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Dalla Marca all'Australia, alla scoperta dei presepi di Beppe Fantin

Legno di faggio, abete, pioppo, colla e poi viti, chiodi e chiodini…la passione di Beppe Fantin per il legno nasce tanti anni fa quando si mise a costruire lanterne e presepi. Solitamente questi ultimi si vedono nei mercatini locali ma grazie al passaparola hanno fatto il giro del mondo fino ad arrivare in Australia. Sempre attento ai particolari questi pezzi unici sono una meraviglia da ammirare assieme alle casette norvegesi e alle lanterne, tutto tagliato e costruito interamente a mano. Un piccolo laboratorio ricavato da un magazzino che quando entri hai la sensazione di essere catapultato in un'altra dimensione, quella di una volta dove regna il profumo del legno e antichi oggetti appesi che danno calore e fanno venire subito la voglia di Natale.

Le casette norvegesi vengono costruite con legno di faggio e ogni particolare è totalmente intagliato a mano. Alcune sono dei brucia incensi e mentre all’interno una piccola luce a led simula il fuoco del caminetto, un fumo profumato esce dal camino inebriando la stanza. Poi ci sono quelle che oltre alle luci interne hanno il carillon con dolci melodie natalizie. Le lanterne invece brillano grazie alla fiamma della candela a volte sostituita dalla luce cristallina dei led pensate per chi non ama le cere. Poi nelle mensole sparse qua e là si possono ammirare le natività, che sembrano prendere vita quando arriva il buio e le luci della stalla e del paesaggio che la circonda si accendono.

Ma nei ripiani, tra presepi, lanterne e casette in legno sbucano loro, gli Elfi di Marica, interamente cuciti e dipinti a mano, ogni lavorazione è un pezzo unico che da valore aggiunto all’oggetto. Ce ne sono di tutti i tipi, ognuno abbinato a un oggetto fatto in legno, possono rappresentare uno sport o un lavoro. C’è anche il calzolaio, lo sciatore, lo spaccalegna oppure il musicista… Spesso vengono fatte delle richieste a tema, come la nonna seduta sulla sedia a dondolo che lavora a maglia davanti alla stufa a legna che la riscalda e la sedia dondola grazie al movimento del carillon. Per Beppe quel laboratorio è una vera e propria fonte di vita dove tra un intaglio e l’altro trova il modo di rilassarsi e ricaricarsi. Spesso gli amici vanno a fargli visita proprio per godere di quella sana atmosfera che riporta indietro nel tempo facendo agitare le emozioni che si avvertivano da bambini la notte della vigilia di Natale. Un’atmosfera magica che solitamente va in letargo con l’arrivo della primavera per poi risvegliarsi in autunno periodo in cui ritorna il rumore del traforo, il battito del martello e i profumi di muschio e Natale.

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