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Il 24 febbraio a Treviso apre l'attesissima mostra su Rodin

Con l’occasione aprirà, dopo mesi di rinnovamento e restauro, una vasta area nel bel museo trevigiano, la sala Barbisan

TREVISO Tra un mese, sabato 24 febbraio (poi fino al 3 giugno), si inaugurerà la mostra Rodin. Un grande scultore al tempo di Monet, nel Museo di Santa Caterina a Treviso. Con l’occasione aprirà, dopo mesi di rinnovamento e restauro, una vasta area nel bel museo trevigiano, la sala Barbisan, nella quale troveranno posto alcune delle sculture più celebri del grande artista francese, dal Bacio al Pensatore.

Realizzata con la decisiva collaborazione del Musée Rodin di Parigi, l’esposizione viene alla conclusione dell’anno che in tutto il mondo ha visto celebrare il centenario della morte di Rodin. Mancava l’Italia ed ecco che Treviso, grazie a Linea d’ombra e a Marco Goldin, che della mostra stessa è il curatore, colma questa lacuna. Composta da 49 sculture tra marmi, bronzi e gessi e 23 opere su carta di Rodin, da una scultura di Camille Claudel che ritrae Rodin, da un dipinto di Edvard Munch che riproduce la statua del Pensatore e da una tela di Claude Monet scelta tra quelle che vennero viste nella rassegna Monet/Rodin che fece epoca a Parigi nel 1889, l’esposizione sarà un’occasione straordinaria per conoscere perfettamente l’itinerario di uno tra i maggiori scultori di tutti i tempi, e certamente il maggiore del XIX secolo.

In tre ampie aree del museo di Santa Caterina, successive l’una all’altra, l’impianto della mostra sarà sostanzialmente di carattere cronologico, dalle sculture di esordio come quelle fondamentali L’età del bronzo, Adamo e Eva per arrivare alla Porta dell’Inferno e alle sue varie redazioni. Per poi toccare il gruppo celebre con I borghesi di Calais fino alle diverse redazioni del Balzac, presentato nel 1898. Tra marmi, bronzi e gessi, il suggestivo percorso si svilupperà anche nei due chiostri del Museo trevigiano, con la collocazione all’esterno del famoso monumento a Victor Hugo oltre che di una tra le figure monumentali de I borghesi di Calais, e per la precisione Jean d’Aire. Tutto questo unitamente a una selezione dei disegni di Rodin, utilizzati come studi preparatori ma anche come fogli autonomi. Oltre ai due quadri di Munch, ovviamente accanto al Pensatore, e Monet, nell’area espositiva che rievocherà il tempo della mostra parigina del 1889 da Georges Petit.

A completamento di questo grande progetto culturale, la casa editrice Abscondita riediterà il testo sublime dedicato a Rodin da Rainer Maria Rilke alla fine del 1902, con una nuova introduzione scritta da Marco Goldin. Quel testo che inizia così: “Prima di essere celebre, Rodin era solo. E la celebrità, una volta sopraggiunta, lo ha reso forse ancora più solo. Giacché la celebrità è in fondo soltanto la summa di tutti i malintesi che si addensano attorno a un nome nuovo”.

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