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Cronaca Pieve di Soligo

Alimenti di origine animale nel trevigiano: in aumento sia la produzione che l'export

Il Servizio Veterinario del Distretto Pieve di Soligo ha registrato, nel 2016, un significativo incremento dell'attività volta a garantire la sicurezza dei prodotti e dei processi produttivi

PIEVE DI SOLIGO La produzione di alimenti di origine animale è in costante significativo aumento nel territorio del Distretto Pieve di Soligo dell’Ulss 2. Il dato emerge dall’analisi dell’attività svolta, nel corso del 2016, dal Servizio veterinario igiene degli alimenti di origine animale, attività volta ad assicurare l’idoneità al consumo degli alimenti di origine animale.

“Il 2016 è stato, per noi, un anno di notevole attività, a conferma dello stato di “buona salute” delle nostre Aziende – spiega il responsabile del Servizio, Jacopo Beltrame - Le attività di ispezione e di vigilanza sono, infatti, direttamente proporzionali al florido mondo imprenditoriale del settore alimentare presente nel territorio. I prodotti – aggiunge Beltrame - vengono controllati durante tutte le varie fasi, dalla produzione alla trasformazione e conservazione, dal trasporto alla commercializzazione e, da ultimo, il consumo”. 

I DATI

Notevole è stato, nel 2016, l’incremento nel campo della produzione di carni: i veterinari hanno ispezionato e autorizzato al consumo le carni di 69.648 bovini adulti (+17% rispetto al 2015) e di 68.065 vitelli (+17% rispetto al 2015). Costante, invece il numero dei suini macellati negli stabilimenti autorizzati, 1.954 in totale, mentre è in calo la tradizionale macellazione dei suini presso le abitazioni, 154 in totale. “Il calo della macellazioni “a domicilio” – spiega Beltrame - è dovuto da un lato alla maggior comodità dell’abbattimento presso i macelli e, dall’altro, allo sviluppo delle cosiddette “Piccole produzioni locali”, in cui è permessa la norcineria sulla carne di suino in casa, ma non la macellazione”.

Notevole incremento si è registrato invece, a conferma della presenza di problematiche di tutela ambientale dovute alla presenza di cinghiali, nel numero di visite ispettive sui cinghiali: 312 contro le 194 dell’anno precedente. In aumento anche la macellazione ovi-caprina (352 ovi-caprini visitati nel 2016 contro i 296 del 2015) e del pollame (sono stati visitati presso le strutture industriali 2.400.000 polli in più rispetto al 2015, con un totale di 35.765.485 capi ispezionati). Tra le attività del Servizio veterinario igiene degli alimenti di origine animale vanno ricordati anche i controlli nelle strutture di produzione di alimenti: complessivamente gli accessi ispettivi effettuati sono stati 2.364, 60 (contro le 47 dello scorso anno) le non conformità rilevate nell’ambito dei processi produttivi, relative ad aspetti amministrativi, igienico-sanitari etc. “Attenzione viene posta anche verso il controllo del benessere animale durante i trasporti – ricorda Beltrame -. In quest’ambito sono state effettuate 45 ispezioni; 213, invece, le comunicazioni di avvenute macellazioni presso gli allevamenti, effettuate per evitare sofferenze ad animali difficilmente trasportabili”.

Relativamente al commercio al dettaglio di prodotti di origine animale, sui quasi 200 negozi presenti nel Distretto, sono state effettuate 35 ispezioni con 31 campionamenti: 14 le non conformità rilevate (sempre relative ad aspetti amministrativi, igienico-sanitari etc.). Nell’ambito della produzione primaria, che vede la trasformazione in azienda dei propri prodotti ai fini della vendita diretta, il 2016 ha registrato l’avvio di una quindicina di nuove realtà produttive. Nel complesso nel Distretto operano oltre 50 imprese familiari che trasformano e vendono i loro prodotti, e su queste nel corso del 2016 sono state eseguite 43 ispezioni e 21 campionamenti.

Nell’ambito della media e grande industria, invece, nel corso del 2016 sono state effettuate 785 ricerche di molecole chimiche vietate o non dichiarate che potevano contaminare gli alimenti e 2012 ricerche di agenti biologici che potevano alterare l’idoneità al consumo delle produzioni: tutti i controlli sono risultati negativi. Nel 2016 c’è stato anche un notevole incremento dell’attività certificativa ai fini dell’esportazione: 984 I certificati di esportazione rilasciati, con un incremento del 55%, a conferma del buono stato di salute dell’export nell’ambito del nostro settore alimentare. E’ continuata, infine, l’attività di valutazione della resistenza agli antibiotici da parte dei batteri, attraverso il campionamento delle flora batterica intestinale degli animali (57 campioni): il problema dell’antibiotico-resistenza è di grande attualità e strettamente connesso alla tutela della salute.

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