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Cronaca

Treviso dice addio al galoppo ad ostacoli: il Ministero declassa l'Ippodromo Sant'Artemio

Nell'impianto trevigiano rimarrà però il trotto, anche se in terza fascia come categoria "commerciale". Un vero e proprio smacco per Nordest Ippodromi che gestisce l'impianto

TREVISO Un fulmine a ciel sereno. Così è stata ricevuta a Treviso la notizia del declassamento strutturale dello storico impianto dell'Ippodromo del Sant'Artemio. Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, negli scorsi giorni, ha infatti deciso che dalla pista trevigiana debba scomparire il galoppo ad ostacoli, una specialità forse di "nicchia" e che ad oggi non crea particolari giri di scommesse, ma una disciplina comunque antica e molto apprezzata dagli appassionati. Come però riporta "il Gazzettino", al Sant'Artemio è stato comunque concesso di mantenere il trotto, anche se in categoria "commerciale" di terza fascia. 

Un grande smacco quindi per Nordest Ippodromi che gestisce l'impianto trevigiano, anche perchè nessuna comunicazione era stata data ai titolari della struttura dopo i dovuti controlli ministeriali, tanto che la decisione finale è stata notata all'interno di una circolare pubblicata da Roma nei giorni scorsi. Una scelta, quell del Ministero, che potrebbe costare molto cara adesso, visto che la stagione 2018 è ormai alle porte e tutto era già stato organizzato nei minimi dettagli. Una scelta poi "strana", fanno sapere da Nordest Ippodromi, se si considera che ora l'unico impianto omologato in Italia per il galoppo a ostacoli rimane solo quello di Merano.La società ha perciò già chiesto spiegazioni al Ministero ed è pronta a fare una richiesta di accesso agli atti per venire a capo delle motivazioni del declassamento. Una cosa è certa però: se non ci dovessero essere cambiamenti nelle prossime settimane, la stagione ippica trevigiana ne uscirà fortemente menomata.

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