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Marginalità socio-economiche e disabilità, CSV: in 3 anni aiutate oltre 380 persone

Attivati sportelli di ascolto per gli anziani, servizi di accompagnamento lavorativo per le persone a rischio povertà, percorsi di autonomia per giovani con disabilità

In quattro province del Veneto, Treviso, Belluno, Padova e Rovigo, sono 387 le persone che hanno beneficiato dal 2017 al 2020 degli interventi messi in piedi dai 101 volontari di 24 organizzazioni del Volontariato grazie a inediti percorsi di co-progettazione sociale realizzati dal CSV. Volontari che hanno profuso energie e tempo - complessivamente 664 ore, senza contare le attività di formazione - al servizio dei più fragili. Un impegno che in termini monetari ha generato un contributo netto complessivo pari a 105.169 euro, a conferma della rilevanza strategica del volontariato nel sistema welfare locale. Tutto questo è “Note a Margine”, un’iniziativa finanziata dal Co.Ge. Comitato di Gestione del fondo speciale per il volontariato del Veneto, oggi Organismo Territoriale di Controllo.

Tre i progetti chiave, della durata di 36 mesi ciascuno, conclusi a dicembre 2020, sviluppati dalle organizzazioni promotrici nell’ambito di “Note a Margine” con il supporto di I AM Progettazione e il coordinamento della sede trevigiana del Centro Servizi per il Volontariato. Iniziative di progettazione partecipata che, partendo dall’analisi dei bisogni dei territori, passando dalla formazione dei volontari e da specifiche campagne di raccolta fondi e people raising, hanno disegnato risposte efficaci alle marginalità economiche e sociali rispetto a precisi target di riferimento in collaborazione con enti e associazioni locali. “Linea Aperta”, per gli anziani, ha attivato sportelli di ascolto telefonico per erogare indicazioni sui servizi di prossimità, raccogliere informazioni, nonché ricevere e gestire telefonate di compagnia al fine di abbattere l’isolamento. “C’è posto per te”, per gli adulti a rischio povertà ed emarginazione, si è articolato invece in interventi mirati di orientamento, accompagnamento e inserimento lavorativo, comprensivi di corsi di formazione ed esperienze di tirocinio per i beneficiari in aziende e associazioni. E poi “Ponte 18”, per persone tra 18 e 35 anni con disabilità cognitiva, ha previsto percorsi di formazione, informazione e attivazione dei genitori, così come laboratori-pilota dedicati ai giovani per sviluppare le autonomie, i prerequisiti lavorativi e il mantenimento delle capacità individuali.

Un ventaglio di progettualità e interventi, quello del progetto quadro “Note a Margine”, oggetto di una precisa rendicontazione da parte delle Organizzazioni di Volontariato aderenti. Considerevole la dimensione economica del lavoro svolto dai volontari secondo la stima monetaria calcolata sulla base del CCNL cooperative. A fronte di un co-finanziamento dei progetti chiave di 37.279 euro totali, l’operato dei volontari ha infatti generato un contributo netto complessivo pari a 105.169 euro, il 74% del fabbisogno stimato. In altri termini, se i progetti chiave fossero stati sviluppati da soggetti esterni al mondo del Terzo settore, il costo per sostenere tali attività e così offrire risposte ai beneficiari sarebbe stato di 142.448 euro.

Un’occasione di crescita del mondo del Volontariato. Rilevanti, infatti, anche i risultati in termini organizzativi con un incremento delle sinergie e delle nuove alleanze strette nell’ambito del progetto. In totale sono stati 96 i nuovi interlocutori entrati in contatto con le 24 organizzazioni promotrici, per una media di 4 soggetti per OdV. Nel dettaglio sono stati registrati nuovi rapporti di collaborazione con ben 48 associazioni e organismi del Terzo settore del Veneto, 26 aziende, 8 istituti scolastici e 6 enti locali. Interlocuzioni fruttuose che hanno concorso a dare continuità, nel 2021, agli interventi messi in campo da “Note a Margine”, anche tramite nuove iniziative di co-progettazione.

“Con il progetto Note a Margine - afferma Alberto Franceschini, presidente di CSV Belluno Treviso - abbiamo voluto proporre alle nostre associazioni di moltiplicare le nostre forze, progettando interventi condivisi in risposta ai bisogni dei nostri territori nell’ambito della disabilità e della marginalità. Ma non ci siamo fermati qui, abbiamo anche supportato le organizzazioni nell’attrarre le risorse necessarie in termini di capacità, risorse e nuovi volontari. Dati alla mano – continua Franceschini – rendicontando i progetti si conferma una volta di più la rilevanza strategica del volontariato nel sistema di welfare locale. Un contributo offerto da una rete che genera benessere e moltiplica il valore delle risorse messe in campo. Importante per questo sostenere il volontariato”.

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