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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Altivole

Anziani terrorizzati e rapinati, condanne per 8 anni complessivi

Stamattina, 8 marzo, Gianni Guarbui, 48enne di Castelfranco, e Jonuz Stafa, un albenese di 35 anni, sono stati rinosciuti colpevoli nel corso del giudizio abbreviato. Gli altri due componenti della banda che la sera del 9 agosto del 2021 fecero irruzione nella casa di Giuseppe e Dina Dal Bello, entrambi 81enni di Altivole, verrano giudicati separatamente

Avrebbe saputo dalla compagna, che era la sorella della moglie di uno dei figli della coppia di anziani, che dentro a quella casa c'erano parecchi soldi. E' così che Gianni Garbui, un 48enne elettricista di Castelfranco Veneto, aveva pensato di risolvere almeno parte dei propri problemi economici, una situazione così precaria da indurlo a indebitarsi. Ha contattato Jonuz Stafa, albanese di 35 anni con il quale aveva collaborato lavorativamente, e questi a sua volta avrebbe agganciato Denis Hoxa e Viktor Rudi (anche loro originari del paese della Aquile e nei cui confronti si procederà separatamente) per mettere a segno il colpo. La sera del 9 agosto 2021, armati di coltello e volto coperto, i tre albanesi entrarono nella casa di due 81enni, Giuseppe e Dina Dal Bello, portando via almeno 4 mila euro. Oggi, 8 marzo Gianni Garbui e Jonuz Stafa sono stati condannati (in abbreviato) a 3 anni e 2 mesi e a 4 anni e 10 mesi. In più gli imputati dovranno versare un risarcimento di 25 mila euro. Io pubblico ministero aveva chiesto 5 anni ciascuno.  

Secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Valeria Peruzzo Garbui avrebbe recitato il ruolo di basista della banda, di cui i due elementi che saranno sottoposti ad altro processo (arrestati nel dicembre scorso) avevano raggiunto Altivole dalla provincia di Caserta proprio per eseguire la rapina. Le due vittime furono sorprese a letto mentre stavano dormendo: i banditi entrarono da alcune finestre che erano state aperte per cercare ristoro alla calura dei quei giorni e minacciarono i due pensionati, costretti a dare loro il contante che tenevano in camera da letto.

Grazie alle prime testimonianze raccolte già nelle ore successive alla rapina era stata individuata dai carabinieri di Castelfranco una Mercedes Classe E con targa albanese, semi nascosta nella vegetazione in zona campestre a qualche centinaio di metri dall’abitazione rapinata, lungo la via di fuga probabilmente utilizzata dai ladri ovvero via Madonnetta. Ed è proprio partendo dai riscontri raccolti che i militari dell'Arma, con la collaborazione dei colleghi del Reparto Investigazioni Scientifiche di Parma, sono riusciti a raccogliere gli elementi indiziari che hanno ricondotto l’auto ai soggetti che avevano compiuto la rapina ai Dal Bello. Un risultato che fu possibile anche grazie alla collaborazione dei residenti, che avevano visto i ladri fuggire dopo il colpo. Era stato anche individuato l’esercizio commerciale, in provincia di Padova, dove la sera stessa della rapina erano stati acquistati capi di abbigliamento, calze, guanti e utensili in parte rinvenuti proprio nei paraggi del luogo di sosta della Mercedes e utilizzati durante il colpo.  
 

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