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Cronaca

Elicottero precipita a Musile di Piave: muore commercialista trevigiano

Tragedia in località Croce. Il velivolo si è schiantato prendendo fuoco, niente da fare per l'unica persona che si trovava a bordo, Benito Cavasotto, 77enne di Montebelluna

MUSILE DI PIAVE A tradirlo è stata soprattutto la nebbia, brutta bestia nel momento in cui si è in volo. Un anziano residente a Montebelluna ha perso la vita sabato mattina dopo che l'elicottero Syton biposto che stava pilotando è precipitato al suolo, schiantandosi nel territorio di Musile di Piave: si tratta di Benito Cavasotto, 77 anni, residente a Montebelluna e originario di Trevignano (Treviso). Ex commercialista. La tragedia in località Croce, in corrispondenza di via Casera, su un terreno agricolo. L'allarme è scattato alle 10.20.

Il velivolo ha preso fuoco nell'impatto. Sul posto si sono precipitati i soccorsi del 118, oltre ai carabinieri e ai vigili del fuoco intervenuti con una squadra del distaccamento di San Donà e un'autobotte. Gli operatori hanno lavorato per spegnere il rogo e mettere l'area in sicurezza. Niente da fare per il pilota, che è morto nello schianto. Unica persona coinvolta nell'incidente, l'uomo sarebbe stato trovato all'esterno del velivolo. Carbonizzato. L'elicottero sarebbe dovuto atterrare al Club Volo Papere Vagabonde con sede in via Caposile a San Donà. Sul luogo dell'incidente è giunta poco dopo anche la moglie del 77enne.

Le forze dell'ordine stanno indagando su quali siano le cause che hanno portato alla perdita del controllo: secondo le prime informazioni, come detto, potrebbe essere stata la nebbia a giocare un ruolo decisivo nella manovra fatale. In un primo momento si era alzato anche l'elicottero dei vigili del fuoco, che però è tornato quasi subito alla base proprio per le condizioni di scarsa visibilità in zona.

"Ci aveva contattato via radio - racconta il gestore dell'aviosuperficie Papere Vagabonde - era partito da vicino Montebelluna ma poi ha trovato condizioni difficili proprio per la spessa coltre di nebbia. Ci ha chiesto come comportarsi. Io gli ho detto che sarebbe stato meglio tornare indietro. Nella nebbia perdi tutte le coordinate spaziali. Nei corsi insegnano che hai 3 minuti, poi tutto diventa troppo difficile. Dopo un po' l'ho ricontattato ma non ho più ottenuto risposta. Ho allertato il 118 e mi sono alzato in volo con un elicottero. Non ho visto nulla. Poi qualcun'altro ha segnalato l'incendio. E ho capito. Non ci aveva segnalato problemi tecnici, solo le condizioni difficili per la scarsa visibilità".

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