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‘Trick-or-treat’: tutto ciò che c'è da sapere sull'attesa festa di Halloween

Si tratta di una festività anglosassone celebrata la notte del 31 ottobre. Trae origine da ricorrenze celtiche e ha assunto negli Stati Uniti le forme macabre e commerciali con cui oggi la conosciamo. L'usanza si è poi diffusa anche in altri Paesi del mondo e le sue manifestazioni sono molto varie: si passa dalle sfilate in costume ai giochi dei bambini che girano di casa in casa recitando la formula ricattatoria del dolcetto o scherzetto!

Costumi, maschere terrificanti, zucche…sono alcune delle cose che ci vengono alla mente quando si parla di Halloween, una delle festività più attese dell'anno nel mondo anglofono e non solo. Questa festa sta prendendo sempre più piede anche fra i bambini italiani. Per questo motivo, Kids&Us, la scuola di inglese per bambini da 1 a 18 anni, svela i 5 segreti da sapere su Halloween prima di festeggiarlo.

1 - All hallows' eve e le sue origini: è da più di 3mila anni che verso la fine di ottobre nella cultura celtica si celebra una festa simile a Halloween. Secondo le credenze del tempo, era in questa notte che le persone defunte tornavano per impadronirsi dell'anima dei vivi. La parola Halloween deriva da All hallows' eve, che in inglese significa vigilia di ognissanti.

2 - Trick-or-treat: I celti credevano che le persone morte li avrebbero minacciati se le loro richieste non fossero state esaudite. Da questa convinzione è nata l'usanza odierna per cui i bambini mascherati a Halloween vanno di porta in porta chiedendo dolciumi al grido di trick-or-treat, “dolcetto o scherzetto”. Possiamo definirla una traduzione fedele all'originale? Non proprio. La domanda si traduce letteralmente con "vuoi uno scherzetto oppure trattiamo?": dolci o altri tipi di cibo sono solo una delle possibili trattative. Secondo il Dipartimento Pedagogico de Kids&Us, l'italiano "dolcetto o scherzetto" è stato preferito ad altre traduzioni più letterali per ragioni fonetiche: la rima richiama l'assonanza degli originali trick e treat.

3 - Myers e altre maschere: Durante la notte di Halloween i celti si travestivano con maschere per spaventare gli spiriti malvagi che avrebbero potuto incontrare per la strada e che ritenevano responsabili di periodi di siccità. Travestendosi in questo modo, gli spiriti non li avrebbero riconosciuti come esseri umani. Tra le maschere più popolari troviamo quella di Michael Myers, personaggio di serie TV e film su Halloween, caratterizzata da una particolare inespressività che la rende ancora più terrificante. Si ispira in realtà al volto di William Shatner, attore noto al grande pubblico come il capitano Kirk di Star Trek.

4 - Jack O’Lantern e le zucche: un'antica leggenda narra che Jack, un anziano contadino irlandese meglio noto come Jack O’Lantern, dopo aver stretto un patto con il diavolo e trascorso una vita piena di menzogne e malefatte, non poté né salire al cielo né scendere agli inferi. Per questa ragione, non gli restò altra alternativa che vagare tra l'uno e l'altro per il resto dell'eternità, aiutato solo da una lanterna ricavata da un cavolo vuoto. Gli irlandesi emigrati negli Stati Uniti portarono con sé le proprie tradizioni, tra cui quella di Jack. Ma il cavolo venne sostituito da una zucca, che in America abbonda ed è anche più facile da svuotare.

5 - Le caramelle si chiedono ballando: Quando pensiamo a Halloween, la prima immagine che ci viene in mente è quella di bambini che chiedono caramelle alla porta. Tuttavia, questa richiesta di dolciumi sembra affondare le sue radici in una festività nota come “Mumming”, in cui uomini e donne si coprivano il volto con una maschera e chiedevano caramelle offrendo in cambio un ballo.

Ai bambini italiani non costa molto adattarsi a nuove tradizioni come Halloween. Potrebbero però incontrare problemi quando si tratta di comprendere e usare vocaboli presi in prestito dal mondo anglofono. Grazie a scuole come Kids&Us, che conta su una metodologia unica basata sul processo naturale di acquisizione del linguaggio materno, l'ostacolo dell'inglese si trasforma in una sfida più che accessibile per le nuove generazioni.

Kids&Us

Kids&Us utilizza una metodologia di apprendimento basata sul processo naturale di acquisizione del linguaggio materno, un processo infallibile che avviene secondo un ordine prestabilito, naturale e spontaneo. Nei neonati molti meccanismi del cervello risultano ancora inattivi, come ad esempio quello del linguaggio. Per riuscire a collegare ed attivare questa poderosa rete, è necessario renderla oggetto di stimoli significativi in grado di potenziare al massimo le abilità innate preposte all’apprendimento. Kids&Us vuole ottimizzare tutti i meccanismi che si attivano durante i primi anni di vita per facilitare l’apprendimento di una seconda o terza lingua. Secondo Kids&Us l’inglese deve essere parte della vita quotidiana del bambino. Per questo motivo promuove l’apprendimento al di fuori dell’aula, ad esempio attraverso racconti, giochi in famiglia, app in inglese, laboratori di cucina e di scienza. Kids&Us nasce nel 2003 in Spagna. Nel 2011 arriva in Italia e ad oggi si contano 17 scuole attive nella penisola. Nel mondo esistono 321 scuole Kids&Us distribuite in 9 paesi tra Europa, America e Africa, con oltre 100.000 studenti. Per maggiori informazioni www.kidsandus.it

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