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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Aperitivi pedagogici: un supporto ai genitori dal 4 giugno a Ponte di Piave

Genitori e figli confinati in casa per la lotta al Coronavirus, arriva un supporto online. Lo mette in campo il Centro della Famiglia di Treviso con il supporto del Comune di Ponte di Piave

Sostenere i genitori in questo periodo di restrizioni significa anche utilizzare i canali consentiti per raggiungere le esigenze di sicurezza di tutti quanti. Per questo motivo nasce la proposta di un percorso interamente online. Molti genitori stanno iniziando a percepirsi in difficoltà, non riescono a sentirsi competenti e manca il sostegno della rete amicale, quelle spalle sulle quali sostenersi. Mancano gli spazi per sé e il dialogo tra adulti. Ecco dunque la proposta: sostenersi online, ricominciare anche a piccoli passi, staccando un po' la spina ma allo stesso tempo dialogando dei propri figli, cercando di capire come sostenerli al meglio. Il tutto assieme a due formatrici, entrambe psicoterapeute, che cercheranno di far circolare il sapere e l'esperienza che mamme e papà stanno accumulando in queste settimane. “Sei famiglie su dieci hanno vissuto forti momenti di stress durante il momento più drammatico dell’emergenza sanitaria. Il peggio è toccato alle famiglie con figli piccoli o adolescenti dove, oltre alla paura del coronavirus per sé e per i propri familiari, hanno pesato preoccupazioni per il lavoro, per il futuro dei figli, per la scuola, per il venir meno delle relazioni, per le tante incertezze che gravavano sulla vita di tutti i giorni”. Lo segnala “La Famiglia al tempo del Covid 19” l’indagine presentata lo scorso aprile dall’Università Cattolica di Milano.

Gli “Aperitivi Pedagogici” saranno divisi in “stanze virtuali” per fasce d'età, nelle quali i genitori partecipanti affronteranno tematiche a loro care. La stanza relativa della fascia “0-5 anni” e “6-12 anni” saranno gestite dalla dottoressa Benvenuti, verranno affrontati i temi dei capricci, della gestione di regole, compiti e organizzazione quotidiana, bisogni della preadolescenza. Verrà dato ampio spazio alle domande dei genitori partecipanti. La stanza “13-18 anni”, gestita dalla dottoressa Breda sarà più centrata sulla tematica adolescenziale. L'aperitivo pedagogico si svolgerà in una piattaforma di web conference e al momento dell'iscrizione, verranno comunicate le modalità di accesso. Gli incontri si svolgono il giovedì dal 4 giugno, per 4 settimane. L'orario sarà 18.00-20.00, salvo diverse esigenze dei partecipanti.

«L’emergenza Covid ha messo noi amministratori locali di fronte a problemi pratici immediati, di natura sanitaria ed economica a cui abbiamo dovuto cercare di rispondere in tempi molto stretti»: racconta il Sindaco di Ponte di Piave Paola Roma. «Con il passare delle settimane però hanno cominciato ad affiorare i segnali di altri disagi che la chiusura delle attività e la convivenza forzate hanno scaricato sulle famiglie. Abbiamo da subito messo in campo strumenti volti a dare risposte soprattutto a difficoltà individuali, come lo sportello Spazio Ascolto rivolto agli alunni della scuola secondaria che è proseguito da remoto, e come il servizio “Filo diretto”, attivato in collaborazione con il Comune di Zero Branco, volto a intercettare particolari difficoltà personali e che si avvale della collaborazione di professionisti dell’Università di Padova. Ora con questa iniziativa in collaborazione con il Centro della Famiglia ci rivolgiamo direttamente alle famiglie che con la loro forza hanno attutito il colpo che l’emergenza ha inferto alle nostre vite.»

«La grande fatica è diventata quella di "ricaricarsi", di trovare un momento solo per sé, senza figli intorno; avere un dialogo tra adulti»: spiega Adriano Bordignon, Direttore del Consultorio Familiare del Centro della Famiglia di Treviso. «Ecco perché abbiamo voluto andare incontro ai genitori con questa iniziativa online che il Comune di Ponte di Piave ha scelto di supportare, un ulteriore aiuto alle famiglie ai tempi del Coronavirus. Con questa iniziativa vogliamo ringraziare le famiglie! Abbiamo giustamente applaudito, e continuiamo a farlo, il personale sanitario, ed alcune altre professioni, per il prezioso lavoro messo in campo in questo tragico periodo. Oggi ci sembra importante fare un applauso anche alle famiglie. Vogliamo ringraziarle per il loro senso di responsabilità e senso civico. Le statistiche di movimento di Google segnalano come siano state le più rispettose della quarantena. Hanno saputo mettere assieme la cura emergenziale dei figli a casa da scuola, la cura degli anziani e fragili, il lavoro incerto e precario, le paure per un presente e un future incerti».

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