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Venerdì, 29 Marzo 2024
Fitness

Andare in bicicletta fa bene, ma non a tutti

Pro e contro di una delle attività più belle all'aria aperta

L'aria nei capelli, il sole sul viso, il paesaggio fiorito, è esplosa la primavera ed è il momento di approfittarne per una bella scampagnata. Le giornate più lunghe e le temperature miti invogliano, è il momento perfetto per una uscita in bicicletta. Una pedalata serve a farci divertire e a ritrovare la forma fisica.
Lo sport fa bene al corpo ma sopratutto, se si praticato all’aperto, alla mente, si diventa più sereni.

La bici è versatile perché oltre ad essere un mezzo di trasporto, è uno sport che si può praticare per allenare più gruppi muscolari contemporaneamente, ma preservando le articolazioni. Per diventare ciclisti provetti, oltre alla bicicletta è importante munirsi di casco e scarpe adatte ai pedali. Con gli amici o da soli, la bicicletta è adatta tutti, si può vivere un'esperienza coinvolgente, pedalando si scoprono nuovi posti, strade, paesaggi, e punti di ristoro.

I benefici

  •  Migliora le funzioni cardiovascolari, pedalando, cuore, polmoni e vasi sanguigni lavorano a pieno ritmo.
  • Riduce la pressione sanguigna e il battico cardiaco a riposo.
  • Aumenta il tono muscolare si rafforza la resistenza fisica e si percepisce un'energia fisica maggiore.
  • Fa dimagrire, in un'ora di attività in bici si arrivano a bruciare fino a 1.000 kcal.
  • Pedalare produce endorfina, la sostanza chimica che, rilasciata dal cervello, induce una sensazione di benessere.
  • Riduce sensibilmente lo stress.
  • Aiuta a combattere l'insonnia, allontanando la mente dai problemi e agendo come un calmante.

Secondo uno studio è questa l’incidenza sulla salute di una pedalata quotidiana di mezz’ora:

  • 23% di rischio di malattie cardiache
  • 23% di rischio di ictus
  • 15% di rischio di diabete di tipo 2
  • 14% di rischio di depressione
  • 12% di rischio di cancro al seno
  • 11% di rischio di demenza
  • 8% di rischio di cancro al colon

Pedalare vuol dire mantenersi sani, risparmiare, ridurre l'inquinamento.

Pro e contro

Lo spiega il Dottore in Chiropratica Wayne Steiner, Vice Presidente dell’Associazione Italiana Chiropratici (AIC) e Presidente Comitato di Etica.

«La bicicletta non fa bene alla colonna vertebrale. Fa molto bene ad altre cose, tra le quali il sistema cardio-vascolare, gli arti inferiori, compresa la muscolatura, le anche e le ginocchia. Permette di bruciare calorie senza stressare le articolazioni come farebbe la corsa.

La postura corretta  - "Per non arrecare danni durante la pedalata, la postura gioca un ruolo fondamentale.  Troppo carico in avanti sul manubrio può provocare danni alla schiena, collo, e spalle.  La posizione delle bici da corsa fa bene solo se corri.  L’aerodinamicità richiede certe compromesse non compatibili con la colonna vertebrale: ipolordosi lombare e iperlordosi cervicale.  Entrambe deleterie a lungo andare".

Bicicletta_Postura-2

"Assumere una postura scorretta sulla bici può nuocere ai dischi intervertebrale, causando o peggiorando eventuali protrusioni, ernie, o provocarne la degenerazione degli stessi.  Tempi prolungati con il collo in tensione potrebbero invece provocare emicrania, cefalea o peggio ancora, cervico-brachialgia (dolore, formicolio e insensibilità alle braccia)".

Tipo di bicicletta - "Bisognerebbe prima scegliere la bici in base all’utilizzo che se ne vuole fare.  Per chi non è proprio allenato, la bici da corsa è da considerare off-limits.  Meglio preferire una city bike oppure una mountain bike.  Entrambe possono essere utilizzate da chiunque senza particolare preparazione atletica".

Lo stretching - "Per chi ha tempi limitati, è consigliabile, magari dopo una fase iniziale di 5-10 minuti di pedalata per riscaldare i muscoli, fare una breve routine di stretching per le gambe, schiena e collo. Lo stretching andrebbe fatto anche alle fine della pedalata per aiutare a smaltire l’acido lattico accumulato nei muscoli durante l’allenamento in bici".

Poche controindicazioni -  Per non incorrere in sforzi eccessivi è consigliabile munirsi di un cardiofrequenzimetro, uno strumento attraverso il quale è possibile monitorare e calcolare la frequenza cardiaca in relazione all' intensità dello sforzo.

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