Antenna Tre, sindacati: “Serve un piano concordato”
Confronto tra rappresentanti dell'emittente e sindacati. Compromesso sui contratti di solidarietà, ma restano in sospeso gli stipendi di gennaio, a causa dei ritardi dei contributi statali
Incontro tra i rappresentanti di Free Tv-Antenna Tre, Cdr, Assostampa e Fnsi per discutere del futuro dell’emittente.
Al termine del confronto è stata ribadita la “necessità di un piano concordato d'uscita dalla crisi”, tale da non penalizzare ulteriormente il personale né le potenzialità della rete, che rappresenta il maggior network tv del Triveneto.
Oggi l’azienda conta sette redazioni, tre delle quali in Friuli Venezia Giulia, e trenta giornalisti assunti con contratto Aeranti-Corallo su un centinaio di dipendenti. Dopo le riduzioni e le incertezza sui contributi statali all’editoria, l'emittente ha progressivamente tagliato le collaborazioni esterne, accumulato ritardi nei pagamenti e, da ultimo, proposto un piano di otto esuberi tra i giornalisti e l'applicazione di contratti di solidarietà a sedici dei restanti.
"Al centro dell'incontro – si legge nel testo diramato da Cdr e Rsu dopo l'incontro – la procedura di mobilità aperta dall'azienda che riguarderebbe otto giornalisti e l'applicazione dei contratti di solidarietà”.
“A tal proposito – continua la nota – l’azienda ha dato disponibilità ad aumentare da sedici a diciotto il numero di contratti di solidarietà, salvo nuove verifiche di carattere organizzativo. Le rappresentanze sindacali hanno ribadito la necessità che la rotazione interessi tutta la redazione e chiesto all'azienda di comunicare entro oggi i criteri in base ai quali alcuni lavoratori debbano essere esentati dalla solidarietà”.
“Per quanto riguarda gli stipendi – concludono Cdr e Rsu – l'azienda ha dichiarato ancora una volta di non avere idea di quando potrà erogare la mensilità di gennaio a causa dei ritardi nella determinazione del contributo statale".
