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Villa Perissinotto, dove nel 1600 si preparavano pozioni e magie contro la peste

La leggenda narra dell'esistenza di un mago che, con infusi ed alcune pozioni magiche, pare avesse salvato numerose persone

Verso la fine del 1600, anni dell’epidemia della peste, la città di Paese come comune ancora non esisteva, solamente due erano le località riconosciute: Sovernigo e Villa. Sovernigo nel 1630 era situata al limite del bosco Montello che si estendeva fino alle porte della città di Treviso. Il territorio invaso dai lupi era attraversato da un’unica via, detta “Sfojana”, che metteva in comunicazione Montebelluna e Treviso.

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(Foto da www.huffingtonpost.it)

A seguito di scavi, sono emerse nel territorio del “Trojan” delle fosse comuni risalenti al 1600 dove si presume siano stati seppelliti i morti di peste. Dalla tradizione orale viene tramandata la storia di un mago che, con infusi e medicamenti ricavati dalle erbe che trovava nel bosco ed alcune porzioni magiche, pare avesse salvato numerose persone. Di lui mai è stata rivelata l’identità, è sempre rimasto nel mistero. Oggi pare che alcuni studiosi abbiano identificato la sua abitazione o meglio il suo laboratorio. Infatti presso l’antica “Villa Alessi Perissinotto”, situata a Castagnole di Paese, si trova una strana costruzione non restaurata, conosciuto come “la casa dell’Alchimista”. Il luogo, utilizzato negli anni con diverse destinazioni, è stato oggetto di studi, tra cui quello degli architetti Fioretti ed Angonese, i quali ipotizzano che il forno, contenuto all’interno della singolare struttura, possa essere stato utilizzato in passato come forno di un alchimista. Un luogo che tra realtà e magia, viene considerato tra i più misteriosi della Marca trevigiana.

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