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Cronaca

Gli agenti di commercio della Marca chiedono l’attenzione del Governo

Fisascat Cisl, insieme alle altre associazioni degli agenti di commercio, hanno chiesto un incontro con il Governo Monti per discutere delle problematiche della categoria

La Marca da decenni è terra di imprenditori, ma anche di agenti di commercio. Sono infatti più di cinquemila gli agenti operanti nella Provincia di Treviso, che con la loro attività favoriscono la vendita dei prodotti di molte aziende.

 “La categoria degli agenti e dei rappresentanti di commercio – afferma Mirco Ceotto, Segretario Generale della Fisascat Cisl di Treviso – merita maggiore attenzione da parte del Governo, sia sotto il profilo economico che sociale. Non solo perché movimenta più del 70 per cento del Pil italiano, ma anche perché sta diventando un serbatoio nel quale stanno confluendo centinaia di persone escluse dal mercato del lavoro subordinato”.

I pesanti effetti della crisi e dei provvedimenti del Governo Monti si sono abbattuti, tra gli altri, anche sugli agenti di commercio: “A fronte di una diminuzione generale delle vendite e di un aumento di tutti i costi legati all’attività, a partire da quello del carburante, la categoria non ha usufruito di alcuna agevolazione o contributo”, spiega Ceotto.

Per portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni le problematiche della categoria, in questi giorni Fisascat Cisl, insieme alle altre associazioni degli agenti di commercio, hanno chiesto un incontro con il Governo Monti.

“Abbiamo chiesto – spiega Dario Zanatta, responsabile Fisascat del settore – di discutere su una fiscalità di vantaggio per i costi relativi al carburante, la ridefinizione degli studi di settore, il ripristino delle agevolazioni per inizio attività, un regime di detrazione del 100 per cento per l'acquisto dell'auto, chiarimenti sull’Irap e l'istituzione della "patente professionale" per chi opera nel settore”.

Nei prossimi mesi, inoltre, Fisascat di Treviso sarà impegnata, con i suoi operatori anche nella trattativa per il rinnovo dell’Accordo Economico Collettivo del settore industria, che secondo il sindacato è ormai vicina ad una conclusione.

“Oltre a migliorare il testo del 2002 – spiega Ceotto – insisteremo ancora sulla necessità di costituire il sistema della bilateralità per il settore che sappia valorizzare l'attività svolta dagli agenti e dai rappresentanti di commercio anche attraverso la certificazione dei mandati di agenzia e la definizione di interventi di welfare con particolare riferimento alla costituzione di un fondo per l'assistenza sanitaria integrativa”.

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