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Salute

Cos'è un arresto cardiaco, come riconoscerlo e intervenire

Di fronte a questo malore bisogna agire tempestivamente e prestare soccorso nel modo corretto, ecco le linee guida per intervenire in caso d’emergenza

Se il cuore si ferma, ogni secondo conta, il massaggio cardiaco deve essere iniziato subito.

L’arresto cardiaco è la situazione in cui una persona muore, perché il cuore smette di pompare sangue e ossigeno agli organi, al cervello e ai tessuti. Talvolta è possibile rianimare una persona intervenendo nei primi minuti dopo un arresto cardiaco; tuttavia, con il passare del tempo, si riducono le probabilità di rianimazione e aumentano le possibilità che abbia subito un danno cerebrale se l’arresto cardiaco si protrae per oltre 5 minuti, mentre oltre gli 8 minuti è facilmente causa di morte. Pertanto, il primo soccorso in caso di arresto cardiaco deve iniziare il più velocemente possibile.

Ogni anno in Europa si stima siano colpite da arresto cardiaco oltre 400.000 persone. Si calcola che nel 33% dei casi sia possibile ripristinare la circolazione, ma le persone che sopravvivono dopo il ricovero in ospedale sono l’8% dei casi totali.

Soltanto in Italia, sessantamila persone muoiono annualmente a causa di un arresto improvviso del cuore. Ma molte di loro potrebbero avere maggiori possibilità di salvezza, se fossero soccorse in maniera tempestiva e adeguata, se iniziassero la rianimazione cardiopolmonare prima dell’arrivo dell’ambulanza. 

Le Linee guida per la rianimazione del Consiglio Europeo forniscono istruzioni specifiche su come praticare la rianimazione

Segnali di arresto cardiaco

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La persona non risponde, non respira o ha il battito irregolare: sono sintomi indicativi di un arresto cardiaco o circolatorio. Non perdete tempo! Chiamate immediatamente i soccorsi per ricevere aiuto.

  • La persona cade oppure si accascia sulla sedia.
  • Non risponde se chiamata ad alta voce e se la scuotete
  • Il battito è assente o irregolare

Per controllare se la persona è incosciente, cercare una reazione scuotendo gentilmente le spalle e chiamandoli per nome.

Come intervenire
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Se non si ottiene risposta:

  • Aprire le vie respiratorie posizionando una mano sulla fronte e gentilmente spingete all'indietro. Rimuovere ogni visibile ostruzione all'interno della bocca
  • Controlla la respirazione guardando i movimenti, ascoltando eventuali rumori e percependo l'aria sulla vostra guancia per circa 10 secondi.
  • Se non ci sono segni di respiro procedere con la rianimazione.
  • Se invece la persona respira, trattate ogni eventuale grave ferita e poi posizionate la persona nella posizione laterale di sicurezza (tranne in caso di sospetta lesione spinale).
  • In entrambi i casi, assicuratevi di allertare il soccorso sanitario chiamando il numero 118

Posizione laterale di sicurezza per l'adulto:
Questa è la migliore posizione per vittime incoscienti che respirano, quindi seguire le seguenti istruzioni. Se possibile: recuperare un defibrillatore

  1. Se non siete soli sul posto: chiedete con decisione che qualcuno vada a prendere un defibrillatore. Non appena disponete del defibrillatore: accendete il dispositivo e seguite le indicazioni riportate. 
  2. Assumete la posizione per praticare il massaggio cardiaco
    - Inginocchiatevi accanto al paziente
    - Mettete il palmo di una mano sul torace (sterno) e l’altra mano sopra
    - Braccia tese, spalle perpendicolari sul punto di pressione (questa postura fra mani e corpo vi consentirà, attraverso l’azione compressiva, di trasmettere la massima forza)
  3. Comprimete la gabbia toracica 
    - Forti compressioni sul centro dello sterno, rilasciare sempre completamente
    - Da 100 a 120 volte al minuto (= 2 volte al secondo)
    - Profondità di compressione 5-6 cm
    - Continuare finché non arrivano i soccorsi o finché la persona non torna a respirare

Suggerimenti per il massaggio cardiaco

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  • Cercate qualcuno che possa darvi una mano. Datevi il cambio. Test hanno mostrato che dopo due minuti non si è più in grado di esercitare una pressione sufficiente. 
  • Compressioni rapide: nel massaggio cardiaco, oltre alla tecnica, è importante soprattutto la velocità. Suggerimento: pensate alla canzone «Stayin’ Alive» dei Bee Gees e praticate le compressioni al ritmo di questa musica. 

Respirazione: giusto farla solo se il soccorritore è esperto

Niente respirazione bocca a bocca se non siete pratici. Sarebbe soltanto uno spreco di tempo e la pratica risulterebbe ben poco efficace. Meglio concentrarsi al massimo sul massaggio cardiaco. Grazie al massaggio cardiaco, l’ossigeno che resta può continuare a circolare nel sangue, irrorando ancora per un po’ il cervello. 

Le soccorritrici e i soccorritori esperti praticano il massaggio cardiaco alternandolo alla respirazione bocca a bocca (o anche attraverso il naso). Per quanto riguarda la rianimazione cardiopolmonare, vale la regola 30:2, cioè: ogni 30 compressioni effettuate 2 insufflazioni.

Rianimazione con il defibrillatore DAE

Se sul posto sono presenti più soccorritori, dopo la chiamata ai servizi di soccorso una persona recupera il defibrillatore, mentre gli altri praticano il massaggio cardiaco. 

  1. Seguite le istruzioni del defibrillatore: scoprite il torace. 
  2. Applicate gli elettrodi: uno sul lato destro del petto della persona al di sotto della clavicola, l’altro sull’arco costale sinistro.
  3. Il resto della procedura viene accompagnato dal defibrillatore che impartisce istruzioni vocali.

DAE sta per defibrillatore automatico esterno. È un dispositivo medico per la rianimazione di una persona in arresto cardiocircolatorio (aritmie cardiache, arresto cardiaco). Il suo utilizzo non comporta rischi: il defibrillatore è in grado di valutare se è opportuno inviare una scarica. Può essere usato per rianimare anche bambini a partire dagli 8 anni circa o da 25 chilogrammi di peso corporeo. Certi modelli sono forniti con elettrodi speciali per uso pediatrico nei bambini più piccoli. Devono essere seguite le istruzioni riportate sull’apparecchio stesso.

Fonte: Helsana

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