archittettonico. Consente anche di rendere fruibili gli ambienti ricavati per altri servizi alla comunità. In particolare, estendere l’utilizzo da parte dell’Ulss (a cui fin dal 2008 sono stati concessi in uso la parte padronale e il corpo adiacente) che, anche per servizi correlati all’emergenza Covid o adibire la restante parte alle associazioni del luogo. L'intervento prevede l’uso di materiali edili eco-compatibili e il ricorso a fonti energetiche rinnovabili, in modo da ridare slancio all’immobile e all’area, permettendo alla comunità di riappropriarsi e d rivivere nuovamente gli spazi rigenerati, con diretti miglioramenti nella qualità della vita e nella sfera sociale, economica e ambientale.

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