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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Giavera del Montello

Giavera: trovato morto in casa a dodici giorni dalla rapina

Arduino Camerini, 85 anni, il 18 aprile era stato legato e malmenato dai rapinatori in casa. Giovedì è stato trovato senza vita in casa

GIAVERA DEL MONTELLO Erano passati dodici giorni da quella sera. Quella maledetta sera in cui una banda di rapinatori aveva fatto irruzione in casa sua, lo aveva immobilizzato e legato a una sedia per derubarlo di qualche centinaio di euro e di due fucili. Subito dopo il colpo, data l'età e per precauzione, era stato sottoposto ad accertamenti medici. Nessuno può dire se quello choc si sia rivelato per lui fatale. Arduino Camerini, 85enne di Giavera del Montello, è stato trovato senza vita all'interno della sua abitazione giovedì pomeriggio dai carabinieri. 

A lanciare l'allarme è stata l'assistente sociale, preoccupata dopo essersi recata a casa sua in via Artiglieri 41 e non aver ricevuto alcuna risposta. Non era normale che Arduino non aprisse, così la donna ha preferito allertare i militari dell'Arma che una volta giunti sul posto hanno fatto la drammatica scoperta. L'85enne era in camera da letto e il suo cuore ormai già non batteva più. Le cause della morte da una prima analisi sarebbero naturali. L'uomo è stato stroncato da un improvviso malore e non è riuscito a chiamare i soccorsi. 

LA RAPINA Arduino Camerini nella tarda serata del 18 aprile aveva ricevuto una visita inaspettata, di quelle che difficilmente si dimenticano e che lo avevano lasciato sotto choc. Un gruppo di malviventi aveva assaltato casa sua e lo aveva legato e malmenato per portargli via ciò che aveva. Subito dopo i rapinatori si erano dileguati facendo perdere le proprie tracce. L'85enne era stato sottoposto ad accertamenti sanitari in via del tutto precauzionale all'ospedale di Montebelluna. Dodici giorni dopo, però, la morte se l'è portato via. 

Sulla tragedia è intervenuto anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia: “Camerini sarà anche morto per cause naturali, ma dalla brutale rapina subita in casa il 18 aprile scorso non si era mai ripreso e pochi giorni dopo se n’è andato. I peggiori timori sono diventati realtà – ha detto Zaia -. Checchè ne possa dire la legge, questo è un omicidio bello e buono, perché di fatto la criminalità becera e violenta, che sempre di più si accanisce contro gli anziani, ha ucciso.  Sono vicino ai familiari, che hanno perso il loro caro dopo averlo visto soffrire per l’aggressione subita. Ma al cordoglio si affianca un sentimento non lontano dalla rabbia”. “Qualche coscienza credo dovrebbe rimordere – aggiunge il Governatore - e spero solo che questo dramma convinca chi ne ha il potere a fare di più e subito per difendere dalla delinquenza la gente per bene che, impotente e indifesa, chiede aiuto e, quando viene colpita, comunque soffre, spesso rischia la vita, e come nel caso del povero Arduino, la perde. Ma i Veneti – conclude Zaia – sapranno dire basta”.

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