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"Oggetti imperfetti in tour": presentata la mostra-progetto

OpenDream e Damaso Zanardo continuano a scrivere la storia dell’area ex-Ceramiche Pagnossin con i ragazzi e le scuole

Grande successo ieri per la presentazione della mostra-progetto “Oggetti imperfetti in tour”, organizzato dall’Associazione OpenDream nell’area ex-Ceramiche Pagnossin e che durerà fino al 21 giugno. Accolti dall’Assessore alla cultura della Regione Veneto Elena Donazzan e dal sindaco di Treviso Mario Conte, gli studenti di licei artistici di tutta Italia hanno dato nuova vita a uno spazio che ben si presta all’arte. Il Liceo Artistico Statale di Treviso, il Liceo Artistico Statale di Venezia, il Liceo Artistico Giovanni Sello di Udine, il Liceo Artistico Solimena di Santa Maria Capua Vetere e Liceo Artistico Edgardo Simone di Brindisi hanno portato la luce dove prima sembrava regnare solo il buio. OpenDream dà quindi seguito al progetto OPENeARTh che nasce proprio allo scopo di rigenerare un complesso industriale dismesso e creare un polo sinergico di produzione e vetrina delle eccellenze, unico nel suo genere. Rinasce, nell’idea di Damaso Zanardo, amministratore e presidente di OpenDream, la piazza come spazio di aggregazione sociale dove si condensano le migliori offerte dello scenario cittadino, dal commercio alla cultura, ma in chiave moderna secondo le esigenze e le tendenze contemporanee. 600 Reperti recuperati, 174 Studenti, 4 Regioni da Nord a Sud e 2.326,2 Km percorsi e mesi di ricerca, per regalare a Treviso questa mostra, preambolo di un’altra iniziativa di taglio internazionale che, in collaborazione con l’Accademia di Belle arti di Venezia, vedrà la luce questo autunno.

«È la realizzazione di un sogno che prende forma dopo anni di sforzi. L’area in questione si potrebbe definire “Archeologia industriale” ma nei nostri progetti era l’incubatore adatto per rilanciare la cultura non solo a Treviso ma anche un modo per riportare alla luce il piacere dell’arte e del sacrificio. E questo ora è possibile grazie alle potenzialità dei giovani artisti che arrivano da tutta Italia» ha dichiarato Damaso Zanardo. Gli ha fatto eco il Sindaco di Treviso Mario Conte: «Ringrazio Zanardo perché dimostra che qualsiasi sogno diventa realtà se ci si crede davvero. Grazie a lui restituiamo alla città un pezzo importante della sua storia, fatta di sforzi, idee, testardaggine. Le stesse qualità dimostrate da questi giovani ai quali rendo un doveroso omaggio». Ben coordinati dalla curatrice della mostra Martina Cavallarin che ha poi fatto da “cicerone” a questo progetto che ha riportato alla realtà di tutti l’importanza della storia e dell’arte della ceramica, fulcro della vita di generazioni di trevigiani, ha poi preso la parola l’Assessore Donazzan.

«Onore al merito a Damaso Zanardo che con il suo impegno e la sua volontà ha chiuso una ferita che in me non si rimarginava. Quando questa idea mi è stata sottoposta ho pensato a un sogno; c’era finalmente la possibilità di ridare vita a una “cattedrale nel deserto” ma che nascondeva a tutti la sua bellezza. Ora con i giovani, forse più capaci, con imprenditori come Zanardo, di vedere quanto non è solo teorico ma fattibile tutto è possibile. Con loro, qui, nell’area ex-Ceramiche Pagnossin, la bellezza diventa vita e se il buongiorno si vede dal mattino questo è uno splendido inizio». A chiudere l’altro curatore Antonio Caruso che ha rivolto un appello ai giovani. «È tra queste mura che sono state lasciate eredità pesanti che Damaso Zanardo ora ha raccolto e messo nelle mani dei giovani di eccellenza un progetto comune che ha tutta l’intenzione di sfidare il tempo con la visione che siano proprio loro a prendere la penna in mano e a ricominciare a riscriverne la storia».

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