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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Affido super esclusivo alla madre, la battaglia di un papà sbarca in Appello

Questa è solo l'ultimo capitolo di una guerra fra due genitori separati. La pronuncia dei giudici di secondo grado è attesa in aprile

Quella consulenza del giudice del Tribunale civile di Treviso proprio non gli va giù. E così ha deciso di presentare appello contro la decisione che darebbe all'ex compagna un affido super esclusivo del figlio, che ha 5 anni. In pratica la donna potrà decidere sugli elementi più importanti della vita del bambino senza che lui possa avere voce in capitolo.

Questo è solo l'ultimo capitolo della storia raccontata da un papà trevigiano che da anni ha ingaggiato una vera e propria sfida a distanza con la ex compagna da cui si è separato. Battaglie legali che l'uomo, un 40enne di Treviso, avrebbe però perso, tanto da ritrovarsi con lo stipendio pignorato per il pagamento delle spese legali. «Ma con 1300 euro al mese - lamenta il papà - io non ce la faccio. E' questo che i Tribunali non capiscono: ho sempre pagato gli alimenti, mi sono svenato per le spese straordinarie e ora mi arriva tra capo e collo anche questa ingiunzione di pagamento. Praticamente ora mi trovo a vivere l'alternativa tra mangiare o pagare tutte le spese».

La vicenda sarebbe cominciata con il tradimento di lei, scoperto durante una giornata passata al mare. «La mamma di mio figlio - attacca l'uomo - passa il tempo con il bambino insieme al suo nuovo compagno. E io invece devo accontentarmi di due week end al mese». Ma la miccia che avrebbe acceso la più recente contesa, quella relativa appunto al super affido esclusivo, sarebbe stata accesa quando la "ex" avrebbe deciso di trasferire il piccolo in una scuola materna privata. «Per me - dice il papà - quei costi non sono affrontabili. All'inizio ho detto di sì perché lei mi aveva ricattato con la cessione a suo nome della casa, che non avrebbe firmato se io non accettavo il nuovo istituto di mio figlio. Poi con il tempo il peso dei costi si è fatto sentire. Ho sempre pagato ma ad un certo momento ho detto basta».

La donna ha quindi presentato un ricorso per avere il "super affidamento", cui però il 40enne si è opposto. Ma la perizia del giudice gli ha dato torto. Così si è affidato all'avvocato Cristina Giusto per presentare il ricorso in secondo grado. «Tutta la consulenza - spiega il legale - si basa non su fatti ma su previsioni a proposito di quello che può accadere, è incredibile che sia deciso in questo modo».

Di tutt'altro avviso è il difensore della controparte, l'avvocato veneziano Sabrina Dei Rossi. «Non è vero che la signora ha portato il bambino in una scuola privata - dice - lo ha iscritto invece a un asilo parrocchiale la cui retta è davvero esigua. L'affidamento super esclusivo non tocca minimamente i diritti del bambino ad avere due genitori: i tempi che trascorre con il papà non vengono toccati, la mia cliente può solo decidere cosa sia meglio per lui soprattutto sotto il profilo educativo. E se il papà non ha le risorse economiche per compartecipare alla spesa può sempre fare una opposizione che sia motivata e suffragata dai fatti».

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