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Producevano maglieria per marchi famosi, al lavoro 28 operai in nero

Blitz dei carabinieri di Castelfranco e del nucleo ispettorato del lavoro di Treviso ad Altivole, in un laboratorio tessile gestito da un imprenditore cinese di 39 anni. Attività sospesa e maxi-multa da 140mila euro. Tra gli irregolari anche una madre italiana, ex impiegata

Blitz dei carabinieri del nucleo Nil (nucleo ispettorato del lavoro) e dei carabinieri della Compagnia di Castelfranco Veneto, venerdì scorso, presso un laboratorio tessile nella zona artigianale di Altivole, gestito da un cittadino cinese di 39 anni. I militari hanno scoperto, controllando la documentazione, che ben 28 dei 33 operai al lavoro erano irregolari, completamente in nero: tra questi 24 cinesi, due nigeriani, un richiedente asilo del Gambia e curiosamente anche una donna italiana, ex impiegata e madre di un bimbo piccolo. La donna si era rivolta all'imprenditore asiatico per necessità (aveva al seguito documenti del centro per l'impiego della provincia): non riusciva a trovare lavoro ed era stata subito assunta (si fa per dire) come interprete tra il 39enne e gli altri lavoratori.

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L'attività, ora sospesa (potrà ripartire solo quando sarà sanata la posizione dei lavoratori), è stata sanzionata con multe per 140mila euro per lavoro nero e irregolarità di vario tipo, tra cui il mancato uso di mascherina, assenza di presidi di sicurezza e nessuna formazione (ad esempio corsi di aggiornamento sulla sicurezza o formazione). Il laboratorio si occupava in particolare di produrre capi di maglieria per noti marchi di moda italiani e internazionali. Il numero di irregolari scovati durante questo controllo è da record per la Marca (in un'azienda agricola della zona ne erano stati scoperti 27 alcuni anni or sono): i lavoratori, hanno ricordato il comandante della Compagnia di Castelfranco Veneto, Enrico Zampolli, e il comandante del nucleo Nil, Giuseppe Massafra, erano monitorati dal titolare attraverso un sistema di videosorveglianza, installato senza nessuna autorizzazione. Il laboratorio era attivo dal 2019 nella Marca e già in controlli del passato erano emerse irregolarità. Sempre nel corso di quest'ultimo controllo, in base all'ultimo decreto legge sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, è stata inflitta una multa pari a 14.900 euro.

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