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Alimentazione

🍄 Le proprietà dei funghi e il decalogo per raccoglierli

Come riconoscerli, le virtù di questo alimento delizioso

L'inizio dell'autunno ed in particolare i mesi di settembre e ottobre rappresentano il momento ideale per andare alla ricerca di funghi. Questi sono ricchi di proprietà benefiche per il nostro organismo e possono essere consumati in molti piatti diversi.

I funghi, infatti, sono un alimento delizioso capace di insaporire molti piatti diversi tra loro e, allo stesso tempo, hanno pochissime calorie e sono ricchi di proprietà e benefici per il nostro organismo.

Le proprietà

I funghi, o miceti, sono un regno di organismi eucarioti, unicellulari e pluricellulari, che comprende più di 700.000 specie conosciute, non tutte commestibili, e a cui appartengono anche i lieviti e le muffe. Inoltre, tutti i funghi sono eterotrofi, cioè ricavano le sostanze nutritive dall'ambiente esterno, assorbendole attraverso le pareti. I funghi commestibili e disponibili sul mercato subiscono un controllo preventivo da parte degli ispettorati micologici delle ASL e, pertanto, possono essere consumati in completa sicurezza: nel caso in cui si raccolgano in autonomia, è bene sottoporre sempre i funghi raccolti a un ispettore micologo della ASL di zona.

Composti per quasi il 90% da acqua e con pochissime calorie, i funghi sono una fonte di fibre, carboidrati, proteine tra cui la lisina e il triptofano, sali minerali e vitamine. Ricchi di calcio, ferro, manganese e selenio, i funghi contengono anche folati e vitamine del gruppo B, tra cui la Vitamina B2, fondamentale per la produzione dei globuli rossi e per il metabolismo, e la B3, che contribuisce al buon funzionamento del sistema nervoso e ad una corretta ossigenazione del sangue.

Quando raccogliere i funghi

Il momento migliore del giorno per raccogliere i funghi è alla mattina presto, quando il bosco è ancora umido di rugiada, mentre il periodo dell'anno varia a seconda del tipo di fungo, della latitudine e del clima, ma, in linea di massima, va da inizio luglio a fine ottobre. 
In generale, i periodi migliori per la raccolta dei funghi sono: Marzo-Aprile per Spugnole, Prugnoli e Gambesecche; Maggio-Giugno per Galletti, Amanite e Porcini; estate per Russule e Ovolo buono; autunno per tutte le specie, comprese quelle velenose e mortali.

Come riconoscere i funghi

Se scaricate nel vostro smartphone l'app Google Lens basta inquadrare il fungo con la telecamera e saprete subito di che tipo è, se velenoso o commestibile. 

  • È falso ritenere che l’annerimento del cucchiaio d’argento, dell’aglio e della cipolla mediante la cottura sia significativo della tossicità dei funghi. Può essere così per alcuni funghi, ma ne esistono alcuni, letali, che non hanno nessuna di queste reazioni.
  • Evita i funghi con le lamelle bianche. Cerca quelli con lamelle marroni o marrone chiaro. Sebbene esistano varietà commestibili con le lamelle bianche, queste sono una caratteristica tipica di una famiglia di funghi tra le più velenose e mortali al mondo, le Amanita
  • Non raccogliere funghi che hanno il cappello o il gambo di colore rosso. Scegli quelli con cappelli e gambi bianchi, marroni o marrone chiaro. Molte specie di colore rosso sono velenose. Il rosso è il sistema di allarme naturale che quei funghi usano per 
  • Cerca funghi senza squame sul cappello.
  • Evita i funghi con macchie o squame più chiare o più scure del colore del cappello; sono frequenti nelle specie velenose. Per esempio, i funghi prataioli possono avere macchie squamose marroni o marrone chiaro.
  • Scarta i funghi che hanno un anello attorno al gambo. Guarda sotto il cappello e controlla se è presente un anello membranoso che assomiglia un po' a un secondo mini-cappello. Molti funghi con questa caratteristica sono velenosi, quindi evita di raccoglierli.
  • Porta due cestini per la raccolta. Metti i funghi che ritieni con certezza commestibili in un cestino e quelli di cui non sei sicuro nell'altro. Non preoccuparti: non verrai intossicato da un fungo velenoso soltanto maneggiandolo.
  • Gli esperti raccomandano di non mangiare qualsiasi varietà di fungo che non si sia stati in grado di identificare almeno tre volte nel bosco. Ciascuna delle tre identificazioni, inoltre, dovrebbe essere confermata da un esperto.

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A chi rivolgersi per il riconoscimento

Treviso: Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, sede La Madonnina in via Castellana 2, ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle 12.30 alle 13. È comunque possibile richiedere telefonicamente, al numero 0422 323758, un appuntamento.
Conegliano: Ufficio Tecnici della Prevenzione, via Manin, 110 (c/o Osp. De Gironcoli 3°piano) il lunedì e il venerdì dalle 8.00 alle ore 8.30. È comunque possibile richiedere telefonicamente, al numero 0438 664431, un appuntamento
Montebelluna: Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, in via Alighieri n. 12 il lunedì e il mercoledì dalle ore 8.00 alle ore 8.30. È comunque possibile richiedere telefonicamente, al numero 0423295514, un appuntamento.

I funghi da sottoporre a controllo micologico devono essere:

  • freschi, sani ed in buono stato di conservazione (non tarlati, ammuffiti, fermentati, fradici, eccessivamente maturi);
  • interi (non recisi o tagliati, spezzettati, lavati, raschiati o comunque privi di parti essenziali per il riconoscimento);
  • puliti da terriccio, foglie e/o altri corpi estranei.

