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Blog Casale sul Sile

Dalla televisione al teatro, passando per il cinema: ecco Jgor Barbazza e la "sua" Treviso

Attore in "CentoVetrine" e ora persino autore. Il 41enne trevigiano si racconta tra esperienze passate e progetti futuri, il tutto con un filo conduttore: l'amore smisurato per la Marca

CASALE SUL SILE Alto e magro, occhi verdi, naso grande e adunco, con un'aria rude e taciturna che cela un animo generoso e leale. In tv ha recitato in più di mille episodi di "CentoVetrine", oltre che in fiction quali "Don Matteo", "Che Dio ci aiuti" e "Un medico in famiglia", mentre al cinema è apparso in pellicole come "Lord of the blue", "Eva Braun" e "Un'insolita vendemmia". Ma chi è realmente? La risposta è semplice e molti l'avranno già indovinata: Jgor Barbazza, attore e autore trevigiano doc. Si, perchè il 41enne 'bello della televisione' è nato proprio a Conscio di Casale sul Sile e, dopo tanti anni passati a vivere a Torino per motivi professionali, in questi ultimi tempi è di ritorno nella Marca e nella "sua" Treviso dove ha da poco ristrutturato un'abitazione in cui andrà presto a convivere con la compagna di sempre, sia sul set che nella vita privata, ossia l'attrice toscana Linda Collini.

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"Non vedevo l'ora di tornare finalmente 'a casa', è un sogno che si realizza - racconta un emozionato Jgor Barbazza - Devo dire un 'Grazie' enorme ai miei genitori e ad una nonna per avermi dato la possibilità di ristrutturare questa vecchia abitazione di famiglia dove molto presto andrò ad abitare con Linda. Dopo tanti anni passati a Torino volevo infatti riavvicinarmi alla mia famiglia e, per fortuna, la mia compagna è stata d'accordo, anche perchè è rimasta positivamente colpita dai bellissimi territori della Marca trevigiana...e, d'altronde, come darle torto? Inoltre, mi manca tutto della città. Dalla mozzarella in carrozza della 'Gigia' al passeggiare lungo Calmaggiore, magari a notte fonda per riscoprire quei bellissimi affreschi che si trovano sotto i porticati e che molto spesso non vengono adeguatamente promossi e conosciuti. Senza parlare poi della possibilità di avere mare e montagna a pochi chilometri di distanza, oltre che poterci così garantire continue uscite in bicicletta grazie alle decine di vie ciclabili che si addentrano nella natura della Marca!". Un ritorno però, quello nella sua terra natia, che è anche combaciato con la scrittura di diverse commedie e un importante progetto a sei mani che lo stesso Barbazza ha ideato con Linda e il noto sceneggiatore ed autore trevigiano Davide Stefanato (tra le sue opere più recenti troviamo i lungometraggi animati 'Cuccioli, il Codice di Marco Polo' e 'Il Paese del Vento' della 01 Distribution per 'Gli Alcuni', n.d.r.). "Con Davide abbiamo un rapporto professionale e di stima che prosegue da moltissimi anni e, proprio sulla base di questo, tempo addietro abbiamo deciso di creare un qualcosa di nuovo, un racconto diventato poi sceneggiatura cinematografica per un lungometraggio che racconterà della nostra regione, partendo da uno stereotipo tipico dei veneti, ma senza ridicolizzarli, anzi, facendo notare come il nostro popolo reagisce, a suo modo, alle problematiche della vita - continua il 41enne attore - Un progetto unico sul territorio, un'idea fresca e trevigiana a 360°. Si tratta di una 'piccola', ma sincera storia vicina alla realtà che racconta il popolo della nostra terra, con le sue tantissime sfaccettature e caratterizzazioni diverse, il tutto con l'immancabile utilizzo della 'lingua veneta'!".

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"Abbiamo lavorato a lungo su questo soggetto cinematografico, anche grazie alla mia compagna e attrice Laura Feltrin - interviene subito un interessato Davide Stefanato - e siamo certi di aver creato un ottimo prodotto. Ora non ci resta che trovare dei finanziatori e produttori. Non è un'impresa facile in questo campo, visto anche il periodo economico che stiamo affrontando, ma noi ci crediamo. Speriamo poi soprattutto nell'interesse di imprenditori locali che abbiano il piacere di dare risalto alla storia e al presente del nostro territorio insieme a noi". Una zona, quella del trevigiano, da sempre bacino di qualità e professionalità, ma troppo spesso non promossa a dovere. "Il Veneto, ma in particolare Treviso, è un territorio ricco di talenti e di idee - dichiara Jgor Barbazza - Mi piacerebbe quindi, anche tramite questo progetto, dar voce e spazio alle nostre eccellenze. Al di fuori della cinematografia, però, mi piacerebbe anche raccontare i successi dei trevigiani all'estero, dalle attività più piccole a quelle di più ampio respiro. E perchè no, magari riscoprire anche le loro origini...un po' come ho già fatto lungo tutta l'Italia nel 2014 con Linda, grazie al nostro format televisivo e web 'In Vespa io e te' con cui abbiamo cercato di dare risalto alle piccole identità locali dei luoghi dove ci fermavamo in viaggio". Un 'ambasciatore della trevigianità' insomma, tanto che poco dopo Jgor si fa scappare persino un "Sono talmente innamorato di Treviso che mi candiderei anche come sindaco pur di dare risalto alla mia città e alle sua bellezze"...e non si sa mai che per le Comunali del 2018 qualcuno non lo prenda in parola!

"Dobbiamo essere noi, infatti, gli iniziatori del cambiamento - continua il maestro Stefanato - Siamo bravi in tante cose, anche nel cinema...Le persone, a mio avviso, sono come isole separate l'una dall'altra, cerchiamo quindi di avvicinarle tra loro". Ed è anche per questo motivo che Jgor è voluto riavvicinarsi a casa, ad una terra che mai ha realmente lasciato. Da isola è diventato 'arcipelago'...e come racconta il cantautore trevigiano Giorgio Barbarotta nel suo nuovo album: "Un arcipelago è dato da individui, civiltà, mondi differenti tesi al necessario confronto tra loro, apparentemente lontani, come isole, ma con un’appartenenza comune, ossia quella condizione umana che spinge per natura verso la conquista di eguali diritti, sicurezza, stabilità, felicità: siamo tutti lambiti dallo stesso mare".

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