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Alpha Blondy, arrivano le attese vibrazioni d’Africa per Suoni di Marca 2017

Arriva sul palco del festival trevigiano il musicista leggenda della musica reggae africana, una delle figure più importanti della musica di tutti i tempi per il grande continente

TREVISO È l’Africa che si incendia di ritmo e colori quella che arriva a Suoni di Marca, presso il Bastione San Marco sulle Mura Rinascimentali il 25 luglio assieme ad un nome simbolo del reggae africano, quello di Alpha Blondy, una delle figure più importanti della musica di tutti i tempi per il grande continente. Vibrazione fatta artista, il musicista ivoriano, nato nel 1953 con il nome di Seyokou Koné si era messo in luce alla guida degli Atomic Vibrations prima di trasferirsi negli Stati Uniti per frequentare l’università e collaborare con i Monjaka, gruppo storico della scena reggae di New York.

Del 1986 la sua definitiva consacrazione internazionale con “Jerusalem”, album inciso in Giamaica, a Kingston, con la collaborazione decisiva degli Wailers nei Tuff Gong Studios, gli studi di registrazione fondati da Bob Marley. Prima di questo album fondamentale, Alpha Blondy aveva ottenuto una grande popolarità nei primi anni Ottanta con “Jah Glory”, lavoro che fu premiato con ben tre dischi d’oro, e con i successivi “Cocody Rock” e “Apartheid is nazism”. Da quel momento, nonostante diversi problemi personali che hanno frenato la sua ascesa e la sua ispirazione, Alpha Blondy ha continuato a conquistare il pubblico internazionale con un suono di grande impatto emotivo e spirituale che unisce perfettamente e sapientemente il reggae e la tradizione africana, con evidenti influenze europee e caraibiche.

A Suoni di Marca il grande artista Alpha Blondy, simbolo del reggae africano e una delle figure più importanti della musica africana di tutti i tempi, porterà i suoi grandi successi oltre ai brani del suo ultimo album “Positive Energy”, al quale hanno collaborato due giamaicani, Ijahman su "Rainbow in the sky" e Tarrus Riley in "Freedom, il zouk master Jacob Desvarieux in "N'Teritche" e la promettente giovane cantante congolese Pierrette Adams in "Séchez Vos Larmes". Più un trio incredibile su "Allah Tano” che unisce Nawfel dalla Tunisia, Issam dal Marocco e Ismaël Isaac dalla Costa d'Avorio. Spirituali ma anche scottanti di attualità le sue canzoni in ebraico, inglese, francese, arabo, baolé ed il dioula, ritratto di un’Africa variopinta e bellissima. Sanno travolgere e far ballare, così come invitare alla riflessione su un continente oggi in grande crisi, che stenta a ritrovare se stesso e il suo grande spirito di libertà, senza però smettere di sognare. Il concerto, così come tutto il festival, è ad ingresso gratuito.

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