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Alimentazione

Curcuma: come usarla e perchè fa bene

E' una spezia-farmaco, ecco i benefici e come si usa in cucina per ottenere pietanze salutari, gustose, originali e molto colorate

ll mondo delle spezie è infinito e affascinante, non solo per i colori e profumi che emanano, ma anche per le proprietà benefiche utili al nostro organismo. La spezia dal colore giallo-arancio e dall'aroma penetrante, molto utilizzata nella cucina indiana e ormai anche nella nostra. Il termine curcuma trae origini dalla lingua sanscrita "kum-kuma" e dall'arabo "kour-koum", che significa appunto zafferano, per via della sua somiglianza, dello stesso giallo vivo, ma dall’aroma differente. Detta anche  "zafferano delle Indie", ha trovato ampio impiego anche in Occidente, sia in cucina sia come "medicinale naturale" e viene utilizzata come insaporitore e per dare colore ad alcune pietanze.

Come utilizzare la curcuma

Per sfruttare al massimo i benefici della curcuma, va consumata sempre in abbinamento al pepe nero e all'olio extravergine d'oliva. Può essere usata come un sostituto più economico dello zafferano per preparare primi piatti e salse, dato che offre alla pietanza la stessa colorazione. Inoltre, puoi usarla nel curry.

Si può consumare in aggiunta allo yogurt, negli infusi o nel latte, preparando il celebre golden milk o latte d'oro. Può essere aggiunta in polvere nell'impasto del pane o nella frolla dei biscotti, nel preparato di hamburger vegetali e persino nella crema pasticcera.

Il calore è un utile alleato per aumentare la biodisponibilità della curcuma, ma non deve essere eccessivo. Infatti, dopo soli 10-15 minuti di esposizione al calore, quasi l'80% della curcumina viene distrutto. Per questo, quando la si aggiunge a pietanze calde come carni o zuppe, la curcuma va messa quasi a fine cottura.

  • Aggiungere la curcuma nell'impasto di torte dolci o salate
  • Condire con curcuma le patate arrosto 
  • Condire tofu o seitan 
  • Aggiungerla in salse o intingoli per condire la pasta
  • Aggiungerla a latte e miele
  • Aggiungerla ai risotti
  • Aggiungerla a frullati di frutta 
  • Condire il pollo

Tutti i benefici della curcuma

Nella tradizione ayurvedica e nella medicina cinese è molto usata perchè svolge soprattutto tre funzioni benefiche per la salute:

  • antinfiammatoria
  • antiossidante
  • immunostimolante

Da queste tre azioni derivano tutte le proprietà e i benefici che fanno sì che, il rizoma della curcuma e i suoi estratti, siano utili per contrastare le malattie infiammatorie croniche (da quelle intestinali alle articolari), per riequilibrare l’apparato digerente, contribuendo alla salute di stomaco, fegato – che disintossica in profondità – e intestino e contrastando la formazione di colesterolo Ldl (“cattivo”) a livello della ghiandola epatica. Insieme, le sue funzioni agiscono anche sulla prevenzione di alcune forme tumorali, così come sulla salute del cervello e del cuore.

Come antinfiammatorio, la spezia è utile in caso di dolori muscolo scheletrici e le infiammazioni tipiche di artrite e artrosi, così come in presenza di dolori mestruali, colite, cefalea edemicrania, fibromialgia. Inoltre, facilita l’eliminazione del grasso addominale, resa difficile dallo stato infiammatorio prodotto dalle stesse cellule adipose.

Come antiossidante, si rivela utile nella prevenzione dell’invecchiamento precoce e di tutti i disturbi che l’accompagnano, compreso il rallentamento del metabolismo che porta a prendere peso più facilmente dopo una certa età.

Come immunostimolante si rivela invece utile per rafforzare le difese dell’organismo, proteggendolo dall’attacco di batteri, virus ed altri elementi dannosi.

Disturbi e malattie che traggono beneficio dal suo impiego

Diabete: la curcumina potrebbe migliorare la resistenza all’insulina, un fenomeno associato a intolleranza al glucosio, diabete, malattie cardiovascolari e sindrome metabolica(che comprende sovrappeso, soprattutto con grasso addominale, alti livelli di zuccheri, colesterolo e trigliceridi e di pressione sanguigna).

Celiachia e Morbo di Crohn: entrambe queste condizioni (la celiachia fino a sei mesi dalla sospensione del glutine) comportano una condizione infiammatoria intestinale che trae beneficio dall’assunzione di integratori di curcuma.

Gastrite: grazie all’azione antinfiammatoria e antibatterica di questa spezia, la sua integrazione contrasta il bruciore di stomaco (se presente) e contribuisce all’eliminazione dell’Helicobacter pylori, quando la gastrite è provocata da questo batterio.

Cistiti e candidosi: entrambi queste condizioni beneficiano dell’assunzione della curcuma, dall’azione antibatterica, efficace anche contro i funghi (candida). In poco tempo risolve bruciori e prurito.

Depressione: la curcumina aumenta i livelli di serotonina e dopamina, due neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione dell’umore. Uno studio ha osservato che l’assunzione di 1g al giorno di questo principio attivo allevia la depressione in modo apprezzabile.

Morbo di Alzheimer: la curcuma sembra ostacolare la proteina beta amiloide (A-beta), implicata nella progressiva degenerazione delle cellule cerebrali che caratterizza questa forma di demenza.

Piccole ferite, escoriazioni e punture d’insetto: la spezia può anche essere utilizzata esternamente, in quanto è cicatrizzante per piccole ferite ed escoriazioni. Applicata in pasta (cioè diluita con poca acqua naturale o acqua di rose) è utile contro le punture di insetto.

Curcuma, una spezia senza controindicazioni.

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