Chi intende raccogliere funghi deve munirsi di titolo per la raccolta rilasciato dagli enti preposti (es. Comunità Montane, Comuni, ecc.). Fondamentale non fidarsi delle credenze popolari o di metodi empirici per valutare la tossicità dei funghi raccolti.  L’unico metodo sicuro per l’identificazione delle specie commestibili è la classificazione sulla base delle loro caratteristiche, eseguita da personale appositamente formato. La maggior parte delle intossicazioni è determinata da funghi velenosi raccolti da persone inesperte ma, anche, da funghi generalmente commestibili, raccolti in luoghi inidonei o cucinati in modo non appropriato. È dunque opportuno sottoporre a controllo micologico tutti i funghi freschi raccolti, prima di consumarli, in modo da avere la certezza che si tratti di specie commestibili. Si ricorda inoltre che tutti i funghi vanno consumati ben cotti, poiché crudi sono scarsamente digeribili, se non addirittura tossici. Il comune “chiodino” (Armillaria mellea), il fungo più raccolto nella zona pedemontana, è notoriamente tossico da crudo e diventa commestibile da cotto: richiede pertanto una prebollitura di almeno 15-20 minuti, l’eliminazione dell’acqua, e la successiva cottura definitiva. In caso di comparsa di sintomi associabili al consumo da funghi, anche se mangiati giorni prima, ci si deve recare, al più presto, al pronto soccorso.

Come raccogliere i funghi

  • Se si avvista un fungo, è sempre bene controllare che appartenga ad una specie perfettamente conosciuta, che sia sano e ben sviluppato, per poi raccoglierlo; in caso contrario, bisogna lasciarlo dov'è senza toccarlo, così che possa continuare la sua opera a favore dell'ambiente. 
  • Quando si raccoglie un fungo, non bisogna tagliarlo alla base o estrarlo facendo leva col coltello, ma è necessario agire con delicatezza e senza fretta usando entrambe le mani: con una mano si torce e si fa ruotare delicatamente la base del gambo del fungo, esercitando contemporaneamente una trazione verso l’alto, e con l’altra si tiene fermo il terreno sottostante in modo da non raccogliere insieme al fungo anche la zolla di terriccio. Poi, è necessario pulirlo delicatamente con un coltellino affilato e riporlo con cura capovolto e a testa in giù nel cestino.
  • La raccolta è regolamentata da una legge nazionale (352/1993) che prevede: • un limite massimo di raccolta; • vieta l’uso di rastrelli o altri strumenti che potrebbero danneggiare seriamente tutto l’apparato produttivo fungino; • il fungo deve essere raccolto intero, staccato dal micelio con movimento rotatorio e non tagliato, questo consente una sicura determinazione della specie; • inoltre non si devono raccogliere esemplari troppo giovani o in cattivo stato di conservazione; • la raccolta va riposta in contenitori che consentano la diffusione delle spore, vietando in ogni caso l’uso di sacchetti di plastica che ne accelerano la decomposizione; • non si devono distruggere gli esemplari che si ritengono velenosi, anche loro sono utili alla vita del bosco!

I benefici dei funghi

L’assunzione di funghi viene considerata utile dalla medicina non convenzionale soprattutto durante i cambi di stagione come antibiotico naturale, grazie alla loro capacità di rafforzare il sistema immunitario, proteggere l'organismo dai malanni di stagione. Inoltre, hanno la capacità di abbassare il colesterolo cattivo LDL e di controllare i livelli di colesterolo nel sangue, di favorire il metabolismo, di contrastare e prevenire l’invecchiamento grazie al loro contenuto di antiossidanti e di prevenire le malattie cardiovascolari.

Come consumare i funghi

I funghi possono essere acquistati freschi, surgelati, essiccati, oppure raccolti soprattutto nei mesi di Settembre e Ottobre. Inoltre, possono essere consumati crudi o cotti ed utilizzati nella preparazione di condimenti per la pasta, per il riso o per la polenta, come contorni, fritti, in insalate e in tantissime altre pietanze. In ogni caso, è sempre importantissimo assicurarsi che i funghi siano sicuri, acquistandoli da rivenditori autorizzati o, nel caso in cui si raccolgano in autonomia, facendoli controllare dagli esperti delle ASL prima di consumarli: l’ingestione di fughi non commestibili, infatti, può essere molto pericolosa e procurare danni alla salute, fino alla morte. 
Inoltre, come per tutti gli alimenti, anche i funghi devono essere consumati senza eccedere con le quantità e con cautela per quanto riguarda i bambini al di sotto dei 3 anni, gli anziani e le donne in gravidanza. 

Shiitake il fungo medicinale

Se ne parla tanto anche in Italia di questo fungo speciale e viene venduto oramai in tutti i frutta e verdura. Oltre ad essere un fungo molto buono da mangiare, lo Shiitake è estremamente utile anche come fungo medicinale. In Oriente il suo utilizzo risale a migliaia di anni fa, tant’è che in Cina veniva impiegato già prima dell’avvento della coltivazione del riso.

In Medicina Tradizionale Cinese lo Shiitake veniva e viene tutt’ora impiegato soprattutto per trattare le patologie di natura virale, come l’herpes, l’influenza, il morbillo e la bronchite, nonché per trattare i disturbi del fegato.

Nell’antica corte reale giapponese veniva utilizzato anche come alimento afrodisiaco ed era considerato un elisir di lunga vita.

Nei tempi moderni, solo in Oriente (e in particolare in Giappone), l’estratto di Shiitake (LEM) viene impiegato anche come cura integrativa ad alcuni tipi di Cancro, in quanto da diversi studi clinici è emersa la sua notevole azione immunostimolante ed antitumorale.

Il suo nome esatto è Lentinula edodes e insieme allo Champignon, è il fungo commestibile più consumato al mondo.

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