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Viveracqua, Treviso conquista tutto il podio del concorso fotografico #acquaprotagonista

Premiati i vincitori della terza edizione del concorso fotografico promosso da Viveracqua per tenere alti i riflettori sulla risorsa acqua. Mille euro a uno scatto sul rapporto tra uomo e natura

L’acqua come termine di confronto per ristabilire le giuste proporzioni tra uomo e natura e poi l’acqua come fonte imprescindibile di sussistenza, ma anche come potenza imprevedibile e perciò impossibile da contenere. Tre diverse interpretazioni, tutte e tre meritevoli di salire sul podio. A veicolarle, gli scatti vincitori della terza edizione del concorso fotografico #acquaprotagonista, indetto da Viveracqua con cadenza biennale a partire dal 2017 per promuovere tra i cittadini una maggiore consapevolezza del valore della risorsa acqua. La cerimonia di premiazione si è svolta ieri pomeriggio nella sede della società Livenza Tagliamento Acque, a Sesto al Reghena (PN), uno dei dodici gestori idrici pubblici del Veneto e del Friuli Venezia Giulia riuniti nel consorzio promotore dell’iniziativa.

Selezionate tra oltre quattrocento fotografie inedite da una giuria che ne ha valutato tecnica, originalità e intenzione comunicativa, le immagini rispondono all’appello lanciato da Viveracqua con il tema scelto per l’edizione 2021, “Naturalmente, l’acqua”: immortalare l’acqua mentre scandisce ritmi e gesti della quotidianità, a volte considerati scontati eppure mai banali. Gli assegni dell’importo di 1.000, 600 e 400 euro messi in palio sono stati consegnati nelle mani di tre trevigiani: Raffaella Rossi (60 anni, di Conegliano) si è aggiudicata il primo premio con lo scatto “L’acqua è energia positiva”; Mauro Rado (40 anni, di Fontanelle) ha strappato la medaglia d’argento con “Pesca in laguna”; terzo classificato, invece, Davide Bortuzzo (38 anni, di Cordignano), autore della fotografia dal titolo “Miracolo in acqua”. Ben quattro, inoltre, le menzioni d’onore conferite dalla giuria ad altrettante opere che si sono distinte in quanto a padronanza della strumentazione utilizzata per realizzare gli scatti:

“Magic Wood” di Riccardo Masut (Conegliano);

“Gocce di linfa d’acqua” di Rossella Scala (Taglio Veneto);

“Levitazione” di Enrico Barcarolo (Montecchio Maggiore);

“Tecnica all’infrarosso” di Arturo Mestre (San Donà di Piave).

Le opere selezionate dai giurati saranno pubblicate sui siti web e sui canali social del consorzio e dei gestori idrici soci. Così Andrea Vignaduzzo, presidente di Livenza Tagliamento Acque: «Paesaggi, ricordi di viaggi, attimi di quotidianità: ogni foto tra quelle che hanno partecipato alla gara testimonia a suo modo quanto l’acqua sia un bene imprescindibile per l’uomo. L’obiettivo per cui l’iniziativa #acquaprotagonista è nata è stato perciò centrato anche quest’anno: con la terza edizione del concorso fotografico i gestori soci di Viveracqua hanno ribadito l’importanza di tenere sempre accesi i riflettori sul rispetto che tutti noi dobbiamo a un bene così prezioso e allo stesso tempo fragile qual è l’acqua».

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

Primo classificato: “L’acqua è energia positiva” di Raffaella Rossi

Un’immagine che si presta a molti spunti di riflessione. Il rapporto tra uomo e acqua in questo scatto è riportato a una dimensione che ne ristabilisce le proporzioni. Indissolubilmente legato alla nostra esistenza, questo elemento è rappresentato nella fotografia con una forza che ne rivendica attenzione e rispetto. Un’istantanea colta in un controluce, che dà profondità a un’immagine in cui la figura umana si staglia senza dissolversi.

Secondo classificato: “Pesca in laguna” di Mauro Rado

Cielo e acqua si fondono indissolubili in uno specchio in cui la rete da pesca ci ricorda quanto l’acqua sia fonte di sussistenza per le regioni costiere di tutto il mondo. Un’immagina “grafica”, pulita, senza fronzoli, che racconta del rapporto diretto che l’uomo ha con questo elemento.

Terzo classificato: “Miracolo in acqua” di Davide Bortuzzo

Un paesaggio che spiazza per la presenza di un elemento fuori contesto, come se l’acqua si fosse appropriata di uno spazio non abituale. Un’immagine che, al di là della poetica del colore e della composizione, porta a una riflessione sui cambiamenti climatici.

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