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"Sindaco, non bisogna mai scordare di ascoltare il popolo"

La lettera aperta al primo cittadino di Treviso, Mario Conte, del vignettista trevigiano Beppe Fantin

Buongiorno cari lettori, vorrei precisare che le mie vignette che ritraggono le vicende amministrative del nostro Sindaco Mario Conte non sono di stampo astioso. La vignetta solitamente ritrae personaggi famosi o per lo meno conosciuti a livello locale. Con Mario ho condiviso moltissime idee e come spesso succede tra persone oneste e trasparenti la verità può nascondere anche dei dissapori che escono al momento giusto. Non ero d’accordo su alcune scelte prese in campagna elettorale, non ero d’accordo sulle troppe promesse fatte e difficili da mantenere e questo ci ha allontanato un po. Chiaramente io ero e sono un semplice cittadino senza voce in capitolo e ho dovuto accettare la sua grande vittoria. Non che questo mi rammarichi sia chiaro, non ho mai avuto nulla contro il Conte uomo, anzi credo che sia, come dicono i romani “uno dè noantri”.

Le mie vignette amplificano le situazioni, a volte possono sembrare cattive altre maledettamente veritiere, possono persino sembrare false ma un pizzico di verità c’è sempre. Le vignette politiche esprimono il pensiero della gente comune e la satira dev’essere un modo simpatico per illustrare o spiegare il disagio politico che si potrebbe tradurre in un “rido par no pianzar”, come diremmo noi a Treviso. Quindi non me ne voglia il Sindaco a cui auguro un buon lavoro e soprattutto gli auguro di prendere decisioni vincenti senza mai scordare di ascoltare il popolo. La buona educazione significa anche saper dare adito all’opposizione contrastandola con estrema intelligenza senza dover ricorrere, come spesso accade al potere decisionale.

Amministrare una grande città come Treviso non è facile e sicuramente i primi anni serviranno per imparare e capire, ma si deve guardare avanti senza dare sempre la colpa alle amministrazioni precedenti. Forse se non ci fosse sete di potere non esisterebbe l’opposizione, nata sicuramente dall’astio e dalla collera per non aver vinto le elezioni. Ma la cosa che non porta a nulla è sicuramente l’essere contrari a prescindere. Sono in opposizione e dirò no su tutte le mozioni che tu, maggioranza proponi. Questa situazione si crea ormai da anni e da anni a rimetterci sono sempre i cittadini. Il cielo sempre azzurro e i prati sempre verdi non esistono e quindi eliminare l’opposizione è impossibile ma non capisco perché non si possa lavorare assieme cercando di costruire il futuro di una città unendo più idee che possono essere di destra e di sinistra. Utopia dovuta a un’idea politica a un partito o al fatto che tutti vorremmo essere sindaco? Voglio terminare facendo un grande saluto al Sindaco Mario Conte augurandogli di avere la possibilità di amministrare per altri vent’anni portando a Treviso la percezione di essere in totale sicurezza di giorno e di notte e soprattutto di eliminare da città e quartieri quel degrado che lentamente ci sta soffocando. Resta un punto di domanda la pedonalizzazione. Forse sarebbe meglio pensare a una città senza auto. Ma questo è solo un mio pensiero.

Beppe Fantin

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