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«Via Fiumicelli, una triste isola senza sicurezza»

La lettera di una residente del centro storico di Treviso che si appella al sindaco Mario Conte

Egr. Sindaco Conte,

Sono una cittadina che vive in centro storico e le scrivo per una situazione divenuta ormai da troppo tempo insostenibile, anche per chi in centro è di passaggio, turisti compresi: la condizione di degrado di via Fiumicelli. La particolarità di questa via è che si trova in una zona centralissima, ad altissimo passaggio ed è, o meglio, sarebbe, uno dei tanti scorci incantevoli di Treviso: è situata proprio tra piazza Borsa e la Riviera Santa Margherita, costeggiata dal canale Roggia-Siletto, con relativa fauna di volatili acquatici; ospita inoltre un palazzo storico (Casa dei De Zottis) con affreschi esterni del XV secolo e l'ufficio informazioni turistiche, punto nevralgico della città. Fatte queste dovute premesse, la invito a guardare le foto da me allegate, a visionare la sporcizia, un misto di incuria, ruggine, guano, spazzatura e la invito a passare di là qualche volta...se ci riesce. Sì, perché il sottoportico è costantemente affollato da persone moleste, sia italiani che stranieri, ubriachi e tossicodipendenti, dai ragazzini ai cinquantenni.

viaFiumicelli

Qualcuno potrebbe dire che è colpa dell'antistante supermercato, punto di rifornimento di alcolici, ma questo argomento è facilemente smontabile: quel supermercato c'è sempre stato, questo degrado no. Anzi, il supermercato è meta di famiglie, persone anziane, donne sole e sarebbe meglio evitare che ci fossero furti e aggressioni. È proprio l'incuria e l'abbandono che ha fatto di questo angolo di Treviso una triste isola senza sicurezza. Vari e numerosi, ma a quanto pare inutili seppure encomiabili, i sopralluoghi di Polizia Locale, Polizia di Stato, volontari. Il controllo del vicinato, tanto sbandierato in passato, non è efficace, i cartelli che recano il divieto di consumo di bevande alcoliche sono sistematicamente sbeffeggiati, le scritte, la spazzatura a terra e in acqua, la sporcizia, di urina e altre deiezioni, che imbrattano i muri, che silenziosi sono lì a testimonianza da più di cinquecento anni, stonano con quello che dovrebbe essere un angolo non solo incantevole, ma come detto così vicino e se vogliamo "esposto" non solo al passaggio di comuni cittadini che vorrebbero sicurezza, pace e decoro, come la sottoscritta, ma anche al giudizio dei turisti: un pessimo biglietto da visita.

Si presti anche attenzione alle strutture abbandonate, come (si veda documentazione fotografica) i parapetti arrugginiti e la guglia del ponte oramai crollata...simbolo del disastro che incredibilmente non ha destato ancora alcun intervento decisivo. A mio modesto avviso tutto ciò potrebbe essere risolto anzi tutto riqualificando la zona, con opere di pulizia e ripristino delle strutture fatiscenti. Confido in Lei e nella sua sensibilità all'argomento per risolvere la situazione.

Lettera firmata

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