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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Zoppas va sulla luna con la nuova missione della Nasa

C'è anche un po' di Treviso nel vettore che decollerà oggi pomeriggio e che sarà il primo passo per il ritorno dell'uomo sulla luna

C’è anche il Veneto e Treviso all’interno di Artemis, la nuova missione Nasa con destinazione l’orbita lunare che decollerà oggi pomeriggio, 29 agosto, dal centro spaziale J. F. Kennedy, in Florida.

L’uomo si prepara a tornare sulla luna e lo fa anche con il contributo dell’eccellenza trevigiana. Mancano poche ore al lancio di Artemis1 la missione internazionale della Nasa che farà da apripista alla prossima (dovremo attendere ancora qualche anno) esplorazione lunare con protagonista nuovamente gli esseri umani. Una avventura straordinaria in collaborazione con le Agenzie spaziali europea e nazionale e il supporto di aziende italiane leader nel mondo.

Il primo lancio, denominato “Artemis I”, porterà il vettore ORION - senza equipaggio- a girare attorno alla Luna per poi tornare sulla terra e servirà a qualificare tutti i sistemi coinvolti nei lanci successivi, rispettivamente “Artemis II”, che effettuerà un test di volo attorno alla Luna con a bordo un equipaggio, e “Artemis III” che vedrà il ritorno degli astronauti sulla superficie del satellite.

Se la capsula di ORION è stata realizzata in USA, il Modulo di servizio MPCV (Multi-purpose Crew Vehicle European Service Module) che la supporta è stato invece realizzato in Europa dalla Airbus Defence & Space in collaborazione con Thales Alenia Space.

Grazie anche al contributo della Agenzia Spaziale Italiana, la quale ha sottoscritto un accordo di collaborazione con la NASA che ha consentito alle aziende italiane di entrare nella filiera delle missioni Artemis, proprio il Modulo di servizio MPCV - così come i moduli successivi - contiene numerosi “space heaters” (riscaldatori) prodotti da IRCA - Zoppas Industries e utilizzati in più elementi del Modulo:

•             nella Struttura Primaria (Primary Structure);

•             nel Sistema di Protezione MMOD (Micro-Meteoroid and Orbital Debris);

•             nel Sistema di controllo termico (TCS - Thermal control system);

•             nel Sottosistema di stoccaggio dei materiali di consumo (CCS - Consumables Storage Subsystem);

•             nei Radiatori.

IRCA SpA - Zoppas Industries (IRCA) è da trent'anni fornitore qualificato dell'European Space Agency (ESA) per i riscaldatori (flex heaters) utilizzati nel bilanciamento termico (Thermal Control System) dei satelliti, veicoli spaziali, moduli pressurizzati e antenne di terra.

Il controllo termico è essenziale per garantire le prestazioni ottimali ed il successo della missione in quanto ha la funzione di mantenere la componentistica entro intervalli di temperatura accettabili, bilanciando l'effetto dell'ambiente esterno che può variare moltissimo a seconda che il satellite o il veicolo spaziale sia esposto allo spazio profondo o a flussi solari o planetari.

In questi trent'anni di attività IRCA – Zoppas Industries ha fornito i propri componenti nei principali programmi spaziali istituzionali e scientifici quali ad esempio: la missione spaziale ESA Rosetta per lo studio della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko; il sistema di posizionamento e navigazione satellitare civile (GNSS) europeo Galileo; la costellazione italiana di satelliti COSMO-SkyMed in orbita terrestre bassa per l'osservazione della Terra; le due fasi della missione ExoMars che porterà su Marte un innovativo rover, denominato Rosalind Franklin, capace di muoversi e, soprattutto, di penetrarne il suolo per analizzarlo.

Lo sviluppo derivante dalle attività in ambito spaziale ha consentito ad IRCA – Zoppas Industries di far evolvere la tecnologia di riscaldatori flessibili in polymide (flex heaters) verso nuovi settori applicativi fra cui quello medicale dei dispositivi per la diagnostica in cui la medesima tecnologia viene utilizzata per il test dei reagenti nell'analisi del sangue negli ospedali e nei laboratori di ricerca, nella analisi del DNA e nella strumentazione diagnostica clinica, nonché nei dispositivi per la diagnosi del COVID.

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