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Una bara in legno come portachiavi: ecco il nuovo marketing funebre made in Treviso

La curiosa idea è di Ivan Trevisin titolare dell'omonima agenzia funebre con sede in viale Fratelli Cairoli: "Sdrammatizzare sulla morte è però per molti ancora un tabù"

TREVISO Nel settore delle onoranze funebri gioca un ruolo fondamentale la conoscenza del mercato in cui si opera e la clientela verso la quale è rivolto il proprio operato. Non si conquistano come in altri settori nuovi segmenti di mercato, ma una parte di ciò che gli altri concorrenti hanno già consolidato. La tradizione, gli usi, la conoscenza interpersonale e la capacità di comunicare, la qualità dei prodotti e soprattutto dei servizi offerti, rappresentano gioie e dolori nell'attività funebre, variabili imprescindibili di gestione alle quali sono legate, in maniera molto sensibile, i destini delle imprese che operano in questo delicato comparto.

Sdrammatizzare sulla morte, quindi, è per molti ancora un tabù. Da sempre, però, questo argomento incuriosisce tutti ed il nascere di campagne di marketing quasi irriverenti, come quella dell'agenzia Ivan Trevisin Onoranze Funebri di viale Fratelli Cairoli a Treviso, lo dimostra. "Il buon gusto a mio parere non deve essere mai tralasciato e la discrezione diventa un fattore indispensabile - ci racconta Ivan Trevisin - Oltre che al contenuto è quindi il luogo dove se ne discute che diventa importante: il social, ormai, è la pubblica piazza dove sempre più vengono attuate strategie di marketing. Partendo da una semplice domanda, vale a dire 'come si vende un funerale', si crea l’esigenza di pubblicizzare questa particolare azienda commerciale. Ad oggi, sostanzialmente, questi servizi sono stati venduti in modo classico: evitando di pensarci prima, al momento del decesso si scelgono tutti i dettagli necessari all’organizzazione del funerale".

"Penso che nessuna campagna di marketing sia in grado di modificare la scelta di una famiglia su di una particolare impresa funebre a discapito di un’altra - continua Trevisin - ma utilizzare il web per portare l’attenzione delle persone su una scelta che nella vita capiterà a tutti ha del 'social'. L’ironia, in Italia, è sempre stata la chiave di lettura che ha sdrammatizzato tematiche delicate; una chiave ironica non modifica il fatturato di un’impresa funebre, ma ne determina una funzione sociale di pubblica conoscenza in una comunità decisamente ampia. Aumentare la popolarità dell’impresa funebre 'di quartiere', perchè in Italia le dimensioni aziendali sono sempre riconducibili a realtà familiari più o meno ampie, diventa così facilmente più realizzabile. Si ride della morte, ma mai dei morti! Frivola satira dopo eclatanti morti è sempre disdicevole!".

"Nella nostra azienda - chiosa l'imprenditore trevigiano - siamo giovani e dinamici in grado di fornire una completa assistenza in tutto ciò che concerne un lutto nella società moderna: cerimonia, cremazione, sepoltura, burocrazia, fisco, servizi accessori. Il mondo è in continuo cambiamento, è tutto una continua evoluzione; la bravura e la competenza stanno quindi non nel rincorrere, ma nell’anticipare, nel ricercare l’evoluzione e l’appagamento è dato dal poter aiutare persone che si trovano a gestire momenti difficili in poco tempo: un continuo stimolo a migliorarsi! Essere social, diventare un network…una rete che amplia le sue maglie per riuscire a soddisfare ogni esigenza: catturare l’attenzione facendo riflettere senza risultare indiscreti, perché i confini del rispetto e della correttezza in ambito economico-concorrenziale sono sempre molto labili. Assumere nobili ed etici comportamenti ottenendo dei risultati è la sfida più ambiziosa. Per ora un semplice portachiavi!".

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