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L’archivio del Generale Garioni sarà conservato al Meve di Montebelluna

Rimarrà a disposizione di studiosi e amanti della Grande Guerra per i prossimi dieci anni. Governatore della Tripolitania, la figura di Vincenzo Garioni potrà così essere riscoperta

Sarà messo a disposizione degli studiosi per i prossimi dieci anni l’archivio del generale montebellunese Vincenzo Garioni. E’ questo il senso dell’operazione che vedrà la concessione in comodato d’uso da parte del proprietario dell’archivio, il signor Sergio Miotto, al MeVe di Montebelluna, il Memoriale Veneto della Grande Guerra.

Un’operazione approvata dall’amministrazione comunale nelle scorse settimane in quanto l’iniziativa risponde agli obiettivi culturali del MeVe, ovvero quelli di valorizzare i patrimoni storici locali che consentano una maggiore comprensione dei fatti storici che hanno interessato il’ 900 e la contemporaneità in chiave nazionale e internazionale. E questo archivio costituisce senza dubbio un patrimonio di indubbio valore storico e documentario dato che il generale Vincenzo Garioni rappresenta uno dei personaggi più illustri della storia di Montebelluna. Tra i suoi numerosi incarichi infatti rientra anche quello di comandante del I corpo d'armata durante la Grande Guerra, quando diresse le operazioni che alla conquista delle alture di Monfalcone. Dal 1° agosto 1918 fu nominato, inoltre, governatore della Tripolitania e reggente il governo della Cirenaica. L’archivio raccoglie documenti ufficiali prodotti dallo stesso Generale nello svolgimento delle proprie attività, riguardante corrispondenza privata e carteggi con illustri personaggi del tempo come l’onorevole Pietro Bertolini, anch’egli montebellunese e fido collaboratore di Giolitti, diversi album fotografici che ne testimoniano le esperienze in Cina e in Tripolitania, raccolte di mappe militari risalenti alla Grande Guerra. A fronte della cessione in comodato gratuito da parte del signor Sergio Miotto, il Comune di Montebelluna si assumerà una serie di impegni; da quello di garantire la corretta conservazione dell’archivio e tutelarne l’integrità materiale, a quello di realizzare un inventario di tutta la documentazione che ne consenta la consultazione da parte del pubblico, alla promozione dell’archivio stesso attraverso iniziative di studio da parte di esperti e iniziative aperte al pubblico. Per fare questo, un contributo improntante sarà quello dato dalla sinergia, già collaudata, tra il MeVe, e l’Istresco, Istituto per la storia della Resistenza e della Società Contemporanea della Marca trevigiana, di cui lo storico montebellunese, Lucio De Bortoli, è direttore e che per primo ha promosso l’idea di vedere nel MeVe l’istituzione più adatta alla conservazione e valorizzazione dell’archivio. 

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Interviene il sindaco, Marzio Favero: «Ringrazio il signor Sergio Miotto che mette a disposizione un archivio importante sul quale ci sarà da lavorare. L’attinenza tra l’archivio in prestito ed il Meve è duplice, sia perché Vincenzo Garioni è stato Generale del Primo Corpo d’armata nel corso della Prima guerra mondiale, sia perché egli fu Governatore della Tripolitania e le tensioni coloniali rappresentarono un input allo scoppio del primo conflitto mondiale. Non è facile interpretare le contraddizioni delle politiche coloniali operate dall’Italia in quegli anni perché non è mai facile parlare del passato con gli occhiali dell’oggi ed anche per questo, analizzare l’archivio di Garioni, sarà una bella sfida». Spiega la conservatrice del MeVe, Irene Bolzon: «Ricordo che il MeVe, ha un interesse specifico legato agli archivi locali che possano offrire alla ricerca uno sguardo che, a partire dalle vicende locali, restituisca la complessità di fenomeni di ampia portata. In questo caso la figura di Garioni, uno dei più complessi personaggi montebellunesi, può costituire un importante contributo gli studi sulle vicende coloniali italiane attualmente in corso, un passato rispetto al quale la memoria pubblica italiana non ha ancora riflettuto in maniera approfondita. Il MeVe inoltre, si trova molto vicino a Villa Querini Garioni, a lungo residenza privata del generale e la vicinanza tra le due ville può contribuire alla valorizzazione integrata dei documenti e degli oggetti appartenuti al generale, evitando la dispersione di un fondo di persona di grande valore e favorendo anche la valorizzazione del ricco patrimonio delle Ville Venete». Aggiunge lo storico, Lucio De Bortoli: «Questa operazione nasce da un evento fortuito occorso qualche anno fa quando un amico comune, mi confidò che il signor Sergio Miotto possedeva l’archivio del Generale Garioni. Fu una sorprendente scoperta ed è stato naturale attivarmi affinché quel tesoro potesse essere studiato e valorizzato attraverso un’iniziativa che coinvolgesse anche il MeVe». Conclude Sergio Miotto: «E’ una gioia poter esportare questo tesoro storico, scoperto per caso dopo aver acquisito Villa Querini Garioni dove l’archivio era depositato. Sono certo che ne verrà fatto buon uso da parte degli storici».

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