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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Castelfranco Veneto

Accusato di violenza sessuale, ginecologo della Uls verso il processo in abbreviato

Francesco Accolla, 58enne ginecologo dell’Usl 2 oggi sospeso, è accusato di aver abusato di due pazienti nell’arco di soli 12 mesi

Chiederà il rito abbreviato Francesco Accolla, il 58enne ginecologo dell’Usl 2, oggi sospeso, accusato di aver abusato di due pazienti nell’arco di soli 12 mesi. L'udienza, in cui il medico sarà assistito dal suo legale, l'avvocato Luigi Fadalti, si terrà davanti al Gup di Treviso il 1 ottobre.

Accolla era stato chiamato in causa in prima battuta da una paziente che aveva visitato un anno e mezzo fa all’ospedale di Castelfranco e successivamente da un’altra donna che aveva avuto in cura a Montebelluna. La prima denuncia risale al novembre del 2018: a raccontare delle molestie del ginecologo era stata una ventenne, visitata da Accolla all’ospedale di Castelfranco. Secondo l’accusa il dottore l'avrebbe toccata e palpeggiata nelle parti intime durante una visita a seguito di una interruzione volontaria della gravidanza. 

A questa querela non era seguito né un provvedimento sanzionatorio da parte dell'Azienda Sanitaria né un misura restrittiva delle libertà personale, che però arriva subito dopo. E' il gennaio scorso scorso quando i carabinieri della compagnia di Montebelluna svolgono indagini sul secondo episodio: questa volta a inguaiare Accolla era stata una trentenne che aveva prenotato scorso una visita ginecologica attraverso il Cup dell’ospedale di Montebelluna. La donna viene vista da Francesco Accolla due volte nell’arco di pochi giorni. Durante il primo incontro non sarebbe avvenuto nulla, anche se il fare del ginecologo non l'aveva del tutto convinta, ma è al termine della seconda visita che la paziente racconta che Accolla aveva assunto un atteggiamento che andava decisamente oltre quello che ci si sarebbe aspettati e che sarebbe arrivato a cercare di baciarla nelle parti intime.

Contestazione che costa al ginecologo la misura degli arresti domiciliari, chiesti a inizio marzo dal pubblico ministero Mara Giovanna De Donà ed emessa dal gip Bruno Casciarri. Subito dopo scatta la sospensione dal servizio decisa dalla Uls 2. Nel procedimento penale solo la prima ragazza si è costituita come parte civile, assistita dall'avvocato Simone Guglielmin.

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