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Zaia: «I tamponi del Veneto non sono confrontabili con quelli delle altre Regioni»

Mercoledì 9 dicembre il punto stampa sull'emergenza Coronavirus in Veneto con il Governatore Zaia, l'assessore De Berti e la dottoressa Russo. «Indice Rt in calo»

«Il Veneto è la regione con più positivi in Italia: non è vero, il Veneto è piuttosto la Regione che trova più positivi in Italia». A dirlo, mercoledì 9 dicembre, è il Governatore del Veneto, Luca Zaia, durante il punto stampa sull'emergenza Covid in Veneto. «E' sbagliato guardare i numeri assoluti, confrontando i nostri con quelli delle altre regioni. La percentuale dei positivi sui tamponi fatti è del 6,93% in Veneto. A Brusaferro, presidente dell'Iss, abbiamo chiesto omogeneità nel conteggio dei numeri a livello nazionale. Si tratta di dati complessi perché molte regioni contano solo i tamponi molecolari mentre il Veneto è una delle poche a inserire anche i tamponi rapidi. Regioni con molti più abitanti del Veneto fanno meno tamponi di noi. Non possiamo essere in testa alle classifiche dei contagi solo per essere stati virtuosi. Manca un dato omogeneo a livello nazionale sulla "pesca" dei positivi» ha spiegato Zaia.

La dottoressa Russo, a capo dei dipartimenti di prevenzione della Regione è intervenuta sui contagi a livello regionale: «Le regioni italiane non usano le nostre stesse modalità di calcolo degli indicatori. I test rapidi hanno permesso di individuare e isolare fin da subito i positivi. Il Veneto ha puntato molto su questo sistema ma molte altre regioni non l'hanno fatto. I tamponi rapidi in Veneto vengono usati anche per i contatti del caso positivo e questo ci ha permesso di individuare migliaia di asintomatici. La regione Lazio, per esempio, non fa i tamponi ai contatti stretti asintomatici delle persone positive. Il Veneto invece tampona tutti ma questo porta un aumento inevitabile dei casi. Tutti i positivi al tampone rapido vanno poi caricati nei dati sui positivi al tampone molecolare e qui nasce l'equivoco. Abbiamo quindi un'ampia capacità diagnostica ma ci sono delle discrepanze a livello nazionale. I dati del Veneto non possono essere confrontati con le altre Regioni. Oggi il trend ci dice che la curva dei positivi sta iniziando lentamente a scendere, mentre quella dei ricoveri continua a salire. Tra gli indicatori del sistema di monitoraggio ce n'è uno che permette di capire quanti sono gli asintomatici rispetto ai sintomatici. La soglia non deve mai scendere sotto il 60%. Il Veneto per l'85% dei positivi è in grado di dire quali sono sintomatici e quali no. Anche per questo motivo siamo rimasti zona gialla dal momento che abbiamo dato prova di avere sempre sotto controllo i contagi. In Veneto abbiamo molti asintomatici ma non possiamo confrontare questi dati con quelli delle altre regioni. Da questa settimana l'indice Rt verrà fatto basandosi anche sui tamponi rapidi fatti ma non sarà un dato chiave nel conteggio. L'Rt si basa principalmente sul calcolo dei sintomatici sui casi positivi oltre a vari altri elementi. In Veneto si è mantenuto sempre sotto 1,25. Adesso sta scendendo più lentamente rispetto ad altre regioni. Ad oggi è a 1,11. Il Veneto manda giornalmente i dati al Ministero e la mia impressione è che il Veneto non stia rischiando un passaggio immediato in area arancione. L'attenzione deve restare altissima. Fino a quando non avremo il vaccino io mi sento in trappola - ha concluso la dottoressa Russo - Non possiamo continuare a vivere sotto continue restrizioni».

Il bollettino di Azienda Zero

Alla sera di mercoledì 9 dicembre a livello regionale sono 1674 i nuovi positivi rispetto al mattino, per un totale di 82.067. Invece, sono 3186 i ricoverati di cui 356 in terapia intensiva. In provincia di Treviso sono poi 202 i nuovi contagiati e 13.3209 i casi attualmente positivi, mentre sono 35 le persone ricoverate in terapia intensiva: 20 a Treviso, 7 a Vittorio Veneto, 5 a Montebelluna, 2 a Conegliano e 1 a Castelfranco. In area non critica 79 pazienti ricoverati al Ca' Foncello, 110 a Montebelluna, 77 a Vittorio Veneto, 48 al San Camillo, 18 a Conegliano, 15 a Motta di Livenza e 2 a Castelfranco Veneto. Per quanto riguarda i decessi, il report odierno riporta inoltre alcune morti avvenute tutte nell’arco di tre giorni, da 7 al 9 dicembre, e tutte nella fascia d'età da 60 a 94 anni.

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