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Coronavirus, due aziende trevigiane coinvolte nel nuovo ospedale in Fiera a Milano

Si tratta di CMM Meccanica e Seven Metal di Susegana che hanno realizzato a tempo record le strutture destinate alla terapia intensiva del nuovo ospedale milanese

Due imprese trevigiane hanno partecipato alla realizzazione del nuovo ospedale nella Fiera di Milano al Portello, creato per curare i malati da Coronavirus in questa situazione di emergenza mondiale.

Si tratta di CMM Meccanica e Seven Metal, di proprietà rispettivamente di Giuseppe Fascicolo e della moglie Michela Granzotto. Due aziende che sorgono a Susegana in provincia di Treviso che in queste ultime settimane, a pieno ritmo, hanno fornito i materiali necessari per la costruzione delle sale intensive che cercheranno di salvare la vita a tante persone infette. «E’ stato un onore per noi aver partecipato a questo progetto - ha spiegato Fascicolo, titolare di CMM Meccanica -. Siamo stati contattati per fornire alcuni materiali per la costruzione di un ospedale in tempi record. La prima telefonata è arrivata martedì 17 marzo e ci è stato chiesto se avessimo le competenze tecniche per realizzare le pareti delle sale dell’ospedale. Abbiamo risposto immediatamente, confermando la nostra disponibilità. Il giovedì seguente abbiamo fornito i progetti e i render. Nel pomeriggio avevamo già avviato la produzione».

Seven Metal - CMM Meccanica (5)-2

Le strutture realizzate sono i moduli destinati alla terapia intensiva. Quattro blocchi sono già stati consegnati e montati. Nella giornata di ieri, 30 marzo, il presidente della Regione Attilio Fontana ha aperto i primi reparti, con la benedizione dell’arcivescovo di Milano, monsignor Madio Delpini. I moduli sono già operativi, realizzati con tutti i crismi, a contaminazione controllata con i locali di supporto con TAC e RX sterilizzatrice. L’ospedale inizierà ad accogliere i primi pazienti la prossima settimana. «Abbiamo lottato contro il tempo – ha aggiunto Michela, moglie di Giuseppe e titolare della ditta Seven Metal – ma eravamo motivati dallo scopo di questo impegno. Siamo orgogliosi di aver contribuito alla riuscita di un ospedale, di aver fatto qualche cosa di tangibile per il nostro Paese in un momento così difficile, in cui ogni giorno si contano troppe vittime. Dobbiamo ringraziare tutti i nostri fornitori che hanno continuato a consegnare le materie prime, così come i nostri dipendenti e collaboratori: tutti ci siamo rimboccati le maniche per rispettare le scadenze». Dopo le prime consegne, Seven Metal e CMM Meccanica sono ancora in produzione a ritmo serrato per rispettare le scadenze di lunedì 6 aprile con gli ultimi blocchi. Inoltre, non è certo stato facile lavorare in questo periodo, dove tutto si sta fermando. «Bisogna considerare anche l’aspetto emotivo e la paura del contagio che ovviamente ha colpito tutti noi – hanno raccontato i due coniugi - Abbiamo tenuto i cancelli aperti, ovviamente osservando tutte le norme prescritte da governo e regione per contenere il contagio da coronavirus e per far lavorare i dipendenti in un ambiente sano e sicuro. E anche questo ha significato tanto lavoro in più. Ma siamo orgogliosi di aver contribuito in maniera importante a questo successo italiano! Grazie a tutti i ragazzi di CMM Meccanica, di Seven Metal, oltre al nostro partner Operamed, che ci ha dato l’incarico e a tutti i fornitori: ognuno di loro ha dato il meglio. Infine, un pensiero e un ringraziamento a tutti gli operatori sanitari, medici, infermieri e volontari che ogni giorno sono impegnati in prima linea con turni massacranti. Tutti dobbiamo rispettare le ordinanze e restare a casa, in segno di rispetto del loro sacrificio. Anche noi volevamo farlo, così come i nostri dipendenti. Restare a casa per non favorire il diffondersi del virus. Ma con grande senso di responsabilità abbiamo continuato a lavorare con un nobile scopo: contribuire alla realizzazione di un nuovo ospedale, dove i nostri eroi, il personale sanitario, potranno salvare tante altre vite. A loro diciamo grazie di cuore».

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