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Piccola intervista ai Selton: in Italia abbiamo trovato il nostro Paradiso

Venerdì 2 dicembre la band italo-brasiliana salirà sul palco dell'Home Rock Bar per presentare al pubblico di Treviso l'album "Loreto Paradiso". Ecco cosa ci hanno raccontato

TREVISO Leggerezza, gioia e una piccola dose di romantica nostalgia: la musica dei Selton ha conquistato in pochi anni tantissimi estimatori italiani grazie ai suoi ritmi trascinanti e a un insieme di sonorità che scaldano il cuore e portano subito alla mente meravigliose e assolate spiagge sudamericane.

Originari di Porto Alegre, dal 2009 i Selton hanno deciso di stabilirsi a Milano dove hanno iniziato una carriera che al giorno d’oggi vanta già quattro album in studio e centinaia di concerti live lungo tutto lo Stivale. La consacrazione definitiva per questi quattro musicisti solari e spensierati è arrivata proprio nel 2016 con l’uscita del loro disco Loreto Paradiso, undici canzoni originali e coinvolgenti che hanno portato ai Selton grandi apprezzamenti di pubblico e numerose lodi da parte della critica grazie a canzoni come Voglia di infinito e Buoni propositi, diventate nel giro di poche settimane vere e proprie hit. Arrivati ormai al termine di un lunghissimo tour, i Selton tornano a Treviso per la seconda volta in pochi mesi grazie all’impegno di Home Rock Bar, locale sempre attento a sostenere la musica dal vivo e le tante band emergenti del nostro territorio, desiderose di far conoscere la propria musica. A poche ore dalla loro esibizione quindi, abbiamo chiesto alla band di raccontarsi davanti ai nostri microfoni:   

1- Pur essendo originari del Brasile, la vostra band è nata nelle vie di Barcellona. Che ricordi conservate di quel periodo e qual è il ruolo che questa città ha avuto nella vostra successiva produzione musicale?
Barcellona per noi è stato davvero un inizio speciale. Siamo nati tutti nella stessa città in Brasile, ma il nostro incontro in Spagna, così lontani da casa, è avvenuto in maniera del tutto casuale. Non ci siamo fatti sfuggire l’occasione e abbiamo deciso di iniziare a suonare come musicisti di strada nello splendido Parc Güell. Vivere di musica, in uno dei luoghi più conosciuti al mondo, ci ha aperto gli occhi su una realtà che non avremmo mai immaginato. Mentre suonavamo abbiamo assistito a un sacco di momenti magici: gente che si commuoveva, appassionati che si fermavano ad ascoltarci e perfino alcune proposte di matrimonio improvvisate al momento del tramonto con in sottofondo la nostra musica. Non dimenticheremo mai le emozioni che ci ha regalato quella città.

2- Avete iniziato suonando cover dei Beatles e nel vostro primo album Banana à milanesa avete reinterpretato alcuni grandi successi di Enzo Jannacci e Cochi & Renato. Al giorno d'oggi invece, quali sarebbero gli artisti e i brani a cui vi piacerebbe ispirarvi per una nuova ed eventuale cover?
Diciamo che è sempre stato nella natura dei Selton prendere brani già esistenti per arrangiarli con il nostro stile e le nostre sonorità. Oltre agli esempi che hai citato, tre anni fa abbiamo suonato dal vivo l’album Pet Sound dei Beach Boys insieme ad altri 13 musicisti. E’ stata un’esperienza fantastica! Durante questo tour invece ci divertiamo a suonare un grande classico come All night long di Lionel Richie. E’ una canzone che ci mette molta allegria e che fa sempre ballare il pubblico presente.

3- Loreto Paradiso invece è il disco che negli ultimi mesi vi ha portato sui palchi di tutta Italia, in importanti programmi televisivi (Edicola Fiore e Quelli che il calcio) e vi ha fatti conoscere a un grandissimo numero di ascoltatori. Venendo dalla scena indipendente italiana, come state vivendo il rapporto con la popolarità? E' un aspetto che vi spaventa o che avevate sempre desiderato e preventivato?
Siamo molto contenti di ciò che ci sta succedendo. Lavoriamo duramente da dieci anni a questa parte per arrivare a un risultato come quello che abbiamo ottenuto negli ultimi mesi. Spesso la gente non ha idea di quanto duro lavoro ci sia dietro a un disco e al successo di una band. Il momento che stiamo vivendo è un periodo di soddisfazione così grande che ci risulta difficile descriverlo a parole. Di sicuro non ne siamo intimoriti, ma siamo felici di ciò che c'è successo e speriamo possa durare il più a lungo possibile.

4- La vostra musica prende spesso ispirazione da tradizioni e da sentimenti (come la saudade o la macumba) tipici della vostra terra d'origine. Ci sono dei particolari aspetti della vita e della cultura italiana che vi piacerebbe mettere in musica nei vostri prossimi lavori?
Bella domanda. In realtà ci stiamo accorgendo che in queste settimane stiamo scrivendo sempre più in italiano e questo è senza dubbio un segno dell’influenza del Paese sulla nostra musica. Allo stesso tempo però abbiamo notato che più tempo trascorriamo lontani da casa, più ci riscopriamo brasiliani. La nostra terra e gli affetti che abbiamo lasciato ci mancano tantissimo, ma come diciamo nel nostro ultimo disco, qui in Italia possiamo sostenere di aver trovato un luogo molto simile alla nostra idea di paradiso.

5- Venerdì tornerete a Treviso, ennesima tappa di un tour infinito. Vi siete allontanati dal Brasile e ultimamente siete sempre in viaggio per suonare la vostra musica. In mezzo a tutto questo girovagare, esiste un posto che i Selton chiamano casa? Se sì, dove si trova?
Questa è la domanda più difficile, ce la siamo posta già nel nostro penultimo lavoro e siamo giunti alla conclusione che in realtà non esiste una casa fissa per i Selton. Casa è un concetto che vive e si sposta insieme a noi e si alimenta con le persone e le emozioni che proviamo in un determinato luogo. Se torniamo dai nostri parenti in Brasile, la nostra casa ci aspetta là, ma quando siamo a Milano con amici e conoscenti italiani, l’habitat dei Selton si trasforma ancora una volta. Potremmo definirci dei veri e propri “cittadini del Mondo”.

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