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Cronaca Altivole

Botte e stalking, finisce a processo la "guerra" fra famiglie

Teatro della vicenda S. Vito di Altivole, dove il "clan" di romeni si è trasferito, trasformando il quartiere in un terreno di battaglia

E' stata la richiesta di fare feste però abbassando i decibel e di tenere i cani controllati, dal momento il loro abbaiare disturbava tutto il vicinato, a scatenare una autentica guerra fra famiglie romene a San Vito di Altivole. Per quei fatti sono finiti a processo in quattro, con l'accusa a vario titolo di lesioni e di stalking. Si tratta del 54enne Ionuc Hantig, residente ad Altivole, del figlio di 31enne Ioan, di Castelfranco, e due amici, Ciprian Mocanu di 36 anni e del 37enne Ionel Sandru, entrambi di Asolo. I quattro sono difesi dagli avvocati Lorenza Secoli, Luca Dorella e Gisella Sciacca.

«Ti violentiamo figlia e nuora, ti uccideremo e faremo lo stesso con tuo figlio». Questo sarebbe stato detto ad un cittadino romeno di 56 anni, la cui colpa sarebbe stata quella di desiderare un po' di pace nel quartiere, messo sotto sopra dall'arrivo della famiglia Hantig. La vittima e i suoi familiari vivevano da anni in un complesso condominiale di Altivole, in cui si erano inseriti molto bene. Nel 2017 però, in una casa a schiera, si trasferisce la famiglia Hantig. Dopo poco tempo i nuovi arrivati iniziano a dare feste, nel fine settimana ma non solo, che sarebbero state caratterizzate dall'abuso di alcol e soprattutto rumorose, al limite della molestia. I residenti del condominio, particolarmente infastiditi, affidano ai romeni il compito di andare a "parlamentare" con i nuovi arrivati, invitandoli a essere più rispettosi. «Facciamo quello che vogliamo» sarebbe stata la risposta degli Hantig. Qualche giorno dopo la scena si ripete: questa volta a disturbare il sonno del condominio sono i cani della famiglia appena sbarcata nel quartiere. Alla richiesta di tenerli a bada, Ionuc Hantig risponde maniera diretta e minacciosa: «Prova a far star zitti i miei cani e io ti uccido».

L'atmosfera, già di per sé rovente, diventa incandescente nel luglio dello stesso anno. Sceso in strada a spostare la macchina a causa di una grandinata, il 56enne si trova di fronte il più giovane degli Hantig, che lo guarda minaccioso. Entrato nella macchina l'uomo rimane ostaggio del giovane, che afferra la maniglia dell'auto e spacca a pugni il cristallo di sinistra, aiutato dai due conoscenti. Penetrati nell'auto i tre cominciano a pestare il 56enne, che sviene. Le aggressioni peraltro si sarebbero anche nei mesi successivi, coinvolgendo anche la signora Hantig.

Ieri, venerdì 26 febbraio, il procedimento, che si svolga dinnanzi al giudice al giudice Francesco Sartorio, è stato rinviato per la riunificazione del processo per lesioni con quello in cui Ionuc e Ioan Huntig devono invece rispondere di stalking.

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