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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Dall’arte alla cultura: nuove donazioni per il Comune di Vittorio Veneto

Un'importante opera di Vittorio Schweiger è stata collocata nella Sala Giunta del municipio. Donazioni di opere e oggetti d'arte anche per il Museo del baco da seta

Il patrimonio artistico del Comune di Vittorio Veneto si arricchisce con un’importante opera di Vittorio Schweiger, consegnata nei giorni scorsi dalla famiglia al sindaco Antonio Miatto ed all'assessore alla Cultura, Antonella Uliana. Il dipinto, dalle dimensioni notevoli (m. 1,5x3) e dal soggetto intenso (La battaglia del Cadore), è stato collocato nella sala giunta del municipio, a testimonianza della considerazione in cui l’artista, vittoriese d’adozione, è tenuto dall'amministrazione e dalla cittadinanza tutta.

L'artista

Vittorio Schweiger (1910-2005), viennese d’origine e triestino di nascita, inizia la sua formazione in Alto Adige studiando con Lenhardt, noto esponente della Scuola di Monaco. Dopo aver abitato a Vienna e a Merano, nel 1930 si trasferisce a Pieve di Cadore, entrando in contatto con i principali pittori cadorini e bellunesi. Nel corso della sua vita compie numerosi viaggi, a Parigi, Madrid e Monaco, poi in India, Nepal, Egitto, infine in Tailandia e Jemen. La cultura mitteleuropea e le esperienze raccolte nei diversi paesi del mondo contribuiscono quindi a formare in lui un linguaggio assolutamente originale, al quale è rimasto sempre fedele, con uno stile essenziale e rigoroso. Dal 1933, anno della prima esposizione, l’artista partecipa alle principali collettive provinciali e regionali, guadagnandosi stima e considerazione. E’ poi presente alla Biennale Internazionale di Venezia del 1948 ed alla Quadriennale di Roma del 1951. Nel 1951 vince il Premio di Pittura “La Colomba”, noto concorso veneziano, e nel 1953 il premio “Città di Melfi”. Ritiratosi poi dalla scena pubblica in seguito al diffondersi di tendenze che gli sono estranee, continua comunque la sua attività con instancabile passione. Celebra i suoi sessant’anni di pittura, nel 1991, accettando l’invito per una mostra antologica al Centro d’Arte San Vidal a Venezia. Successivamente, partecipa a numerose esposizioni: all’eremo di Rua di Feletto nel 1998, al Museo “Casa G. B. Cima” di Conegliano nel 1999, alla Galleria “La cantina” di Latisana nel 2000, a “Ca’ dei Carraresi” a Treviso nel 2001, a Palazzo Piazzoni Parravicini di Vittorio Veneto nel 2002, al “Palazzo delle Prigioni” di Venezia nel 2003. Muore nel 2005 a Vittorio Veneto, dove si era trasferito definitivamente dagli anni Ottanta. Qui, nel 2015 gli è stato dedicato un sentito omaggio con la mostra “Mater” allestita presso il Museo del Cenedese e l’Oratorio dei Battuti di Serravalle.

Le altre donazioni

Il Comune di Vittorio Veneto ha recentemente accolto anche altre donazioni: al Museo del Baco da Seta sono stati infatti donati alcuni interessanti oggetti ed attrezzi, provenienti dalla zona ma anche da fuori regione, che andranno ad implementare il già ricco patrimonio storico etnografico del museo. Queste donazioni, al di là del loro valore intrinseco e di testimonianza di una realtà che è stata molto importante per il nostro territorio nel recente passato, sono estremamente significative perché dimostrano che il museo viene sempre più spesso visto come il luogo prescelto al quale affidare le proprie memorie personali e famigliari al fine di formare e custodire la memoria collettiva, in ambito non solo lavorativo ma anche sociale e culturale, del complesso mondo che ruotava intorno alla lavorazione della seta, attraverso tutte le sue diverse fasi, dall’allevamento del baco alla produzione dei filati.

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