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[e]Design festival e Trame Sostenibili

Presentata al Museo di Santa Caterina l’anteprima con la mostra “L’arte di Roberto Pamio”

Un progetto innovativo e originale, il primo in Italia, che si fonda su una serie di linee guida che permettono di tracciare una via responsabile, sostenibile e innovativa, al mondo del design. La sfida è coniugare l’estetica e la funzionalità degli oggetti con un approccio etico, dove sostenibilità, riuso, qualità e territorialità diventino valori imprescindibili. Stiamo vivendo un passaggio epocale che ci porta, inevitabilmente, a pensare e realizzare un design non solo estetico e funzionale, riconosciuto e vincente, ma anche un design etico, attraverso lo sviluppo di un’economia circolare nel rispetto dell’uomo e del lavoro, dell’ambiente e della biodiversità – sostiene Luciano Setten, direttore artistico.

ORGANIZZAZIONE [e]Design festival e Trame Sostenibili sono ideati e organizzati da LUCIANO SETTEN, direttore artistico, e dall’Associazione di promozione sociale SLOW+FASHION+DESIGN, che sostiene e divulga la filosofia slow, promuove l’artigianato e realtà territoriali come patrimonio culturale e risorsa economica da proteggere e far conoscere. Etica, sostenibilità e territorialità sono valori fondamentali, sia come progetto che come stile di vita e di business. Un decalogo detta le linee guida degli associati e dei collaboratori, raggruppando in dieci punti la filosofia che si promuove – dice Alessandro Crosato, presidente di Slow+Fashion+Design.

LA MOSTRA [e]Design festival e Trame Sostenibili dedicano l’anteprima a Roberto Pamio, architetto, designer, artista di fama internazionale, con la mostra “L’arte di Roberto Pamio” al Museo di Santa Caterina Treviso, dal 27 settembre al 20 ottobre 2019. Vernissage venerdì 27 settembre, ore 18,30. La mostra, nata da un’idea di Paola Bellin e Luciano Setten, si configura come anteprima di [e]Design Festival, edizione 2020 del Festival del design a Treviso. Intende proporre le ultime opere artistiche di Roberto Pamio, architetto e designer di fama internazionale, mettendo in luce il suo concetto d’arte che pensa il “contemporaneo” e che ben si coniuga con la filosofia di etica ed estetica che anima l’edizione 2020 del festival: un’arte riproducibile realizzata con supporti in materiale ecosostenibile e riciclabile, il cartone pressato, colori e colle naturali. I soggetti prediletti trovano conferma dell’esperienza di designer e architetto (vasi, geometrie, architetture) e di artista (scorci paesaggistici e elementi naturali, volti femminili) – dice Paola Bellin, curatrice della mostra.

La mostra prevede l’esposizione di circa 20 opere artistiche e di alcuni oggetti di design della serie “Anime di carta”, sempre in materiale ecosostenibile e riciclabile, progettati da robertopamio+partners e realizzati da Staygreen, azienda d’arredo d’interni, confermando che è possibile pensare il design in modo più consapevole e attento al futuro.

CHI E’ ROBERTO PAMIO Roberto Pamio (Venezia 1937), fin da adolescente evidenzia un talento artistico che gli consente di avvicinare, nell’ambiente veneziano della metà degli anni ‘50, figure come Emilio Vedova, Bruno Saetti e Gigi Candiani che lo stimolano a proseguire nella ricerca di una tecnica e modalità espressiva che mettano in luce la sua peculiarità. Attento a temi sociali, a descrivere ambienti, paesaggi e a fissare tratti psicologici nei volti della quotidianità incontrata, rivela quell’attenzione al dettaglio che sarà la sua cifra stilistica anche nella professione di designer e architetto. Iscritto allo IUAV, fin dal secondo anno, entra in Zanussi come designer e inizia a distinguersi per l’originalità e la ricerca estetica incisiva.

L’esperienza con il prodotto industriale lo porta ad affinarsi nella ricerca e nell’uso dei materiali più disparati prediligendo quelli “poveri” come il laminato plastico, il ferro, oppure materiali della tradizione identitaria del territorio e apparentemente incompatibili con il prodotto industriale come il vetro soffiato.  Pamio dà concretezza alla sua necessità di utilizzo di questo materiale tanto da essere designer di Leucos, azienda di illuminotecnica famosa nel mondo. Dai primi anni ’60 alla fine degli anni ’90, esprime e realizza il suo momento più arduo e alto di sperimentazione con la progettazione di oggetti industriali e dunque ripetibili, ma caratterizzati da un design unico e realizzati con tecniche tradizionali dei maestri vetrai di Murano.

Nella sua carriera, l’essere artista, designer e architetto si integrano in una figura professionale completa e lungimirante sia nella progettazione che nell’uso dei materiali. Con un debito, come sostiene Pamio, a Carlo Scarpa che riconosce come figura/maestro che lo ha condotto a “consonanze poetiche” (Girardello, 2008) quali l’attenzione per gli elementi ambientali (acqua e luce) e per i materiali riscontrabili nelle sue opere. Le opere di architettura di Roberto Pamio sono presenti, oltre che in Italia e in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone.

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