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Giovani, fede e social network: il sondaggio del Cfp di Fonte

Indagine tra 773 ragazzi 14-17enni di scuole e parrocchie. Il 91,8% non usa Twitter, il 49,8% non usa Facebook. Don Magoga: «Fede ancora elemento importante»

FONTE Su 773 ragazzi il 60% crede alla religione cristiana cattolica, il 25,9% partecipa ai riti religiosi solo in particolari occasioni, mentre partecipa almeno una volta alla settimana il 24,3%. Nella vita la religione è abbastanza importante per il 38,1%, moltissimo importante solo per l’8%. Le attività sociali e caritative sono apprezzate. Per quanto riguarda i social network, per la maggior parte dei partecipanti all’indagine sono la principale fonte per tenersi in contatto con gli amici, ma non risulta che abbiano più amici sui social che nella vita reale e che trascorrano più tempo sui social che non con gli amici. Il 25,8% sul proprio cellulare ha infatti “solo” dai 100 ai 200 contatti, mentre il 77,9% partecipa fino a 30 gruppi WathsApp. Altro dato significativo: quasi tutti, il 91,8%, non usa Twitter e il 49,8% non usa Facebook. Sono questi alcuni dei risultati del questionario proposto ai ragazzi 14-17enni di alcune scuole superiori (Cfp di Fonte, Cavanis di Possagno e istituto Filippin di Paderno) e di alcune parrocchie della pedemontana asolana. A coordinare l’iniziativa il Centro di formazione professionale (Cfp) di Fonte.

L’iniziativa ha avuto lo scopo di conoscere, in forma libera e anonima, quello che vivono oggi i giovani, i loro sogni e le loro aspettative. Il tutto si colloca nella fase preparatoria del prossimo sinodo sui giovani indetto dal Papa. La Chiesa infatti desidera dare voce ai giovani di tutto il mondo, siano essi credenti o non credenti, ponendosi in ascolto delle loro vite, affinché i loro desideri “di una società più giusta e fraterna” giungano ai padri sinodali che si riuniranno il prossimo ottobre attorno al tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. La Diocesi di Treviso, accogliendo questo invito, ha voluto mettersi in ascolto dei giovani incontrandoli nei luoghi ordinari della loro vita. Un gruppo di allievi del Cfp con il presidente don Paolo Magoga lo scorso 7 marzo ha consegnato i dati raccolti al vescovo di Treviso mons. Gianfranco Agostino Gardin in Seminario vescovile.

«I dati evidenziano una visione di fede che sta abbandonando i 14-17enni – spiega don Magoga - Dopo la cresima il 50% dei giovani abbandona la pratica religiosa, partecipando se va bene ai riti di Natale e Pasqua. E’ interessante invece vedere che per oltre il 60% di loro la fede resta un elemento importante. Questo ci permette di dire che il terreno non è sterile. Forse dobbiamo cercare un nuovo modo di parlare di Dio e della fede a questi giovani che sono ancora aperti e desiderosi di una parola buona».

Per quanto riguarda i social network per la maggior parte di questi giovani sono la principale fonte per tenersi in contatto con gli amici ma non risulta che abbiamo più amici sui social che nella vita reale e che trascorrano più tempo sui social che non con gli amici. Il 25,8% ha infatti dai 100 ai 200 contatti sul proprio cellulare, il 77,9% partecipa fino a 30 gruppi WathsApp. Altro dato significativo: quasi tutti (il 91,8%) non usa Twitter e il 49,8% non usa facebook. Che cosa ritieni urgente per la chiesa cattolica oggi? Tra le risposte più votate con abbastanza: una forte attenzione per l’ambiente (39%), la pace (53,6%), la ricerca di un linguaggio più adatto al mondo di oggi il 33,9% .

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