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Sicurezza

Voraci e senza pietà: come eliminare le termiti, il pericolo numero 1 del legno

Non sono una minaccia per l'uomo, peccato che rovinino qualsiasi cosa di legno

Il parassita più distruttivo del mondo: è questa la triste fama con cui è conosciuta la termite, un piccolo insetto che spesso viene confuso con la formica che è invece molto meno dannosa. Le tremiti sono divoratrici del legno e causano notevoli danni a mobili, travi, parquet e non solo.

I fori sulle superfici e la segatura sono i primi importanti campanelli d’allarme, perciò se non si interviene nei tempi e nei modi giusti il rischio concreto è quello di vedere aumentare in maniera esponenziale il problema. 

Le termiti non sono pericolose per l’uomo e la sua salute, ma qualsiasi oggetto di legno che viene attaccato è a rischio di cedimento, che siano mobili, travature, o altro. 

Le specie di termiti più diffuse

Le termiti più comuni sono note con il nome Reticulitermis lucifugus. Dal nome si evince come siano “allergiche” alla luce, inoltre sono abituate in luoghi molto bui e a prediligere legni sani e ben stagionati. La voracità di questa specie altissima: che riescono a divorare fino a 6 grammi di materiale al giorno. Ecco perché travi, pavimenti e cornici vanno tutelati in ogni modo per scongiurare danni seri.

Un’altra specie che è diffusa in diverse parti del mondo, in primis nelle regioni tropicali, si chiama Kalotermis Flavicollis, altrettanto voraci e riconoscibili per un anello di colore giallo sul loro torace.

Come evitare la confusione con i tarli

L’errore tipico è quello di scambiare una termite per un tarlo. I tarli si riconoscono perché sono capaci di scavare dei buchi di piccole dimensioni nel legno a partire dalla parte più esterna, i tipici forellini che possono notarsi in molti oggetti realizzati in questo materiale.

L’abilità delle termiti, invece, è quella di scavare il legno dall’interno, cosicché spesso si scopre la loro presenza quando ormai è troppo tardi. Anche il colore permette di evitare dubbi: le termiti somigliano, ad esempio, alle formiche, ma queste ultime sono solitamente nere con una testa più grande. Al contrario, le termiti hanno una colorazione più chiara e un corpo più proporzionato.

Capire se ci sono delle termiti in casa

Se prevenire è meglio che curare, nel caso di queste specie di insetti i ritardi nella scoperta posso essere catastrofici. Per capire se ci sono termiti nell’abitazione bisogna sistemare nelle intercapedini delle cantine o dei solai dei cartoncini imbevuti d’acqua.

Questi insetti infatti sono attratti anche dalla cellulosa e in caso di presenza indesiderata, il cartoncino si riempirà di tanti animaletti. Per evitare la loro insorgenza si dovrebbe evitare qualsiasi ristagno d’acqua e anche sigillare porte, finestre e crepe. Gli insetticidi chimici, al contrario, non sono una buona soluzione: sono inquinanti e tossici, inoltre riescono ad eliminare solamente una parte degli insetti. Molto meglio affidarsi ai rimedi naturali.

Rimedi naturali contro le termiti

Un rimedio efficace e completamente naturale consiste in un altro animaletto. Serve infatti una specie ben precisa, capace di eliminare quella che infesta il legno. Si tratta del verme nematode, un parassita naturale che riesce a prevalere sulle termiti provocandone la morte entro e non oltre le 48 ore successive.

Per procurarsi questi vermi è sufficiente recarsi in un negozio specializzato in articoli di giardinaggio, avendo cura di conservarli in un luogo fresco oltre il quindicesimo giorno dall’acquisto.

Un’altra alternativa efficace

Se anche il verme dovesse fallire, allora ci si può affidare all’acido borico, un tipico insetticida e disinfettante efficace contro le termiti. 

Il consiglio è quello di creare delle “esche” con questo acido e del latte condensato per attirare gli insetti, magari facendo intervenire anche il nematode per un risultato migliore. Per avere un’esca a portata di mano basta usare un recipiente di legno in cui versare acido e latte, mescolando il tutto con un cucchiaio (sempre di legno per evitare che un qualsiasi metallo si rovini). Utilizzando dei guanti in lattice, poi, basta formare delle piccole palline con il composto da inserire nei luoghi a rischio.

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I TARLI DEL LEGNO 
I tarli sono insetti xilofagi (ovvero che si cibano di legno): si nutrono di polimeri complessi che costituiscono il legno (come la cellulosa e la lignina). Depositano le loro uova nelle fessurazioni del legno o nei vecchi fori di sfarfallamento. Le loro larve, quando si schiudono, penetrano all’interno scavando gallerie. La fase larvale è la parte più lunga e più dannosa per il legno, nonostante sia quella meno visibile. La larva lavora all’interno del legno per lungo tempo, senza far percepire nulla esternamente, tranne nei casi in cui ci sia un’infestazione da tarli cerambicidi, i quali emettono un “fastidioso rumore”. Al termine della fase larvale avviene la metamorfosi in pupa: in questo periodo il tarlo torna in prossimità della superficie per completare il suo sviluppo. Diventato adulto, pratica dei fori sulle superfici del legno, detti “fori di sfarfallamento. Ecco perché l’individuazione dei forellini e la segatura sono importanti campanelli d’allarme. Il tarlo, inoltre, ha una riproduzione costante nel tempo, perciò se non si interviene nei tempi e nei modi giusti il rischio concreto è quello di vedere aumentare in maniera esponenziale l’infestazione.

LE TARME DEL LEGNO
Spesso i tarli vengono nominati erroneamente “tarme del legno”. In realtà, le tarme sono infestanti completamente diversi che attaccano i tessuti. La confusione viene generata spesso dal fatto che esse, cibandosi di indumenti, si trovano all’interno di mobili e armadi.

TERMITI DEL LEGNO
Proprio come i tarli del legno, anche le termiti sono xilofagi: anch’esse si nutrono di cellulosa che ricavano dal legno di travi, librerie, mobili e ogni struttura in legno della casa. A differenza di alcuni tipi di tarli (cerambicidi) che producono rumori quando la larva mangia il legno, le termiti non causano alcun tipo di rumore. Inoltre, mentre i tarli producono la classica polverina che si ritrova sotto il legno attaccato, le termiti formato una polvere dai granelli più grossolani e distinguibili al tatto. La termiti del legno vivono nascoste ed escono allo scoperto solo quando sciamano. Ma, a quel punto, è troppo tardi.

LE FORMICHE DEL LEGNO
Non di rado può capitare di confondere gli effetti dei danni provocati dai tarli del legno da quelli causati dalla Camponotus ligniperda, meglio conosciuta come formica carpentiere. In realtà la sua “modalità di azione” è profondamente diversa da quella dei tarli. Se è vero che anche la formica carpentiere scava gallerie nel legno, a differenza dei tarli non se ne nutre: nel suo caso le gallerie scavate servono solo a creare il nido e a creare passaggi per produrre vie d’uscite verso altri nidi. La sua attività di scavo può produrre seri danni alle strutture in legno e una sorta di segatura molto fine. Quando attaccano il legno, le formiche lo sgretolano con le loro mandibole. Ecco perché la differenza guardando una trave invasa dalle formiche e una attaccata dai tarli è piuttosto evidente: nei nidi delle formiche del legno i passaggi sono levigati e puliti, privi di frammenti e rosume. 

(Fonte: Ekonor, la bio disinfestazione)

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