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Consegnati i volumi donati nell'ambito della 2a edizione del progetto "Il libro sospeso" per i carcerati

Sono in totale 121 i libri, con dedica, che i trevigiani in Quaresima hanno acquistato per farne dono ai carcerati della Casa circondariale di Santa Bona. Alla consegna dei volumi, avvenuta alla Libreria Paoline, presente anche il vicario generale della Diocesi di Treviso, mons. Mauro Motterlini, insieme ai promotori dell’iniziativa: Cittadinanzattiva Treviso, Libreria Paoline, la Cappellania del carcere, la Casa circondariale di Treviso.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

“Il dono di un libro è un gesto di solidarietà, i libri sono vento per le idee”. Martedì mattina 09 maggio a Treviso alla Libreria Paoline si è tenuta una breve cerimonia di consegna dei 121 libri, alcuni dei quali per bambini, che i trevigiani nel tempo di Quaresima hanno acquistato nell’ambito della seconda edizione del progetto di solidarietà "Il libro sospeso", per farne dono ai carcerati che vivono nella Casa circondariale di Treviso. L’iniziativa, la cui prima edizione fu nella Quaresima 2022, è partita dalla odv Cittadinanzattiva Treviso insieme alla Libreria Paoline, alla Cappellania del carcere con don Pietro Zardo, in stretta collaborazione con la Casa circondariale di Santa Bona. Alla cerimonia di consegna dei libri nuovi, tutti con dedica autografata, hanno partecipato Francesco Rocco e Giancarlo Brunello (rispettivamente presidente e segretario di Cittadinanzattiva Treviso), Isabella Pagliuca (coordinatrice di area della Casa circondariale di Treviso), la direttrice di Libreria Paoline di Treviso suor Fatima, insieme a mons. Mauro Motterlini, vicario generale della Diocesi di Treviso, che ha partecipato in rappresentanza del vescovo mons. Michele Tomasi. Il progetto consisteva nella raccolta di libri nuovi, da destinare alle persone detenute alla Casa circondariale di Treviso, come a Napoli si fa con la tradizione del “caffè sospeso”. Lo scorso anno, prima edizione, furono consegnati 127 libri. Quest’anno, nella proposta dei titoli, c’erano anche testi per bambini, pensando ai figli dei carcerati. Fra chi ha accolto questo invito di solidarietà, ci sono singoli cittadini, ma anche imprese e cooperative. “I libri per i detenuti sono importanti – lo ha testimoniato Pagliuca, collaboratrice di Alberto Quagliotto, direttore della Casa circondariale di Treviso – i carcerati solitamente non leggono romanzi o cose leggere, bensì testi impegnati, poiché cercano spunti di riflessione, letture che stimolino in loro il pensiero”. Rocco, di Cittadinanzattiva, ha detto: “Con l’iniziativa del ‘libro sospeso’ abbiamo la possibilità di unire con un tratto di penna tutti i puntini che costituiscono la relazione e di comprenderla: noi, il dono, l’alterità, la prossimità, la libertà di pensare e costruire un mondo migliore, aperto alla speranza. Attraverso i libri donati, i trevigiani hanno fatto arrivare una ‘carezza’ all’interno del carcere”. Brunello, sempre di Cittadinanzattiva, ha aggiunto: “Molte delle persone che ci avevano sostenuto lo scorso, hanno ripetuto il gesto di solidarietà anche nella corrente edizione, ma è stato più faticoso nel 2023 far passare le motivazioni del progetto. Dovremo lavorare in futuro, anche con l’aiuto della Casa circondariale, per vincere una certa indifferenza nei confronti del mondo carcerario”. Mons. Motterlini infine si è complimentato per il progetto e le sue finalità, a nome della Diocesi di Treviso, citando una frase dell’antico filosofo Aristotele, il quale diceva: “L’ignoranza è la madre di tutte le dittature”, aggiungendo: “Se un’iniziativa è valida e utile, tutti ne possono beneficiare”.

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