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Le testimonianze storiche che la città di Treviso nasconde sotto terra

Da settembre 2015, Treviso Sotteranea ha stretto una collaborazione con l'Amministrazione Comunale che permette la gestione all'associazione di alcuni tratti, così da renderli accessibili ai visitatori

TREVISO Il capoluogo della Marca oltre ad offrire bellezze artistiche ed architettoniche visibili a cielo aperto, offre la possibilità di scovare al di sotto delle sue fondamenta un mondo sotteraneo unico nel suo genere grazie al quale la storia ha la possibilità di riemerge. Grazie all’associazione Treviso Sotterranea, nata nella primavera del 2014, queste preziose testimonianze di vita passata sono state valorizzate e rese visitabili ai cittadini. Nel mese di settembre del 2015, l'associazione stringendo una collaborazione con l’Amministrazione Comunale ha portato alla stipula di una convenzione che permette la gestione di alcuni tratti così da renderle fruibili ai visitatori.

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(Ingresso al cunicolo di sinistra alla base delle vecchie carceri di Treviso- Foto da Treviso Sotteranea)

Il primo tratto di Treviso sotterranea che vi indichiamo è quello posizionato lungo il marciapiede nell’angolo nord-ovest di piazza S. Andrea  dove, a 40 centimetri di profondità dal piano stradale, si è venuti alla conoscenza di  un’ampia stanza sotterranea, con direzione perpendicolare a via S. Margherita. Il sotterraneo misura  2,6 metri di altezza, 2,2 di larghezza per una lunghezza di circa 4 metri. Secondo quanto riportato dalle cronache cittadine del 1928, alla scoperta del sotterraneo sarebbe seguito il rinvenimento al suo interno, da parte dell’abate Bailo, di alcuni reperti di epoca romana e medievale.

Posizionato sotto l’edificio affiancato a palazzo Filodrammatici vi era invece conservato un sotterraneo della misurava di 1.4 metri di larghezza, 1,7 di altezza per una profondità di metri 4. Il suo accesso era permesso da una botola ricavata nella copertura e comunicante con il piano superiore,  la particolarità del vano sotterraneo era costituita dalla presenza di un originario accesso laterale, comunicante con il piano superiore attraverso una scala. Questa soluzione porta all’ipotesi di un impiego iniziale del locale come cantina o dispensa del palazzo, risalente probabilmente al XIII-XIV secolo. L’intero palazzo, nel corso di recenti lavori di ripristino, è stato sventrato in profondità causando la distruzione dell’antica stratificazione abitativa.

Non lontano da piazza dei Signori, sotto il porticato di un palazzo del XIV secolo, si trova un sotterraneo che segue la direzione dei portici lungo la via XX Settembre. L’altezza del sotterraneo, misura 2,3 metri mentre la larghezza è di  2,2 metri, le pareti minori presentano l’imbocco a due cunicoli, che rafforzano l’ipotesi della  sua funzione originaria come tratto di un camminamento nascosto dove al suo interno è stato scoperto un pozzo di probabile epoca romana.

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(Interno del sotteraneo ripreso in direzione dalla cripta del Duomo - Foto da Treviso Sotteranea)

Posizionato tra l’imbocco del Vicolo delle Absidi, si presenta una feritoia alla quale si accede attraverso una botola ricavata nella pavimentazione del pianterreno. Le dimensioni del sotterraneo, appaiono  irregolari a causa di recenti lavori di riadattamento, secondo quanto emerso dagli studi si è confermata la presenza di una precedente pavimentazione ad una quota di - 50 centimetri da quella attuale. Non sarebbe da escludere l’ipotesi di un collegamento tra il sotterraneo in esame e un camminamento situato sotto il marciapiede porticato, diretto verso la zona di Piazza dei Signori, verificato in più punti del percorso durante diversi interventi di restauro.

Percorrendo il corso del canale Roggia Siletto, ai lati del porticato sull’acqua delle ex carceri ottocentesche nei pressi di piazza Duomo, sono ben visibili due ingressi di altrettanti percorsi sotterranei. Avanzando in profondità, l’altezza del cunicolo tende a diminuire in modo costante a causa della pendenza del terreno, mentre la larghezza aumenta dopo 15 metri dall’ingresso per poi tornare alla dimensione iniziale. La direzione del condotto non è rettilinea ma subisce delle improvvise variazioni di percorso.  L’altro cunicolo, invece, rispetta una direzione rettilinea e una dimensione costante.

Dopo avervi incuriosito con un'altra delle peculiarità che la città di Treviso è in grado di offrire, invitandovi a continuare a seguirci, vi consigliamo di cliccare il link per scoprire altre bellezze che il territorio della Marca propone... bit.ly/1Q5EViL

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