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Alimentazione

Migliore prosciutto cotto da acquistare al supermercato, la classifica

Svelati i 5 più buoni di alta qualità

Il prosciutto cotto è tra i salumi più consumati in Italia. È gustoso in un panino, come ingrediente di molte ricette o semplicemente portato in tavola come secondo ma è bene non esagerare. Un motivo in più per sceglierlo con attenzione.

Altroconsumo ha pubblicato la classifica delle migliori marche di prosciutto cotto: ecco quali sono e con quali criteri è stato decretato il vincitore.

La classifica migliore prosciutto cotto

  1. Parmacotto Azzurro Prosciutto Cotto di Alta Qualità  – Punteggio 69 – Qualità Buona – Migliore del Test – Prezzo medio 3,78 euro a confezione
  2. Casa Modena, Liberamente Prosciutto Cotto di Alta Qualità Magro – Punteggio 65 – Qualità Buona – Prezzo medio 2,84 euro a confezione – Miglior Acquisto per qualità/prezzo
  3. Negroni Cotto Stella Prosciutto Cotto Alta Qualità – Punteggio 61 – Qualità Media – Prezzo medio 3,14 euro a confezione
  4. Fratelli Beretta Puro Beretta Prosciutto Cotto Alta Qualità – Punteggio 59 – Qualità Media – Prezzo medio 3,43 euro a confezione
  5. La Bottega del Gusto (Eurospin) Fresche Fette Prosciutto Cotto Alta Qualità – Punteggio 58 – Qualità Media – Prezzo medio 1,69 euro a confezione.

Promossi anche il prosciutto cotto Fratelli Beretta Fresca Salumeria Prosciutto Cotto Alta Qualità, che ha ottenuto un punteggio di 57. A seguire Dal Salumiere di Lidl, Prosciutto Cotto Alta Qualità Sgrassato e Citterio Taglio Fresco in Leggerezza Prosciutto Cotto di Alta Qualità, tutti rientrano nella qualità media.

In vaschetta o affettato al banco?

Il prosciutto cotto al banco offre il vantaggio della “freschezza”, di essere affettato al momento. Per contro ha una durata limitata; se non consumato nel giro di pochi giorni va a male.

Il prosciutto in vaschetta dura di più non perché ha i conservanti, presenti anche nel prosciutto cotto al banco, ma dal tipo di confezionamento, ossia l’atmosfera protettiva. Il prosciutto cotto in vaschetta dura circa un mesetto. Ha, però, il problema del packaging, una vaschetta in plastica che aumenta l’impatto ambientale della fase di trasformazione del prodotto. 

La valutazione

Per realizzare il test comparativo, Altroconsumo ha portato in laboratorio 18 campioni di prosciutto Cotto Alta Qualità, ossia la tipologia di prosciutto cotto per il quale la legge richiede i parametri più stringenti relativamente alla composizione.

Il prosciutto cotto è fonte di proteine, per contro ha anche un discreto contenuto in grassi e in sale. Ma i prosciutti non sono tutti uguali. 

  • UPSD. È un valore che rappresenta l’umidità calcolata sul prodotto sgrassato è deadditivato. È un parametro fissato dalla legge e il valore indicato distingue i prosciutti i 3 fasce di qualità: prosciutto cotto, prosciutto cotto scelto e prosciutto cotto Alta Qualità. Per quest’ultimo il valore di UPSD è il più basso, cioè si tratta di una tipologia di prosciutto per il quale la legge prevede un valore di umidità più basso.
  • Nitrati e nitriti. Sono i conservanti usati nel mondo della salumeria. Per legge il prosciutto cotto può essere fatto solo con il nitrito di sodio o di potassio. I nitrati, un tempo autorizzati per questa categoria di prodotto, oggi non possono più essere usati.
  • Igiene. Per la valutazione dell’igiene dei prodotti, sono stati ricercati: microrganismi potenzialmente pericolosi per l’uomo (Salmonella e Listeria monocytogenes); microrganismi cosiddetti “indicatori di igiene” come le Enterobacteriaceae, che si ritrovano comunemente nel tratto intestinale dell'uomo e degli animali; microrganismi indicatori di qualità generale, legati alla manipolazione e conservazione dei prodotti (carica microbica totale, batteri lattici, lieviti e muffe).
    Queste prove sono state fatte in prossimità della scadenza per mettere tutti i campioni nelle stesse condizioni. Inoltre, ricordiamo che i risultati ottenuti molto spesso dipendono dal rispetto della catena del freddo – nei vari passaggi dal trasporto alla distribuzione nei punti vendita – e anche dalla temperatura di esposizione nei banchi frigo dei supermercati.
  • Difetti visivi. Giudici esperti hanno valutato anche l’aspetto dei prosciutti, che riguarda sia la presentazione delle fette che la presenza di eventuali difetti. Questi ultimi sono:
     - Occhiature: sono un difetto di processo e sono delle piccole cavità di forma sferica che si trovano nel fascio muscolare. Sono dovute alla presenza di bolle d’aria nella salamoia, iniettate dalla siringatrice nella coscia. I giudici hanno valutato sia dimensione che quantità.
    - Macchie: sono colorazioni o decolorazioni differenti dalla tinta dominante. Sono considerate macchie le emorragie, aree scure non anatomicamente delimitate, decolorazioni, grigiori localizzati del grasso.
    - Addensati gelatinosi tra i muscoli: presenza di gelatina più o meno densa fra i fasci muscolari.
    dei 4 muscoli della coscia, pur essendo questo un requisito di legge per il taglio anatomico intero, che decade quando il prosciutto è affettato. 
  • Assaggio. I campioni di prosciutto cotto stati presentati a giudici qualificati in forma anonima. La giuria ha poi espresso un giudizio sull’aspetto visivo, olfattivo e sul sapore.

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