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“L’arminuta” di Donatella Pietrantonio ha vinto il premio Segrafedo-Zanetti ad Asolo

La premiazione si è svolta durante l'ultima giornata del Festival del Viaggiatore di Asolo. Ospite d'onore il regista Gianni Amelio che ha presentato il suo documentario su Amatrice

ASOLO La terza e ultima giornata del Festival del Viaggiatore, ideato e realizzato da InArtEventi – cultura in movimento, e in programma ad Asolo – Treviso da venerdì 29 settembre a domenica 1 ottobre con oltre una ventina di appuntamenti (i “viaggi”), è stata un intenso ed emozionante tuffo nel cuore del Centro Italia: in mattinata e nel primo pomeriggio si sono susseguiti l’incontro con Michela Monferrini, giovane scrittrice autrice di “L’altra notte ha tremato Google Maps” (Rrose Sélavy edizioni, prefazione di Dacia Maraini) che ha ridato una forma con le parole a tutto quello che a causa del terremoto oggi non c'è più, e quello con il regista e sceneggiatore Gianni Amelio, che ha presentato per la prima volta dopo la Mostra del Cinema di Venezia il cortometraggio “Casa d’altri”. E, per concludere, la finale del Premio Segafredo Zanetti – Un libro per il cinema, che ha eletto vincitrice dell’edizione 2017 la scrittrice Donatella Di Pietrantonio con il suo “L’Arminuta” (Einaudi, 2017), già vincitore del Premio Campiello 2017.

In mattinata l’autrice Michela Monferrini è stata “nocchiere” del viaggio “Una mappa in cerca di Amatrice, ridando una forma – con la voce, con le parole – a tutto quello che a causa del terremoto del 24 agosto 2016 oggi non c’è più. Tre paesi distrutti, briciole, macerie, che tuttavia rimangono vivi e presenti grazie ai ricordi, alle storie, agli aneddoti di chi li ha percorsi, vissuti e amati, raccolti dalla scittrice in “L’altra notte ha tremato Google Maps” (Rrose Sélavy edizioni, con la prefazione di Dacia Maraini). Nel pomeriggio ad Amatrice ci si è tornati non sul filo delle parole ma delle immagini, con il regista e sceneggiatore Gianni Amelio, che ha proposto il suo primo cortometraggio “Casa d’altri” dedicato al piccolo borgo in provincia di Rieti. Un film di quindici minuti con cui il regista racconta il dramma umano e civile vissuto dalla comunità della cittadina devastata dal terremoto, uno sguardo d'autore sulle macerie, i sopravvissuti, le casette, le mani che scavano e tante testimonianze, dalla maestra di scuola al pompiere, per raccontare un anno di passione e per mantenere viva la memoria della tragedia e l'attenzione sulla vita quotidiana delle aree colpite. 

La tre giorni asolana si è chiusa con la finale del Premio Segafredo Zanetti – Un libro per il cinema, che ha l’obiettivo di individuare i libri più idonei a diventare delle opere cinematografiche: tra i cinque finalisti selezionati dalla giuria tecnica Il Cenacolo, presieduta dalla giornalista esperta di cinema Laura Delli Colli, la giuria popolare Gli Asolani ha eletto vincitore “L’arminuta” di Donatella Pietrantonio (Einaudi, 2017), un libro che nuovamente ha riportato i “viaggiatori” del Festival nel Centro Italia, in un altro terremoto, questa volta individuale, quello che sconvolge la vita della protagonista. Uscito con discrezione a febbraio, L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio è diventato grazie a uno straordinario passaparola il romanzo del momento ed ha sbaragliato gli altri quattro finalisti: “Caffè amaro” di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli, 2016), “Come sugli alberi le foglie” di Gianni Biondillo (Guanda, 2016), “Teorema dell’incompletezza” di Valerio Callieri (Feltrinelli, 2017), “Donne col rossetto nero” di Alessandro Defilippi (Einaudi, 2017). Il riconoscimento è stato consegnato da Marco Comellini, direttore marketing di Segafredo Zanetti Spa, con la seguente motivazione, letta da Gilberto Zaina, amministratore delegato di Acqua Dolomia e presidente della giuria popolare: “(…) Cronaca di un dramma familiare e, insieme,doloroso romanzo di formazione, la storiatoccante e intensa, che l’autrice racconta col linguaggio asciutto e degno della grande letteratura di Ignazio Silone, ha insieme i toni del Verismo letterario e del Neorealismo cinematografico. (…)”. L’Arminuta, “la Ritornata” in dialetto abruzzese, narra la storia di una ragazzina che tra anni Sessanta e Settanta viene restituita ai genitori dalla famiglia che l’ha “informalmente” adottata (la legge sull’adozione arriverà nel 1983). Siamo in un’Italia proiettata verso la modernità, ma in cui sopravvivono sacche di arretratezza economica e culturale. “Quando ero piccola gli adulti raccontavano di bambini che le famiglie povere e numerose cedevano a coppie sterili perché li crescessero. Il romanzo è nato dal ricordo di queste storie e dal mio interesse per i temi della maternità e della relazione madre-figlia”, spiega l’autrice. La vittoria di Donatella Di Pietrantonio è stata festeggiata con un brindisi nello spazio Selezioni – Artigianato Veneto, dedicato all’alto artigianato del territorio, in collaborazione con Confartigianato Asolo e Montebelluna.

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