Alloggi popolari, raffica di perquisizioni: trenta indagati per corruzione ed abuso d’ufficio
I militari del nucleo investigativo sono intervenuti presso gli uffici Servizio Casa e Sportello Unico Edilizia del Comune di Treviso, presso un’agenzia immobiliare del capoluogo e in svariate abitazioni private della città e di altre località
Una raffica di perquisizioni sono state eseguite dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Treviso presso gli uffici del Servizio Casa e Sportello Unico Edilizia del Comune di Treviso, presso un’agenzia immobiliare del capoluogo e in svariate abitazioni private della città e di altre località. Il provvedimento dei militari è avvenuto su ordine dalla Procura della Repubblica di Treviso nei confronti di 30 persone che devono rispondere a vario titolo e in concorso tra loro, di essere presunti responsabili dei reati di corruzione ed abuso d’ufficio. Le indagini dei militari dell’Arma hanno riguardato, in particolare, l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica nella città di Treviso e proseguiranno nei prossimi giorni, sotto la direzione dell'autorità giudiziaria, per raccogliere ulteriori riscontri rispetto alle ipotesi di reato menzionate. Non risultano indagate personei che rivestono cariche amministrative di carattere elettivo.
Chi sono gli indagati? Ci sono sei tra funzionari, segretari e segretarie del servizio casa e dello sportello unico edilizia del Comune. Indagato il dirigente del settore, Stefano Pivato. Ci sono poi quattro rom che facevano da intermediari tra i dipendenti pubblici e gli assegnatari che volevano far entrare negli alloggi, in tutto una ventina tra famiglie, rom, stranieri e alcuni italiani. Secondo quanto è emerso gli impiegati comunali avrebbero concesso alloggi in cambio di beni o somme di denaro. Gli intermediari avevano anche il compito di "tenere a bada" gli ospiti degli alloggi popolari, per evitare proteste da parte degli altri cittadini. Le zone interessate sono quelle di Borgo Capriolo, via Bianchini, via Mantovani Orsetti, Borgo Mestre e Borgo Venezia. L'agenzia immobiliare che si occupa del pagamento di bollette e custodia delle chiavi è stata perquisita ma i titolari non sono tra gli indagati.
«In merito alle perquisizioni effettuate negli uffici comunali da parte del Nucleo Investigativo Carabinieri nell’ambito di un’indagine, come abbiamo appreso dagli organi di stampa, riguardante l’edilizia residenziale pubblica, l’Amministrazione garantisce la massima collaborazione con le Autorità inquirenti ferma restando la fiducia sull’operato di funzionari e dipendenti del Comune di Treviso. Auspichiamo che le indagini facciano presto chiarezza sulla vicenda, della quale non conosciamo ovviamente i dettagli e che non vede alcun amministratore coinvolto. Da parte nostra ci sono la massima stima e la fiducia nei confronti della Magistratura». Così il sindaco Mario Conte in seguito alla notizia delle perquisizioni in alcuni uffici del Comune di Treviso.
«Piena fiducia nella magistratura, noi siamo sempre dalla parte della legalità. Bisogna andare fino in fondo a questo caso per fare piena chiarezza sulle responsabilità». Con queste parole il presidente della Regione del Veneto commenta l’indagine per corruzione e abuso d’ufficio, portata avanti dalla Procura della Repubblica di Treviso che ha decretato perquisizioni eseguite dai carabinieri in alcuni uffici del Comune di Treviso per far luce su alcune assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. «Questo risultato è merito del costante presidio delle nostre Forze dell’Ordine che, sempre di più e in ogni ambito si dimostrano presidio fondamentale per garantire la sicurezza e la tutela di tutti i cittadini – prosegue il Governatore del Veneto. Oggi ne abbiamo avuto nuovamente la dimostrazione».
ATER Treviso, Dal Zilio: “Massima Fiducia nella Magistratura”
In merito alle perquisizioni effettuate nella giornata di oggi da parte dei Carabinieri nell’ambito di un’indagine su corruzione e abuso d’ufficio riguardanti l’edilizia pubblica, il Cda di ATER Treviso intende esprimere “Massima collaborazione con la magistratura e le autorità competenti che stanno svolgendo le indagini – spiega Mauro Dal Zilio, presidente di ATER Treviso – il Cda e tutta la struttura e gli uffici di ATER Treviso metteranno a disposizione tutto quanto necessario per fare luce sulla vicenda, auspicandoci a breve una soluzione. Resta da parte nostra massima fiducia nei dipendenti e allo stesso tempo massima stima e collaborazione con la magistratura”.