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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Altivole

Truffa, tentata estorsione e reati fiscali: condannati gli ex titolari della Velo

Il processo di primo grado si è concluso martedì 15 novembre con una sentenza di sette anni e sei mesi per Antonio e Loretta Velo mentre Luca Bacchiega, accusato di aver messo pressioni su Marco Rossini perché restituisse 2 milioni di fondi neri che si era trattenuto, ha ricevuto cinque anni di reclusione

Sette anni e sei mesi. E' questa la condanna (in primo grado) arrivata oggi, 15 novembre, nei confronti di Antonio Velo e la figlia Loretta, accusati  a vario titolo di  evasione fiscale, frode ai danni dello Stato e truffa nei confronti di società specializzate nell'erogazione di leasing e delle tentata estorsione ai danni di Marco Rossini, ex compagno della donna. Cinque anni invece per Luca Bacchiega, l'uomo che sarebbe stato assoldato dai due Velo per mettere in atto il tentativo estorsivo nei confronti dell'ex amministratore delegato della Spa di famiglia, cui sarebbero state fatte pressioni per la restituzione di 2 milioni di fondi neri che l'uomo si sarebbe invece trattenuto. Cosa che invece non sarebbe mai avvenuta. Il risarcimento del danno nei confronti dell'ex manager (la provvisionale, immediatamente esecutiva, è di settemila euro) sarà stabilito con un procedimento in sede civile.

Per convincerlo a restituire la somma, Bacchiega l’avrebbe minacciato di ritorsioni fisiche e di azioni eclatanti che ne avrebbero rovinato la reputazione. Rossini, finito in manette nel 2013 e condannato con rito abbreviato a 3 anni e 4 mesi per frode fiscale, bancarotta e truffa, sarebbe stato costretto quindi a firmare 16 assegni postdatati per un importo pari a 1 milioni e 500 mila euro ed all’acquisto, al prezzo di 600 mila euro, di un’inesistente macchinario oggetto di uno dei tanti leasing fantasma. Motivo per il quale la sua società Cmr Industry di Maserada finì in bancarotta. Antonio e Loretta Velo, ex titolari di una azienda che opera nel settore dei prodotti per l'enologia,  dovevano anche rispondere di un giro di fatture false per ventisei milioni, un meccanismo messo in campo dai Velo per la loro società che avrebbe truffato sei società finanziarie con falsi contratti per sei milioni e mezzo di euro.  
 

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