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Logo per i 100 di Fisi, il vignettista Beppe Fantin: «Troppo simile al mio»

Il bando della Federazione Italiana Sport Invernali era stato indetto nel giugno scorso. La lettera aperta dell'artista trevigiano che esprime le sue perplessità

Un’esperienza da dimenticare, quella del concorso indetto dal F.I.S.I (Federazione Italiana Sport Invernali), ove si doveva rappresentare un logo in occasione dei 100 anni della Federazione. A giugno il bando, quindi il disegno e chiaramente il deposito per tutelarlo prontamente inviato tramite PEC il giorno 11 dello stesso mese. Lo realizzo tramite lo Sci Club Treviso di cui faccio parte. Dopo aver rispettato i canoni del regolamento che prevedeva all'interno del disegno la presenza dello stemma del FISI e chiaramente il numero 100, ho inviato la bozza all'organizzazione. Il logo piaceva a tutti, anche agli addetti ai lavori, ovvero quelli che frequentano le piste da sci da anni, ma per avere una risposta bisognava aspettare la Fiera dello Sky Pass di Modena prevista come ogni anno dal 31 ottobre al 3 Novembre. All'interno di questa manifestazione si sarebbe svelato il logo vincitore e così è stato. Ma il giorno prima viene comunicato tramite e-mail che il logo inviato non faceva parte della cinquina scelta per stabilire il primo classificato. Poco male, ho pensato, anche se c’erano alcuni aspetti che non capivo. Infatti, dopo aver chiesto all'organizzatore alcune informazioni, le risposte avute hanno fatto aumentare le perplessità. Non si è mai saputo ad esempio i nomi di un’eventuale commissione, il bando parlava di una giuria che non si è vista. Durante la fiera infatti, davanti agli schermi che proiettavano i 5 loghi c’era solo il presidente del FISI Roda e il presidente del CONI Malagò, che con me ha delle questioni legate ad un altro logo, quello delle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026.

Prima di svelare il disegno vincitore, ho fatto una breve analisi degli altri 4, ovvero del secondo il terzo e il quarto posto. Togliendo il quinto, che sembrava una presa in giro, non capivo come mai il mio logo fosse stato eliminato. Inoltre, ho potuto constatare che il club vincitore ha inviato più bozze e questo, pur non essendo specificato nel regolamento, non sarebbe corretto. Solitamente in tutti i concorsi, viene richiesta la partecipazione con un solo disegno. Il secondo il terzo e il quarto posto erano loghi semplici, il secondo portava una scritta che più che un 100 sembrava un 1001, il terzo era molto simile a quello dei 100 anni del CONI mentre il quarto sembrava una scritta che pubblicizzava i 100 anni del FISI ma nulla a che fare con un logo. Il quinto, la presa in giro raffigurava due loghi del FISI a rappresentare gli zeri con un imbarazzante numero 1 davanti. Ma veniamo al vincitore. Il logo che mi ha fatto capire che il mio non avrebbe mai potuto essere tra i finalisti. Il perché? Perché erano troppo simili, quasi uguali. La disegnatrice è una dipendente dello sci club Vialattea di Sestriere, località molto importante per bellezza e storia che tra l’altro ha anche dichiarato di non essere una grafica.

Le origini di Sestriere sono molto recenti: il comune sorse infatti per regio decreto il 18 ottobre 1934 su terreni della frazione Sauze di Cesana, separata dal comune di Cesana, dell'ex comune di Champlas du Col, che diventò frazione, e della frazione Borgata, separata dal comune di Pragelato. A partire dal 1930 Giovanni Agnelli, il fondatore della FIAT, che aveva acquistato per 40 centesimi al metro quadrato i terreni, fece costruire, su progetto di Vittorio Bonadè Bottino, due alberghi (noti come le torri), che seguono i temi del Razionalismo italiano dell'epoca, tre funivie, costruite dall'impresa tedesca Adolf Bleichert & Co. di Lipsia e dirette ai monti Sises (1931), Banchetta (1933) e Fraiteve (1938). La vita amministrativa del nuovo comune iniziò il primo gennaio 1935: fu ideato lo stemma, una banda nera ed una verde ed in mezzo un paio di sci a rappresentare la vocazione di stazione invernale di Sestriere, e il primo podestà fu Paolo Frà. Nel corso degli anni trenta vennero costruiti anche una nuova strada, un trampolino per il salto con gli sci, un altro albergo, il " Principi di Piemonte" e un prestigioso campo da golf a 18 buche (il più alto d'Europa). Questo sviluppo venne interrotto dopo nella Seconda guerra mondiale, che bloccò il turismo e danneggiò gli impianti. Negli anni cinquanta iniziò la ricostruzione, guidata da Giovanni Nasi (nipote del senatore Agnelli e sindaco dal 1948 al 1980) e vennero costruite nuove sciovie e seggiovie. Dal 1967 si svolgono le gare di Coppa del Mondo di sci alpino, nel 1997 è stata sede dei mondiali di sci, e nel febbraio 2006 ha ospitato le gare di sci alpino dei XX Giochi olimpici invernali. Nel 1966 è stata inoltre sede della IV Universiade invernale.

Dopo aver letto la storia del comune più alto d’Italia, sembra quasi impossibile che uno Sci Club così importante e con un logo così bello non potesse vincere. Per carità è solo un mio pensiero ma voglio concludere con una frase storica probabilmente detta qualche anno fa da Andreotti: “A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina”.

Beppe Fantin

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