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Il giornalista Gian Antonio Stella porta il suo spettacolo a Pieve di Soligo

L’editorialista de Il Corriere della Sera parlerà di Cibo e Potere. Il ricavato dell’evento verrà destinato al Progetto “Gli orti di Paolo” della comunità giovanile di Conegliano

PIEVE DI SOLIGO Fondazione Francesco Fabbri Onlus e Comunità Giovanile Onlus organizzano l’evento “La tavola e il potere. In vino veritas, in cibo identitas”, uno spettacolo teatrale scritto ed interpretato da Gian Antonio Stella, giornalista e scrittore, autore di uno dei libri che ha riscosso più successo negli ultimi anni, “La Casta”.

Stella presenterà, insieme a Gualtiero Bertelli e Gershwin spettacoli, un’analisi del potere attraverso una lente rivelatrice: quella del rapporto fra i potenti e il cibo, ripercorrendo la storia a partire dalla frase di Cavour al ristorante Il cambio – "Oggi abbiamo fatto la storia, adesso andiamo a mangiare", pronunciata il 26 aprile 1859, dopo aver deciso la guerra all’Austria – fino ad arrivare alle cene di Bossi ad Arcore davanti a piatti rigorosamente senza aglio cucinati dal cuoco Michele, dalle sardine sotto sale con pancarré offerte dallo stesso Senatur a D’Alema e Buttiglione prima del "ribaltone" fino ai torroncini e alle mozzarelline elettorali di Alessandrina Mastella. Stando a Gian Antonio Stella la politica italiana sarebbe strettamente legata alla tavola; del resto la storia insegna che è a tavola che si stringono gli accordi e si ripianano i disaccordi. Lo spettacolo andrà in scena venerdì 5 ottobre 2018 elle ore 20.30, presso il Cinema Teatro Careni di Pieve di Soligo. Il ricavato dell’evento sarà devoluto all’associazione Comunità Giovanile Onlus a sostegno e completamento del progetto “Gli Orti di Paolo”. Il progetto consiste nell’acquisto e nell’installazione presso gli spazi della Comunità Giovanile di una serra professionale, di circa 2500 mq, con caratteristiche tecniche all’avanguardia nella quale verranno coltivati ortaggi biologici. La serra è uno strumento che la comunità metterà a disposizione dei giovani ospiti (minori e adolescenti con problemi di dipendenza della fascia d’età 14-24 anni) e di altri soggetti fragili, come possibilità formativa e di acquisizione di competenze, coniugando l’azione terapeutica con la scelta etica dell’agricoltura biologica.

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