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Al Museo Casa Robegan di Treviso al via un nuovo progetto d'arte contemporanea

Grazie all'amministrazione comunale e ad Artika, con il curatore Daniel Buso, verranno prossimamente ospitate tre mostre dedicate ad importanti artisti italiani

TREVISO Casa Robegan è la Casa dell’Arte Contemporanea a Treviso in via Canova. Terza sede dei Musei Civici, assieme al Museo Bailo e Santa Caterina, il Museo è situato all’interno di un palazzo rinascimentale che appartiene al complesso architettonico di Ca’ da Noal e ha ospitato negli anni diverse mostre di arte contemporanea, come la personale di Gino Rossi e, in tempi più recenti, le esposizioni legate al TCBF (Treviso Comic Book Festival).

Nel 2017 il Comune, in collaborazione con ARTIKA, ha dato però il via ad un nuovo ciclo di arte contemporanea. L’idea è nata dal forte desiderio dell’amministrazione comunale, in particolare dell’Assessore alla Cultura e del Direttore dei Musei Civici, di trasformare progressivamente Casa Robegan nel cuore pulsante dell’arte dei nostri tempi a Treviso. Da questo spunto è nato poi il coinvolgimento di ARTIKA che, forte del suo passato (e presente) in cui ha portato più di 100 artisti allestendo 35 mostre d’arte a Ca’ dei Carraresi, si occuperà degli allestimenti e della promozione delle mostre nel museo. Il curatore è lo storico dell’arte Daniel Buso che, in sinergia con Giorgio Russi, si occuperà della scelta degli artisti e presenterà gli stessi al pubblico.

A partire dal mese di marzo 2017 fino a marzo 2018 verranno quindi ospitate tre mostre dedicate ad importanti artisti italiani: il primo protagonista è il napoletano Claudio Massini (trevigiano d’adozione), che lascerà spazio, da dicembre 2017, all’opera conturbante di Omar Galliani. Concluderà il ciclo, nei primi mesi del 2018, l’esposizione dedicata allo scultore Nunzio (al secolo Nunzio Di Stefano). 

PRIMA MOSTRA - "Il Corpo della Pittura" di Claudio Massini

Treviso ospiterà all’interno della preziosa cornice del Museo di Casa Robegan di Treviso la mostra “Il Corpo della Pittura” dove sarà presentato, dal 24 marzo all'1 maggio, il lavoro dell’artista Claudio Massini. L’esposizione si articola nei due livelli dello storico palazzo rinascimentale, dove sarà possibile conoscere una selezione di 70 opere pittoriche realizzate nel corso della sua lunga attività artistica. Le opere esposte sono state selezionate tra i grandi lavori presenti in varie collezioni museali.

Nei lavori dell’artista la superficie della tela accoglie dai trenta ai quaranta strati sovrapposti di pigmento. Questa stratificazione fa emergere di volta in volta tonalità diverse di colore. Sulla superficie appaiono leggerissime linee che s’intersecano fitte e che danno vita alle composizioni. In alcune tele il segno è inciso da una punta metallica che, graffiando la superficie pittorica, rivela il colore sottostante. Il soggetto dell’opera emerge grazie alle campiture che aggiungono ulteriore spessore materico, restituendo così una superficie in rilievo.

Con un'operazione artistica ulteriore il pittore, nelle tele, trasforma elementi di uso comune in soggetti iconografici. La genesi formale di questa iconografia risale alle sperimentazioni degli anni Settanta dove alcuni elementi rielaborati come rami di corallo, ghirlande, scale, stanze, fiale, nasse, diventano soggetto ripetuto in maniera ossessiva ma mai uguale. Come nel modus operandi di Giorgio Morandi c’è la volontà di perfezionare l’opera attraverso uno studio ripetuto della forma, come in un mantra o una preghiera. Per Massini però il soggetto non è quasi mai reale ma è frutto di un’immaginazione creativa che prende vita in un subconscio onirico che muta di continuo, seppur in modo impercettibile, come in un sogno ricorrente. La bellezza dei colori è nella preziosità della materia. I rossi vibranti della cocciniglia si contrappongono a quelli più cupi del murice e del sangue di drago. I bianchi opachi d'osso bruciato fanno da contraltare a quelli polverosi dello zinco. Polveri di fiori per l'indaco e polveri minerali per il blu lapislazzulo. Con sapienza alchemica i componenti vengono macinati, miscelati, decantati ed in fine usati con maestria rinascimentale. Ogni quadro è il frutto di una pittura sofisticata che attraverso un procedimento iterativo da vita alle nature sospese nello spazio stratificato della tela.

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